SODOM - "Sodom"
(Full-lenght, Steamhammer, Aprile 2006)
Voto: 8/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Tom Angelripper (voce, basso), Bernemann (chitarra), Konrad Schottkowski (batteria)
A quanto pare il 2006 sta regalando diverse perle ai cultori dei mostri sacri in ambito metal.
Le uscite di Dismember e Voivod tanto per fare due nomi, valgono già tanto sotto questo punto di vista e se a ciò aggiungiamo il ritorno dei Celtic Frost (non particolarmente entusiasmante ma comunque importante) ecco che possiamo anche chiudere un occhio sul nuovo lavoro dei Venom decisamente fuori giri rispetto ai "colleghi".
Ed i Sodom? Bè, dopo il precedente "M-16" decisamente fiacco, il terzetto tedesco si è rimboccato le maniche e ci ha fatto aspettare ben 5 anni prima di tornare sulle scene, ed il risultato è "Sodom" album che riporta decisamente in luce una band da sempre sottovalutata, che ha rappresentato - e continua a rappresentare - uno dei gruppi cardine della scena thrash metal teutonica.
Inserito il cd nel lettore, pensavo di trovarmi di fronte alla solita minestra riscaldata; l' opener "Blood on your Lips" per quanto certamente non disprezzabile rappresenta infatti il solito assalto alla Sodom estremamente grezzo e veloce, quella velocità che tante volte era stata ricercata dalla band sacrificando molto spesso l' originalità della proposta.
Ma è solo il riscaldamento e così i Sodom riescono a stupire con i successivi brani ed in particolar modo con "Buried in the Justice Ground" dove i ritmi si fanno pià cadenzati e dove soprattutto la band mostra una certa attenzione per il refrain.
E sì, perchè sono questi i Sodom del 2006, ovvero una band capace di mantenere inalterato l' impatto frontale che da sempre l'ha caratterizzata, ma ormai arrivata a forgiare una musica decisamente più matura e tecnica capace di strizzare l' occhiolino anche a generi meno "estremi", e soprattutto sporcati da quella vena motorheadiana che caratterizza quasi tutti i brani di questo "Sodom".
E così ecco forgiate le varie "Bibles and Guns", "Axis of Evil" e soprattutto il meraviglioso trìo finale composto nell' ordiine da "Lay Down the Law", "Nothing to Regret" e "The Enemy Inside" che chiude l'album alla grande.
Non mancano qui e lì poi puntatine verso certo power-thrash europeo ed udite udite, anche diverse incursioni in territori di slayeriana memoria con la voce di Angelripper che spesso si avvicina a quella di Araya.
"Sodom" è quindi un susseguirsi di brani incredibilmente accattivanti, capaci oltre che di far scuotere la testa all'ascoltatore, anche di far battere il piedino.
Commercializzazione della proposta? No, no assolutamente, è solo che i Sodom del 2006 sono musicisti maturi capaci di variare un pò il tema portante che li ha sempre caratterizzati, senza per questo snaturare la propria proposta in termini di impatto.
La voce di Angelripper è incazzata come al solito al punto giusto, la sezione ritmica è devastante grazie al drumming di Schottkowsky sì, ma anche al basso di Angelripper stesso (ascoltare "Lay Down the Law" tanto per intenderci).
I testi rimangono incazzati e polemici come da tradizione e si addicono alla perfezione con gli umori sprigionati dalla musica.
Insomma, i Sodom hanno decisamente capito che ormai è inutile proporre sempre lo stesso disco e l'album in questione è decisamente la riprova che il talento compositivo non è di certo tramontato.
Allora orientatevi su "Sodom" a scatola chiusa e certamente non ve ne pentirete.
(Full-lenght, Steamhammer, Aprile 2006)
Voto: 8/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Tom Angelripper (voce, basso), Bernemann (chitarra), Konrad Schottkowski (batteria)
A quanto pare il 2006 sta regalando diverse perle ai cultori dei mostri sacri in ambito metal.
Le uscite di Dismember e Voivod tanto per fare due nomi, valgono già tanto sotto questo punto di vista e se a ciò aggiungiamo il ritorno dei Celtic Frost (non particolarmente entusiasmante ma comunque importante) ecco che possiamo anche chiudere un occhio sul nuovo lavoro dei Venom decisamente fuori giri rispetto ai "colleghi".
Ed i Sodom? Bè, dopo il precedente "M-16" decisamente fiacco, il terzetto tedesco si è rimboccato le maniche e ci ha fatto aspettare ben 5 anni prima di tornare sulle scene, ed il risultato è "Sodom" album che riporta decisamente in luce una band da sempre sottovalutata, che ha rappresentato - e continua a rappresentare - uno dei gruppi cardine della scena thrash metal teutonica.
Inserito il cd nel lettore, pensavo di trovarmi di fronte alla solita minestra riscaldata; l' opener "Blood on your Lips" per quanto certamente non disprezzabile rappresenta infatti il solito assalto alla Sodom estremamente grezzo e veloce, quella velocità che tante volte era stata ricercata dalla band sacrificando molto spesso l' originalità della proposta.
Ma è solo il riscaldamento e così i Sodom riescono a stupire con i successivi brani ed in particolar modo con "Buried in the Justice Ground" dove i ritmi si fanno pià cadenzati e dove soprattutto la band mostra una certa attenzione per il refrain.
E sì, perchè sono questi i Sodom del 2006, ovvero una band capace di mantenere inalterato l' impatto frontale che da sempre l'ha caratterizzata, ma ormai arrivata a forgiare una musica decisamente più matura e tecnica capace di strizzare l' occhiolino anche a generi meno "estremi", e soprattutto sporcati da quella vena motorheadiana che caratterizza quasi tutti i brani di questo "Sodom".
E così ecco forgiate le varie "Bibles and Guns", "Axis of Evil" e soprattutto il meraviglioso trìo finale composto nell' ordiine da "Lay Down the Law", "Nothing to Regret" e "The Enemy Inside" che chiude l'album alla grande.
Non mancano qui e lì poi puntatine verso certo power-thrash europeo ed udite udite, anche diverse incursioni in territori di slayeriana memoria con la voce di Angelripper che spesso si avvicina a quella di Araya.
"Sodom" è quindi un susseguirsi di brani incredibilmente accattivanti, capaci oltre che di far scuotere la testa all'ascoltatore, anche di far battere il piedino.
Commercializzazione della proposta? No, no assolutamente, è solo che i Sodom del 2006 sono musicisti maturi capaci di variare un pò il tema portante che li ha sempre caratterizzati, senza per questo snaturare la propria proposta in termini di impatto.
La voce di Angelripper è incazzata come al solito al punto giusto, la sezione ritmica è devastante grazie al drumming di Schottkowsky sì, ma anche al basso di Angelripper stesso (ascoltare "Lay Down the Law" tanto per intenderci).
I testi rimangono incazzati e polemici come da tradizione e si addicono alla perfezione con gli umori sprigionati dalla musica.
Insomma, i Sodom hanno decisamente capito che ormai è inutile proporre sempre lo stesso disco e l'album in questione è decisamente la riprova che il talento compositivo non è di certo tramontato.
Allora orientatevi su "Sodom" a scatola chiusa e certamente non ve ne pentirete.
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