Passa ai contenuti principali

OVERKILL - "The Grinding Wheel"

OVERKILL - "The Grinding Wheel"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Febbraio 2017)

Voto: 7,5/10

Genere: Groove/Thrash

Line-up: D.D.Verni (basso), Bobby Ellsworth (voce), Dave Linsk (chitarra), Derek Tailer (chitarra), Ron Lipnicki (batteria)




E siamo giunti al diciottesimo sigillo (avete capito bene, diciotto) per gli Overkill, band storica della scena statunitense degli 80's probabilmente riconosciuta come l'unica in grado di sfornare album con regolarità svizzera senza mai conoscere pause o sconvolgimenti vari.
Onestà intellettuale in primis e soprattutto una gran capacità di sapersi sempre mettere in gioco, fregandosene di più o meno millantate sirene riguardo presunte "svolte" da intraprendere all'interno di un genere reputato da molti, anche a ragione, superato.

Ma la musica si sa non è fatta di concetti superati o meno, è fatta di sudore, di passione, e soprattutto di capacità di scrittura prima ancora che di esecuzione. E se l'avvento degli anni 2000 hanno spostato palesemente il focus proprio sull'esecuzione, da un lato abbiamo assistito al proliferare di ban pagliaccesche magari seguite da milioni e milioni di fans ma qualitativamente pessime, dall'altra non si è fatto altro che mettere in risalto le idee.

In passato non avevo lesinato a sottolineare la nuova gioventù della band del New Jersey, che da "Ironbound" (2010) in poi era stata in grado di riportare in alto il nome di uno dei combo più bistrattati e sottovalutati della scena a stelle e striscie. 

Proprio dopo quel fortunato album, il qui presente "The Grinding Wheel" si pone come il quarto dell'ideale poker di uscite che, confermando in toto le soluzioni stilistiche classiche che poggiano su un imponente power/thrash vecchia maniera con un occhio al presente, con particolare riferimento ad una certa vena groove, alla fine riesce a forgiare un altro lavoro di qualità altissima.

Gli Overkill sanno essere terribilmente diretti e semplici quanto incredibilmente vari nell'interpretazione e l'approccio al brano. I riff di "The Grinding Wheel" sanno così essere sia rocciosi che acuminati, i vocalizzi di Ellsworth al solito sguaiati e graffianti ricamano una serie di brani capaci di non abbassare mai la tensione anche quando si tirano piuttosto sulle lunghe col minutaggio, caratteristica quest'altro peraltro confermata rispetto al recente passato.

"Mean, Green, Killing Machine" apre proprio come ti aspetti un album degli Overkill, tra riff rocciosi e ripartenze fulminee aprono al meglio la strada alla successiva "Goddam Trouble" che fa della velocità il proprio tratto distintivo così come in  "Red, White and Blue" ed "Our Finest Hour".

Ma gli Overkill come sopra precisato sanno colpire anche nei momenti più ragionati, e soprattutto creano un'interessante dicotomia tra ripartenze fulminee ed improvvisi break centrali che forgiano altri pezzi di grande valore come "Shine On" o "Come Heavy", arrivando poi a proporre anche motivi più "festaioli" come in "Let's All Go to Hades".

Nessuna novità all'orizzonte insomma se non l'ennesima conferma di come la band americana rimane, a distanza di anni, una piacevole garanzia!
Track-list:

01. Mean, Green, Killing Machine
02. Goddam Trouble
03. Our Finest Hour
04. Shine On
05. The Long Road
06. Let's All Go to Hades
07. Come Heavy
08. Red, White and Blue
09. The Wheel
10. The Grinding Wheel

 


Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...