Passa ai contenuti principali

FOREVER SLAVE - "Alice's Inferno"

FOREVER SLAVE - "Alice's Inferno"
(Full-lenght, Armageddon Music, Settembre 2005)

Voto: 5/10

Genere: Gothic Metal

Line-up: Servalath (chitarra, voce), Lady Angelica (voce), Azrahael (basso), Sento (batteria), Oswalth (chitarra), Leal (tastiere, voce), Ignacio (violino)

I Forever Slave altro non sono che la solita band tanto in voga negli ultimi anni, che suona gothic con la solita figona di turno dietro al microfono dalla classica voce angelica (ma più che altro messa lì per vendere qualche copia in più...) che non aggiunge nulla di nuovo a quanto detto da milioni di altre bands precedentemente arrivate.

Ma analizziamo con calma questo "Alice's Inferno" prima di arrivare a conclusioni affrettate sulla band spagnola.
Innanzitutto parliamo del concept che sta dietro alle dieci tracce dell'album che come suggerisce il titolo è direttamente ispirato alla favola di "Alice Nel Paese Delle Meraviglie" ed all'"Inferno" di Dante, il tutto riletto in chiave gotica e trasfigurato nella storia di Alice, una ragazza che tramite un rito intraprende un viaggio all'inferno per recuperare la memoria persa dopo l' uccisione dei genitori; primo passo che non mi convince pienamente.
Secondo tema: la musica; allora, assolutamente nulla di originale sotto il sole, la voce di Lady Angellyca è buona tecnicamente parlando e sognante al punto giusto, diciamo che si addice molto al concept in questione anche se molto standardizzata. D'altro canto la band si affida come supporto alla voce femminile, al growling del batterista Edward Vert che non riesce a donare originalità alla proposta vanificando le intenzioni della band (tanto per capirci, i Theater Of Tragedy solo per fare un nome introdussero questa tecnica ormai più di dieci anni orsono).
Tuttavia il sound in generale non è completamente da disprezzare, dal momento che all'ascolto dell'album non si scorge quel classico suono "tondo" e smussato, ma tante volte si trovano buone intuizioni e parti piuttosto heavy su cui si staglia un violino capace di creare atmosfere sognanti e adatte al concept in questione; nulla di originale anche qui, ma certamente un punto a favore dell'album.
Se consideriamo poi l'album nella sua interezza possiamo notare la disomogeneità della proposta, nel senso che i brani in questione non sembrano legati concettualmente l' uno con l'altro con la conseguenza che non si ha l' impressione di questo viaggio descritto tanto minuziosamente dalla band.
Tirando le somme quindi, album ben suonato ma privo di originalità vittima indubbiamente del genere proposto. Chi è più adepto a questo tipo di sonorità molto probabilmente adorerà quest'album cui consiglio in questo caso l'acquisto; il voto che devo però dare riguarda l'aspetto artistico e non i gusti degli ascoltatori onde per cui non mi sento di concedere la sufficienza ad un album troppo prevedibile e manieristico.

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...