SYMMETRIC DISORDER - "Biomechanical Nonsense Connections"
(Full-lenght, Deadsun Records, 2006)
Voto: 7,5/10
Genere: Technical Death Metal
I Symmetric Disorder sono un interessantissimo combo milanese, che con "Biomechanical Nonsense Connections" giunge al primo lavoro sulla lunga distanza dopo un demo targato 2004.
Il sound che ci propone questa giovane band prende diretta ispirazione da gruppi quali Cynic e compagnia varia aggiungendo però quel tocco di "brutalità" che rende il sound una perfetta sintesi tra la già citata band (soprattutto per le influenze jazz e fusion che possono rinvenirsi in diversi tratti del lavoro) la brutalità dei Cryptopsy ed un certo appeal "meccanico" alla maniera dei Meshuggah.
Quello che colpisce di più di questi Symmetric Disorder è sicuramente la capacità di colpire direttamente l'ascoltatore con un assalto frontale non indifferente riuscendo al contempo a risultare in un certo qual modo melodici e di facile ascolto. Quasi a voler fare apposta, mai monicker fu più azzeccato, la band si riconosce infatti in tutto e per tutto nel concetto di "disordine simmetrico" ovvero come colpire in pieno volto l'ascoltatore senza voler risultare brutali e spietati in maniera gratuita.
E così via verso i territori marcatamente death dell' opener "Ultrairon/Hyperflesh" che presenta un vago retrogusto "swedish" che si fonde alla perfezione col growling serratissimo del singer Michele, o ancora occhio alla successiva "Equinox of The Parts I" dotata di un break centrale con soluzioni intricate e melodiche in pieno stile jazz-fusion o ancora verso territori più intimistici come ci dimostrano le varie "Yrn'Griush'hh" e soprattutto la conclusiva "Equinox of the Parts II".
Inutile soffermarci sulla perizia tecnica del quintetto capace di riuscire a colpire con soluzioni d'alta scuola, un pò timida invece la sezione ritmica forse un pò sotto tono, anche se non si possono poi muovere critiche a questa impostazione creata soprattutto dal tipo di musica suonato in cui la batteria è ovviamente portata a scandire i ritmi sempre variabili cui detto genere necessita.
Insomma, nient'altro da dire se non ribadire qualora necessario l' estrema validità della proposta; consigliato a tutti gli amanti del metal estremo ma non troppo, e più in generale a tutti coloro che credono che per fare certo tipo di musica bisogna per forza suonare alla Opeth...
Track-list:
01. Ultairon/Hyperflash
02. Equinox of the Parts I
03. Brutal
04. Nonsense Connections
05. Yrn' Griush' hh
06. Rain of Dreams
07. Inversion
08. Abstraction of the Self
09. Biomechanical Midori's Kitchen
10. Equinox of the Parts II
(Full-lenght, Deadsun Records, 2006)
Voto: 7,5/10
Genere: Technical Death Metal
I Symmetric Disorder sono un interessantissimo combo milanese, che con "Biomechanical Nonsense Connections" giunge al primo lavoro sulla lunga distanza dopo un demo targato 2004.
Il sound che ci propone questa giovane band prende diretta ispirazione da gruppi quali Cynic e compagnia varia aggiungendo però quel tocco di "brutalità" che rende il sound una perfetta sintesi tra la già citata band (soprattutto per le influenze jazz e fusion che possono rinvenirsi in diversi tratti del lavoro) la brutalità dei Cryptopsy ed un certo appeal "meccanico" alla maniera dei Meshuggah.
Quello che colpisce di più di questi Symmetric Disorder è sicuramente la capacità di colpire direttamente l'ascoltatore con un assalto frontale non indifferente riuscendo al contempo a risultare in un certo qual modo melodici e di facile ascolto. Quasi a voler fare apposta, mai monicker fu più azzeccato, la band si riconosce infatti in tutto e per tutto nel concetto di "disordine simmetrico" ovvero come colpire in pieno volto l'ascoltatore senza voler risultare brutali e spietati in maniera gratuita.
E così via verso i territori marcatamente death dell' opener "Ultrairon/Hyperflesh" che presenta un vago retrogusto "swedish" che si fonde alla perfezione col growling serratissimo del singer Michele, o ancora occhio alla successiva "Equinox of The Parts I" dotata di un break centrale con soluzioni intricate e melodiche in pieno stile jazz-fusion o ancora verso territori più intimistici come ci dimostrano le varie "Yrn'Griush'hh" e soprattutto la conclusiva "Equinox of the Parts II".
Inutile soffermarci sulla perizia tecnica del quintetto capace di riuscire a colpire con soluzioni d'alta scuola, un pò timida invece la sezione ritmica forse un pò sotto tono, anche se non si possono poi muovere critiche a questa impostazione creata soprattutto dal tipo di musica suonato in cui la batteria è ovviamente portata a scandire i ritmi sempre variabili cui detto genere necessita.
Insomma, nient'altro da dire se non ribadire qualora necessario l' estrema validità della proposta; consigliato a tutti gli amanti del metal estremo ma non troppo, e più in generale a tutti coloro che credono che per fare certo tipo di musica bisogna per forza suonare alla Opeth...
Track-list:
01. Ultairon/Hyperflash
02. Equinox of the Parts I
03. Brutal
04. Nonsense Connections
05. Yrn' Griush' hh
06. Rain of Dreams
07. Inversion
08. Abstraction of the Self
09. Biomechanical Midori's Kitchen
10. Equinox of the Parts II
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