KYRBGRINDER - "Defiance"
(Full-lenght, Mausoleum Records, Luglio 2007)
Voto: 5/10
Genere: Power/Prog
Line-up: Johanne James (batteria, voce), Ben Glover (chitarra, voce), Dave Lugay (bass)
I Kyrbgrinder sono il progetto di Johanne James, noto ai più come drummer dei Threshold e fresco vincitore di due "drummer of the year award".
Il batterista di colore per l’ occasione oltre a sedere dietro le pelli, si cimenta anche nel cantato con risultati semplicemente deludenti, ma andiamo con ordine…
Innanzitutto precisiamo che questi Kyrbgrinder suonano un genere catalogabile principalmente come un rock duro di stampo fortemente moderno che non disdegna tuttavia, almeno per impostazione, di strizzare un occhiolino proprio ai prog-thrashers Threshold con un risultato che di per sè già deludente viene ulteriormente affossato da un’innumerevole bagaglio di influenze provenienti da altri generi che non fanno altro che formare un pastone musicale difficile da digerire ed in cui i brani molto spesso sono notevolmente penalizzati soprattutto in termini di continuità l’ uno con l’altro. Se a ciò aggiungiamo la prestazione vocale di James, non brutta ma assolutamente inadatta a seguire le coordinate di un gruppo metal, ecco che la frittata è fatta.
Da un punto di vista strumentale il lavoro si basa su chitarre rocciose e dal sound fresco chiaramente ispirate dallo Zack Wylde dei Black Label Society, con la semplice differenza che non riuscendo ad emulare l’appeal e la classe della band a stelle e striscie, il risultato è decisamente scadente.
Sono veramente pochi i brani da salvare all’interno di questo "Defiance", che riesce ad evitare l’affossamento completo grazie all’opener "My Heart Bleeds" che malgrado un ritornello forse troppo ripetitivo, sa farsi rispettare per il riffing roccioso e decisamente azzeccato, "What About Me" caratterizzata da un’intro particolare in una sorta di meticcio grunge-prog, ma soprattutto grazie a "Fall Away" brano caratterizzato da un’intro potente in pieno stile metalcore ed un cantato di chiara derivazione punkish.
Tuttavia sono solo questi i brani salvabili all’interno del disco in questione (per altro sufficienti ma nulla più), e cadute di stile clamorose com "The Guide" in cui i nostri virano verso territori marcatamente alternative con un ritornello ultra-melodico, o ancora "Not In My Name" (crossover con cantato rap!!!) e l’ imbarazzante "I Wanna Kill".
Insomma, un lavoro decisamente da evitare che paga una pochezza compositiva piuttosto imbarazzante e soprattutto una pretenziosità nel voler stra-fare inserendo con troppa facilità innumerevoli influenze che non fanno altro che minare la longevità del lavoro.
Track-list:
01. My Heart Bleeds
02. Defiance
03. The Guide
04. What About Me
05. Fall Away
06. Not in my Name
07. Wayside
08. I Wanna Kill
09. Monster
10. Swallowed My Life
11. Greatest Weapon
(Full-lenght, Mausoleum Records, Luglio 2007)
Voto: 5/10
Genere: Power/Prog
Line-up: Johanne James (batteria, voce), Ben Glover (chitarra, voce), Dave Lugay (bass)
I Kyrbgrinder sono il progetto di Johanne James, noto ai più come drummer dei Threshold e fresco vincitore di due "drummer of the year award".
Il batterista di colore per l’ occasione oltre a sedere dietro le pelli, si cimenta anche nel cantato con risultati semplicemente deludenti, ma andiamo con ordine…
Innanzitutto precisiamo che questi Kyrbgrinder suonano un genere catalogabile principalmente come un rock duro di stampo fortemente moderno che non disdegna tuttavia, almeno per impostazione, di strizzare un occhiolino proprio ai prog-thrashers Threshold con un risultato che di per sè già deludente viene ulteriormente affossato da un’innumerevole bagaglio di influenze provenienti da altri generi che non fanno altro che formare un pastone musicale difficile da digerire ed in cui i brani molto spesso sono notevolmente penalizzati soprattutto in termini di continuità l’ uno con l’altro. Se a ciò aggiungiamo la prestazione vocale di James, non brutta ma assolutamente inadatta a seguire le coordinate di un gruppo metal, ecco che la frittata è fatta.
Da un punto di vista strumentale il lavoro si basa su chitarre rocciose e dal sound fresco chiaramente ispirate dallo Zack Wylde dei Black Label Society, con la semplice differenza che non riuscendo ad emulare l’appeal e la classe della band a stelle e striscie, il risultato è decisamente scadente.
Sono veramente pochi i brani da salvare all’interno di questo "Defiance", che riesce ad evitare l’affossamento completo grazie all’opener "My Heart Bleeds" che malgrado un ritornello forse troppo ripetitivo, sa farsi rispettare per il riffing roccioso e decisamente azzeccato, "What About Me" caratterizzata da un’intro particolare in una sorta di meticcio grunge-prog, ma soprattutto grazie a "Fall Away" brano caratterizzato da un’intro potente in pieno stile metalcore ed un cantato di chiara derivazione punkish.
Tuttavia sono solo questi i brani salvabili all’interno del disco in questione (per altro sufficienti ma nulla più), e cadute di stile clamorose com "The Guide" in cui i nostri virano verso territori marcatamente alternative con un ritornello ultra-melodico, o ancora "Not In My Name" (crossover con cantato rap!!!) e l’ imbarazzante "I Wanna Kill".
Insomma, un lavoro decisamente da evitare che paga una pochezza compositiva piuttosto imbarazzante e soprattutto una pretenziosità nel voler stra-fare inserendo con troppa facilità innumerevoli influenze che non fanno altro che minare la longevità del lavoro.
Track-list:
01. My Heart Bleeds
02. Defiance
03. The Guide
04. What About Me
05. Fall Away
06. Not in my Name
07. Wayside
08. I Wanna Kill
09. Monster
10. Swallowed My Life
11. Greatest Weapon
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