HAMARTIGENIA - "The Destruction of Knowledge"
(EP, Autoproduzione, Novembre 2005)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Giacomo (basso), Jacopo (batteria), Davide (voce, chitarra)
Secondo demo per gli Hamartigenia, band veneta devota ad un thrash metal estremamente accattivante.
"The Destruction of Knowledge" ci presenta infatti una band dalle grandi potenzialità, capace di forgiare un sound molto personale che partendo da una base thrash sullo stile dei mostri sacri americani (su tutti i Testament) aggiunge elementi tipici della scuola europea (Kreator, Sodom e Necrodeath senza ombra di dubbio le influenze più evidenti) ed elementi comuni anche al metal più estremo soprattutto per la voce di Davide tremendamente abrasiva e "malvagia".
Insomma, gli Hamartigenia ci propongono un demo decisamente valido riuscendo a tenere alto il ritmo dal primo all'ultimo minuto del demo in questione.
E così potrete trovare di tutto in questo lavoro; riffs precisi e chirurgici spezzati da veri e propri assalti frontali che colpiscono direttamente in faccia l'ascoltatore, refrains che risultano spesso irresistibili, insomma avrete capito di fronte a che lavoro ci troviamo.
E così occhio all'opener "Landscape of Destruction" che parte in pieno stile Kreator degli esordi, con uno screaming incredibilmente abrasivo capace di riportare alla mente proprio il mitico Mille Petrozza, per poi arrivare a toccare territori più cari ai Testament con chitarre taglienti e chirurgiche capaci di creare un muro sonoro compatto e preciso.
Come non parlare poi di un grandissimo brano come "Summoning Beyond Imagination" senza ombra di dubbio il miglior capitolo del demo, caratterizzato oltre che dalle classiche caratteristiche già citate, da rallentamenti improvvisi ed incalzanti ripartenze capaci di esaltare l'ascoltatore.
Sono sicuramente i Necrodeath degli esordi quindi il punto di riferimento principale della band nostrana capace di racchiudere anche elementi più comuni in alcuni frangenti a certo black metal.
Per chiudere parlerei anche della buona perizia compositiva della band capace di creare brani che pur non essendo particolarmente variegati tra loro, riescono comunque sia a mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore.
Buona anche la registrazione, ottimo invece l'artwork curato da Diego Maniscalco, uno degli artisti italiani più apprezzati in ambito musicale che ha curato gruppi come Even Vast, Overslope, Psychofagist e Antheora.
(EP, Autoproduzione, Novembre 2005)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Death
Line-up: Giacomo (basso), Jacopo (batteria), Davide (voce, chitarra)
Secondo demo per gli Hamartigenia, band veneta devota ad un thrash metal estremamente accattivante.
"The Destruction of Knowledge" ci presenta infatti una band dalle grandi potenzialità, capace di forgiare un sound molto personale che partendo da una base thrash sullo stile dei mostri sacri americani (su tutti i Testament) aggiunge elementi tipici della scuola europea (Kreator, Sodom e Necrodeath senza ombra di dubbio le influenze più evidenti) ed elementi comuni anche al metal più estremo soprattutto per la voce di Davide tremendamente abrasiva e "malvagia".
Insomma, gli Hamartigenia ci propongono un demo decisamente valido riuscendo a tenere alto il ritmo dal primo all'ultimo minuto del demo in questione.
E così potrete trovare di tutto in questo lavoro; riffs precisi e chirurgici spezzati da veri e propri assalti frontali che colpiscono direttamente in faccia l'ascoltatore, refrains che risultano spesso irresistibili, insomma avrete capito di fronte a che lavoro ci troviamo.
E così occhio all'opener "Landscape of Destruction" che parte in pieno stile Kreator degli esordi, con uno screaming incredibilmente abrasivo capace di riportare alla mente proprio il mitico Mille Petrozza, per poi arrivare a toccare territori più cari ai Testament con chitarre taglienti e chirurgiche capaci di creare un muro sonoro compatto e preciso.
Come non parlare poi di un grandissimo brano come "Summoning Beyond Imagination" senza ombra di dubbio il miglior capitolo del demo, caratterizzato oltre che dalle classiche caratteristiche già citate, da rallentamenti improvvisi ed incalzanti ripartenze capaci di esaltare l'ascoltatore.
Sono sicuramente i Necrodeath degli esordi quindi il punto di riferimento principale della band nostrana capace di racchiudere anche elementi più comuni in alcuni frangenti a certo black metal.
Per chiudere parlerei anche della buona perizia compositiva della band capace di creare brani che pur non essendo particolarmente variegati tra loro, riescono comunque sia a mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore.
Buona anche la registrazione, ottimo invece l'artwork curato da Diego Maniscalco, uno degli artisti italiani più apprezzati in ambito musicale che ha curato gruppi come Even Vast, Overslope, Psychofagist e Antheora.
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