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TRENDKILL - "No Longer Buried"

TRENDKILL - "No Longer Buried"
(Full-lenght, Regain Records, Novembre 2005)

Voto: 8/10

Genere: Metalcore

Line-up: Erik Mansson (chitarra), Andre Gonazales (chitarra), Adrian Westin (voce), Marcus Wesslén (basso), Conny Pettersson (batteria)



Che il thrash-core al giorno d'oggi sia un genere piuttosto inflazionato, certamente non lo sto scoprendo io, con bands che il più delle volte sfornano lavori penosi (vedi Killswitch Engage...) ed in poche occasioni (si contano sulle dita di una mano) invece, riescono a distinguersi dalla massa con ottimi lavori.

Ed è proprio questo il caso degli svedesi Trendkill capaci di produrre con il loro debut-album "No Longer Buried" un lavoro maturo come se ne riescono a trovare pochi in questo periodo. La cosa che maggiormente colpisce l'ascoltatore è la personalità con il quale si presenta una band giovane ed alla prima uscita ufficiale. Chi si aspetta il solito lavoretto pre-confezionato e pieno zeppo di riffs "svedesi" all'inverosimile rimarrà decisamente deluso. C'è decisamente di più in questo "No Longer Buried".
Darkane ed Hatesphere sono solo il punto di partenza per una band che non copia certamente il sound dei suoi compaesani ma lo rielabora in maniera personale e matura.
Si parte alla grande con "Judge Me Now" che introduce l'ascoltatore a quella che sarà la proposta musicale della band con riffs precisi e mai scontati, chiusi da un'assolo di chitarra in pieno stile heavy che paradossalmente ci porta su binari antitetici al sound proposto dalla song in questione e più in generale dell' intero album.
La successiva "Dedication" sfocia in lidi più vicini al death metal, dimostrando una gran varietà musicale e costruendo una sorta di ponte con la successiva "Timeless Quality" che riporta tutti alla realtà con un thrash-core violentissimo che ingloba al suo interno più influenze, dallo swedish al più classico del Pantera-sound sempre il tutto rielaborato alla loro maniera. Decisamente più cadenzata la successiva "Break The Silence", mentre "Walking Dead" rappresenta senza ombra di dubbio l'apice compositivo della band, capace in soli 4 minuti di durata di alternare riffs cadenzati in pieno stile death, ad improvvise sfuriate sonore e parti più ragionate. Con "From The Beginning" si entra in territori molto vicini addirittura ai Sick Of It All più incazzati, mentre la conclusiva "Nothing From Granted" rappresenta l'assalto finale degli svedesi che chiudono un album assurdo, di quelli che al giorno d'oggi è quasi impossibile trovare.
Al termine dei 36 minuti dell'album si rimane spiazzati, e viene voglia di reinserire il cd nel lettore cosa veramente strana per lavori di una certa intensità sonora come questi. In assoluto uno dei migliori lavori dell' intero 2005, non lasciatevi scappare questo gioiellino made in Sweden e vedrete che non ve ne pentirete; un lavoro quasi perfetto.

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