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BATTLE BEAST - "Bringer of Pain"

BATTLE BEAST - "Bringer of Pain"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Febbraio 2017)

Voto: 3/10

Genere: Melodic Heavy Metal

Line-up: Eero Sipilä (basso, backing vocals), Janne Björkroth (tastiere), Pyry Vikki (batteria), Juuso Soinio (chitarra), Noora Louhimo (voce), Joona Björkroth (chitarra)

Se non fossero saliti alla ribalta ed all'onore delle cronache per aver trionfato nel Metal Battle Contest del Wacken (2010), sarebbe oggi un vero mistero capire le origini del successo dei Battle Beast, heavy metal (???) band proveniente da Helsinki e giunta al traguardo del quarto full, il terzo ormai sotto Nuclear Blast.
La proposta del combo finnico si basa su un heavy metal iper-melodico e scontato, accompagnato dalle vocals femminili della potente Noora Louhimo in certi tratti persino volutamente limitata nell'interpretazione al confronto con alcuni pezzi (stilisticamente, c'è da dire, lodevoli) saltuariamente rinvenibili all'ascolto.

Il classico prodotto preconfezionato insomma, dove tra riff scontati, sezione ritmica imbarazzante ed a tratti fastidiosa, e pezzi dal taglio volutamente commerciale, si cerca a tutti i costi di convogliare una certa fetta di mercato più propensa appena un decennio fa a seguire il fenomeno gothic che oggi cerca di risollevarsi con questo brodino pessimo piuttosto che solamente insipido.

Estremizzando così il concetto presentato all'esordio di "Steel" (2011), i Battle Beast proseguono nel sentiero di semplificazione del sound, iniziato con il cambio della vocalist in line-up, guadagnandone forse da un punto di vista visivo, ma di certo non lo stesso può dirsi sul profilo qualitativo, e tendendo a semplificare ancora più la forma canzone ad oggi più accomunabile ad un imbarazzante pop metal che ad altro.

E non sto esagerando, perchè sfido chiunque a riuscire ad ascoltare questo "Bringer of Pain" dalla prima all'ultima nota! Il sottoscritto sinceramente ne ha sofferto non poco, riducendo i 39 minuti di musica complessivamente in un paio di brani almeno semplicemente ascoltabili, come l'opener "Straight to the Heart" in cui è presente quantomeno quel minimo di aggressività che si dovrebbe ad un album che ambisce ad utilizzare la parola heavy o nell'orecchiabile "Bastard Son of Odin".

Per il resto solo una melassa finto-aggressiva, in cui i riff sono riciclati, aridi e senza il minimo appeal e dove la sezione ritmica tremendamente elementare ed in alcuni tratti al limite del "tunz-tunz" finiscono praticamente per infastidire.

Nel finale si scade anche nel gothic(trip-hop di "Dancing with the Beast" che di per sè contribuisce a far invocare pietà all'ascoltatore trascinando ulteriormente un lavoro che di minuti effettivi ne dura 39 ma che alla fine sembrano un secolo!

Track-list:

01. Straight to the Heart
02. Bringer of Pain
03. King for a Day
04. Beyond the Burning Skies
05. Familiar Hell
06. Lost in Wars
07. Bastard Son of Odin
08. We Will Fight
09. Dancing with the Beast 
10. Far from Heaven

 

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