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CHAOSFEAR - "One Step Behind Anger"

CHAOSFEAR - "One Step Behind Anger"
(Full-lenght, Old School Metal, 2007)

Voto: 6,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Anderson de Franca (basso), Danilo de Freitas (batteria), Fernando Boccomino (voce, chitarra)


Il Brasile, si sa, tradizionalmente è una riserva piuttosto "incontaminata" di bands thrash... Già dagli anni '80 agli albori del genere, la nazione sudamericana ha saputo crearsi una sua scena, capace praticamente di differenziarsi rispetto alle scene americana ed europea.Purtroppo il valore artistico delle suddette bands non è stato mai particolarmente elevato, soprattutto a causa della consolidata moda di scimmiottare come al solito i conterranei Sepultura.

Fortunatamente questa tendenza che sembrava essere diventata ormai prerogativa classica di queste, negli ultimi anni sta sempre più tendendo a scomparire; sarà per il calo di popolarità della ex band di Cavalera? Chissà, fatto sta che i tanto attesi lavori validi sono iniziati a spuntare, ed anche i Chaosfear fanno parte di questa categoria.
La band formatasi intorno al vocalist/chitarrista Fernando Boccomino, ex Scars (occhio al loro ultimo lavoro "The Nether Hell" targato 2005 e da me recensito su questa web-zine) tira fuori un album caratterizzato da un thrash-metal roccioso, al quale i Sepultura possono essere accostati solo in maniera marginale; è infatti al thrash di matrice europea che si rifà il terzetto, senza dimenticare una spruzzatina più moderna ed un sano tocco proprio di derivazione-Scars.
Potremmo chiamare semplicemente fast-thrash la proposta di Boccomino e soci dunque, fatta di riffing estremamente abrasivi, rocciosi e soprattutto veloci, capaci di affiancarsi a testi che da buoni brasiliani vanno a toccare tematiche sociali.
Il risultato è decisamente buono, i brani sono sufficientemente ben composti e quì e lì possono notarsi anche soluzioni piuttosto interessanti come nella title-track caratterizzata da un drumming pesantissimo e cambi di ritmo incalzanti capaci di creare un brano piuttosto articolato.
Buona anche la varietà in generale tra le varie composizioni, capaci di passare da un brano tremendamente devastante come "Drive by Hate" in cui è soprattutto de Freitas dietro le pelli a fare la differenza, ad altri momenti più cadenzati come nella successiva "Denied Rights" esempio lampante di come rallentare l' esecuzione non significhi per forza di cose perdere in impatto.
da segnalare anche la conclusiva "Detestation Inc." leggermente più melodica rispetto alle precedenti, ma composta molto bene e capace di non cadere mai nel banale nonostante il riffing risulti decisamente più "arrotondato".
Insomma, stiamo parlando di un dischetto niente male, 40 minuti di thrash metal che pur non facendo gridare al miracolo fa comunque la sua onestissima figura...

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