IMPIOUS - "Holy Murder Masquerade"
(Full-lenght, Metal Blade Records, Gennaio 2007)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Robin Sorqvist (chitarra), Valle Daniel Adzic (chitarra), Martin Akesson (voce), Erik Peterson (basso), Mikael Noren (batteria)
Giungono al traguardo del quinto album in studio gli svedesi Impious che toccano con questo "Holy Murder Masquerade" senza ombra di dubbio il loro apice compositivo.
Il genere proposto dalla band si basa su di un thrash-death melodico al cui interno vengono convogliate le più svariate influenze in ambito "estremo" tra riffing swedish, bordate di death duro e puro, venature in alcuni casi hard-coreggianti e un attitudine capace in certi frangenti di toccare momenti comuni a certo black metal melodico.
Il risultato è un album vario, incredibilmente coinvolgente che nei suoi 37 minuti si trascina attraverso composizioni mai uguali tra loro e sempre perfettamente bilanciate tra potenza (davvero TANTA) e melodia.
Ottimo in tal senso il lavoro dietro il microfono di Martin Akesson capace di spaccare i timpani dell'ascoltatore in qualsiasi istante, anche quando certe parti "accattivanti" avrebbero indotto nella tentazione di passare sul melodico. Se a ciò aggiungiamo i testi, violenti ed estremi, ed una musica basata su una sezione ritmica chirurgica ed un riffing mai tronfio e sempre abrasivo e vario il quadro è completato.
Ma la cosa che colpisce più l'ascoltatore è senza ombra di dubbio l' incredibile bontà compositiva degli svedesi capaci di donare un segno distintivo a tutte le 11 composizioni che risultano tutte praticamente differenti tra loro.
Un album che praticamente si apre in un modo e si chiude in un altro intraprendendo al suo interno una progressione che porta dall'opener "The Confession" più orientata verso uno swedish incredibilmente accattivante nelle sue armonizzazioni improvvise a cambiare improvvisamente faccia attraverso una furia al limite dell'hardcore della successiva "Bound to Bleed (For a Scared Need)" per culminare in quello che considero il miglior episodio dell'album, ovvero la title-track "Holy Murder Masquerade" vera bordata di death metal duro e puro capace di avvicinarsi ad una sorta di ibrido tra Morbid Angel e Beheemot con evidenti inflessioni black e doom. A chiudere il lotto ci pensano altri episodi estremamente convincenti quali "Three of One" o la conclusiva "Dark Closure". Insomma decisamente un gran bell'album, capace di bilanciare alla perfezione melodia e brutalità pur mantenendo un sound estremamente personale e variegato.
(Full-lenght, Metal Blade Records, Gennaio 2007)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Robin Sorqvist (chitarra), Valle Daniel Adzic (chitarra), Martin Akesson (voce), Erik Peterson (basso), Mikael Noren (batteria)
Giungono al traguardo del quinto album in studio gli svedesi Impious che toccano con questo "Holy Murder Masquerade" senza ombra di dubbio il loro apice compositivo.
Il genere proposto dalla band si basa su di un thrash-death melodico al cui interno vengono convogliate le più svariate influenze in ambito "estremo" tra riffing swedish, bordate di death duro e puro, venature in alcuni casi hard-coreggianti e un attitudine capace in certi frangenti di toccare momenti comuni a certo black metal melodico.
Il risultato è un album vario, incredibilmente coinvolgente che nei suoi 37 minuti si trascina attraverso composizioni mai uguali tra loro e sempre perfettamente bilanciate tra potenza (davvero TANTA) e melodia.
Ottimo in tal senso il lavoro dietro il microfono di Martin Akesson capace di spaccare i timpani dell'ascoltatore in qualsiasi istante, anche quando certe parti "accattivanti" avrebbero indotto nella tentazione di passare sul melodico. Se a ciò aggiungiamo i testi, violenti ed estremi, ed una musica basata su una sezione ritmica chirurgica ed un riffing mai tronfio e sempre abrasivo e vario il quadro è completato.
Ma la cosa che colpisce più l'ascoltatore è senza ombra di dubbio l' incredibile bontà compositiva degli svedesi capaci di donare un segno distintivo a tutte le 11 composizioni che risultano tutte praticamente differenti tra loro.
Un album che praticamente si apre in un modo e si chiude in un altro intraprendendo al suo interno una progressione che porta dall'opener "The Confession" più orientata verso uno swedish incredibilmente accattivante nelle sue armonizzazioni improvvise a cambiare improvvisamente faccia attraverso una furia al limite dell'hardcore della successiva "Bound to Bleed (For a Scared Need)" per culminare in quello che considero il miglior episodio dell'album, ovvero la title-track "Holy Murder Masquerade" vera bordata di death metal duro e puro capace di avvicinarsi ad una sorta di ibrido tra Morbid Angel e Beheemot con evidenti inflessioni black e doom. A chiudere il lotto ci pensano altri episodi estremamente convincenti quali "Three of One" o la conclusiva "Dark Closure". Insomma decisamente un gran bell'album, capace di bilanciare alla perfezione melodia e brutalità pur mantenendo un sound estremamente personale e variegato.
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