TOXIK - "Think This"
(Full-lenght, Displeased Records, ried.Marzo 2007 - orig.Ottobre 1989)
Voto: 8/10
Genere: Technical Thrash
Line-up: Tad Lager (batteria), Josh Christian (chitarra), Brian Bonini (basso, tastiere), Charles Sabin (voce), John Donnelly (chitarra, tastiere)
Recensire le riedizioni di lavori passati non è per me compito particolarmente gradito.
Molto spesso ci si trova di fronte a lavori fondamentali nella storia della musica tutta, cui vengono aggiunte quelle 4-5 title-tracks che nella maggior parte dei casi sono scarti che la band in questione produsse a suo tempo, per l' occasione "riesumati" e dati in pasto ai fans con l' intenzione di raschiare il fondo del barile e cercare di coprire i momenti di stasi per guadagnare un pò sopra sulle spalle dei poveri malcapitati estimatori pronti a tutto pur di possedere qualsiasi cosa prodotta dalla band.
l' interrogativo che mi pongo è il seguente: devo valutare la proposta in base a quello che rappresenta la musica contenuta (cosa che avranno già fatto in migliaia), o devo valutare il prodotto anche in base alla scelta dell' etichetta riguardo i contenuti aggiunti??? Nella stragrande maggioranza dei casi dovrei dare un voto altissimo in base alla prima considerazione, ma un voto prossimo allo zero in base alla seconda, e non potendomi limitare ad un classico s.v. vado sul 6 politico mettendo subito in chiaro quello che potete trovare su questo "Think This".
Innanzitutto esordirei parlando della band, i Toxik, gran bella realtà statunitense nata nel cuore degli anni '80 e fautrice di uno speed-thrash tamarrone come andava di moda a suo tempo sulla scìa dei canadesi Exciter, ma con il pregio di unire alla velocità di esecuzione anche una discreta tecnica strumentale, caratteristica questa che li accomunava anche come sonorità ai celebri Watchtower.
Malgrado la qualità della proposta i Toxik sono stati una "meteora" della scena, limitandosi alla pubblicazione di soli due album peraltro ottimi, come il debut "World Circus" (1988) ed appunto questo "Think This" (1989).
E passiamo dunque a parlare dell'album, che si dipana attraverso 12 composizioni di puro speed-thrash appunto capace di assalti frontali del calibro di "Think This", "Greed" o "Shotgun Logic" esempi di un'attitudine sfrontata e ribelle come andava di moda allora, oltrechè manifesti concettuali piuttosto eloquenti della band, ed episodi più intimistici come dimostrato da "There Stood the Fence" brano che mostra le innegabili influenze e tentazioni del periodo, quando gli Skid Row con "18 and Life" ed il movimento metal tutto iniziava a virare verso territori decisamente più morbidi e commerciali.
Questo sarebbe l'album vero e proprio degli americani, senza dubbio il migliore tra i due ed uno degli apici compositivi in ambito speed-thrash; a questi brani vanno aggiunte 5 title-tracks inutili, come la versione live di "Spontaneous" e quattro demos strumentali che non aggiungono assolutamente nulla alla proposta.
In definitiva "Think This" è una pietra miliare nell'ambito del suo genere, degno epitaffio di una band di culto che non ha mai raccolto quanto seminato. Occhio però, se non possedete l'album e lo vorreste correte subito a comprare questa riedizione, altrimenti se già lo possedete risparmiate pure i vostri bei soldini che di nuovo ed interessante quì c'è decisamente poco...
Track-list:
01. Think This
02. Greed
03. Spontaneous
04. There Stood the Fence
05. Black and White
06. Technical Arrogance
07. WI⌠ NJ∩8 / In God
08. Machine Dream
09. Out on the Tiles (Led Zeppelin cover)
10. Shotgun Logic
11. Time After Time
12. Think That
13. Spontaneous (Live)*
14. Shotgun Logic (Instrumental Demo)
15. Untitled Jam (Instrumental Demo)*
16. Minor (Instrumental Demo)*
17. Lost World (Instrumental Demo)*
(Full-lenght, Displeased Records, ried.Marzo 2007 - orig.Ottobre 1989)
Voto: 8/10
Genere: Technical Thrash
Line-up: Tad Lager (batteria), Josh Christian (chitarra), Brian Bonini (basso, tastiere), Charles Sabin (voce), John Donnelly (chitarra, tastiere)
Recensire le riedizioni di lavori passati non è per me compito particolarmente gradito.
