Passa ai contenuti principali

BLACK FAITH - "Nightscapes"

BLACK FAITH - "Nightscapes"
(Full-lenght, Throats Productions, Gennaio 2017)

Voto: 8/10

Genere: Black Metal

Line-up: Snarl (voce, chitarra), Hyàkrisht (batteria), Attar (chitarra), Acheron (basso)


Attivi dall'ormai lontano 2004, i pescaresi Black Faith giungono al traguardo del secondo full, quattro anni dopo il disco d'esordio nel corso dei quali la band capitanata dal chitarrista/screamer Snarl ha saputo farsi conoscere dal vivo nel vasto e incontaminato sottobosco underground italico.
"Nightscapes" ci regala oltre un'ora di black metal duro e puro, di quello che farà la gioia di ogni amante del genere, sulla scorta di un sound oscuro che sa pescare sia a piene mani dal concetto primigenio e tipicamente "norvegese" del genere, sia inserire al suo interno una serie di elementi più tipici di altri generi estremi quali forti inflessioni thrash ed in alcuni tratti qualche ammiccamento al black/death più melodico, segno evidente di come gli spettri dei Dissection siano ben presenti e non solo con riferimento allo splendido ed affascinante artwork a corredo del lavoro.

La caratteristica che maggiormente colpisce nel sound della band abruzzese è sicuramente la capacità di rendere varie e mai scontate le composizioni al suo interno riuscendo così a rendere ben gradito ed interessante l'ascolto del lavoro dall'inizio alla fine, non male per un album dal minutaggio insolitamente elevato per lavori del genere.

Andando ad analizzare il contenuto di questo "Nightscapes" emerge subito all'orecchio la capacità di Snarl e soci di mischiare subito le carte in tavola: si parte in quarta con l'assalto frontale di "Obsecratio", un pezzo che in poco più di due minuti spazza via tutto ciò che trova avanti sulla scorta di un black metal freddo e ferale; probabilmente stiamo parlando del pezzo più "classico" da un punto di vista stilistico che tende a presentarsi quasi come una intro apripista alla successiva "Culmination of Injustice" in cui i Black Faith sembrano staccare il freno a mano della loro vena compositiva, regalando un primo gioiellino di black tanto epico nell'incedere del riffing quanto ossessivo e disperato nel grido disperato di uno Snarl che mostra qui tutta la propria poliedricità dietro al microfono.

Ma è dopo l'inquietante intermezzo recitato di "Preghiera" che viene fuori il meglio del lavoro a parere del sottoscritto: con "Never Eternal" in assoluto uno dei pezzi migliori del lotto, rallentano i ritmi e si forgia una vera e propria cavalcata black che subito balza all'orecchio per la sua incredibile capacità di coinvolgere dal primo ascolto; un pezzo per certi versi accomunabile nel suo incedere alla celebre "To Walk the Infernal Fields" dei Darkthrone (da "Under a Funeral Moon").

A breve distanza i Black Faith piazzano altri due colpi incredibili: "In Total Disgust" è la rappresentazione più "bastarda" dell'animo della band; partenza al vetriolo, un assalto frontale diretto e senza alcuna pietà guidato da una sezione ritmica travolgente e da un riffing acuminato e tritaossa, un incedere tirato che si trascina per oltre metà brano prima di dare sfogo a ripartenze di puro black/thrash tanto grezzo quanto affascinante.

Influenze thrash ancora più forti ed evidenti con la successiva "Throwback!" un pezzo che colpisce particolarmente perchè lascia un senso incredibile nell'ascoltatore nella sua capacità di mixare influenze che con il black sembrano quasi aver poco da spartire ma che invece vi si fondono in maniera esaltante! Cito in tal senso la parte iniziale caratterizzata da un intro di batteria ed un successivo riffing dal sapore grooveggiante...un pezzo che sa insomma mixare la malvagità del black con ritmiche da headbanging, con una naturalezza fuori dal comune!!!

Come se non bastasse altrettanto meritevoli di menzione sono le successive "These Corridors Spurt Blood" in cui è decisamente la sezione ritmica a farla da padrone, o ancora la title-track vero manifesto sonoro dei nostri fino ad arrivare a "Consacrabor" altro gioiellino d'alta scuola in cui vengono fuori soprattutto i citati Dissection tra le influenze, sulla scorta di una maggiore attenzione alla melodia ed a ritmiche meno sostenute.

In definitiva "Nightscapes" rappresenta senza ombra di dubbio un gioiello di rara bellezza all'interno di una scena, quella del black metal tricolore, forse sempre troppo sottovalutata in patria ma che specie negli ultimi anni ci sta regalando immense soddisfazioni e lavori più che meritevoli come quello in questione. Un vero e proprio must per gli amanti del genere, cui consiglio vivamente di non farsi scappare per alcun motivo questa "perla nera" di metal italico.


Track-list:

01. Obsecratio
02. Culmination of Injustice
03. Intermezzo
04. Never Eternal
05. In Total Disgust
06. Throwback!
07. The Shadow Line
08. These Corridors Spurt Blood
09. Nightscapes
10. Consacrabor
11. Outro




Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...