Molto spesso ci si trova di fronte a lavori fondamentali nella storia della musica tutta, cui vengono aggiunte quelle 4-5 title-tracks che nella maggior parte dei casi sono scarti che la band in questione produsse a suo tempo, per l' occasione "riesumati" e dati in pasto ai fans con l' intenzione di raschiare il fondo del barile e cercare di coprire i momenti di stasi per guadagnare un pò sopra sulle spalle dei poveri malcapitati estimatori pronti a tutto pur di possedere qualsiasi cosa prodotta dalla band.
l' interrogativo che mi pongo è il seguente: devo valutare la proposta in base a quello che rappresenta la musica contenuta (cosa che avranno già fatto in migliaia), o devo valutare il prodotto anche in base alla scelta dell' etichetta riguardo i contenuti aggiunti??? Nella stragrande maggioranza dei casi dovrei dare un voto altissimo in base alla prima considerazione, ma un voto prossimo allo zero in base alla seconda, e non potendomi limitare ad un classico s.v. vado sul 6 politico mettendo subito in chiaro quello che potete trovare su questo "Think This".
Innanzitutto esordirei parlando della band, i Toxik, gran bella realtà statunitense nata nel cuore degli anni '80 e fautrice di uno speed-thrash tamarrone come andava di moda a suo tempo sulla scìa dei canadesi Exciter, ma con il pregio di unire alla velocità di esecuzione anche una discreta tecnica strumentale, caratteristica questa che li accomunava anche come sonorità ai celebri Watchtower.
Malgrado la qualità della proposta i Toxik sono stati una "meteora" della scena, limitandosi alla pubblicazione di soli due album peraltro ottimi, come il debut "World Circus" (1988) ed appunto questo "Think This" (1989).
E passiamo dunque a parlare dell'album, che si dipana attraverso 12 composizioni di puro speed-thrash appunto capace di assalti frontali del calibro di "Think This", "Greed" o "Shotgun Logic" esempi di un'attitudine sfrontata e ribelle come andava di moda allora, oltrechè manifesti concettuali piuttosto eloquenti della band, ed episodi più intimistici come dimostrato da "There Stood the Fence" brano che mostra le innegabili influenze e tentazioni del periodo, quando gli Skid Row con "18 and Life" ed il movimento metal tutto iniziava a virare verso territori decisamente più morbidi e commerciali.
Questo sarebbe l'album vero e proprio degli americani, senza dubbio il migliore tra i due ed uno degli apici compositivi in ambito speed-thrash; a questi brani vanno aggiunte 5 title-tracks inutili, come la versione live di "Spontaneous" e quattro demos strumentali che non aggiungono assolutamente nulla alla proposta.
In definitiva "Think This" è una pietra miliare nell'ambito del suo genere, degno epitaffio di una band di culto che non ha mai raccolto quanto seminato. Occhio però, se non possedete l'album e lo vorreste correte subito a comprare questa riedizione, altrimenti se già lo possedete risparmiate pure i vostri bei soldini che di nuovo ed interessante quì c'è decisamente poco...
Track-list:
01. Think This
02. Greed
03. Spontaneous
04. There Stood the Fence
05. Black and White
06. Technical Arrogance
07. WI⌠ NJ∩8 / In God
08. Machine Dream
09. Out on the Tiles (Led Zeppelin cover)
10. Shotgun Logic
11. Time After Time
12. Think That
13. Spontaneous (Live)*
14. Shotgun Logic (Instrumental Demo)
15. Untitled Jam (Instrumental Demo)*
16. Minor (Instrumental Demo)*
17. Lost World (Instrumental Demo)*
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