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HYADES - "Abuse Your Illusions"

HYADES - "Abuse Your Illusions"
(Full-lenght, Mausoleum Records, Novembre 2005)

Voto: 8/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Lorenzo Testa (chitarra), Marco Negonda (chitarra), Marco Colombo (voce), Roberto Orlando (basso), Mauro De Brasi (batteria)


Dopo quasi dieci anni di onorata carriera, quattro demo, ed un'evoluzione continua che li ha portati dal power/speed degli esordi al thrash metal vecchio stile, ecco giungere finalmente all' esordio i nostrani Hyades.

"Abuse your Illusions" è un album che proietta sulle scene alla grande una band capace di entusiasmare, pur rimanendo ancorata esclusivamente a quanto proposto dai mostri sacri della vecchia scena thrash fine anni '80.
La proposta musicale del quintetto si può tranquillamente classificare come thrash metal vecchio stile, più difficile però accostarla a bands ben precise; diciamo che gli Hyades rappresentano un perfetto ibrido tra il classico thrash d'oltreoceano di bands quali Anthrax, Exodus e Nuclear Assault (soprattutto per le vocals), e quello europeo di gruppi come Artillery (peraltro omaggiati con il brano "Picture of a World") e Kreator.
La maggior parte dei testi dell'album sono una spietata analisi del mondo mediatico odierno ( come del resto documentato dalla copertina stessa), visto come mezzo politico di persuasione nelle mani dei potenti della terra, pronti a qualunque tipo di menzogne per giustificare le proprie assurde guerre.
Impossibile restare impassibili all'ascolto dell'album; mosh riffing, batteria serrata, una voce roca e fastidiosa da parte del singer Marco Colombo capace di passare da vocalizzi isterici alla Nuclear a sprazzi che si avvicinano in maniera incredibile al cantato di James Hetfield.
"No Man's Land" brano che introduce l'album è solo un piccolo assaggio di quello che sarà l' intero disco; riffing serratissimo, vocals graffianti al punto giusto e assoli destinati a spaccare. Non c'è alcuna concessione a sperimentazioni o a qualsiasi influenza modernista.
La successiva "Smart Bombs, Dumb War" è dedicata alle vittime dell' ingerenza americana in Iraq, anche questa caratterizzata da un rifing isterico e con un ritornello che farà sicuramente assurgere la song in questione a classico live.
C'è spazio per tutto in questo disco, passando anche per momenti magari più ingenui ma comunque validi come in "September 11"a brani di altissimo livello qualitativo come in "Picture of a World" dove vengono omaggiati gli Artillery in cui il riffing principale è un sentito omaggio alla storica thrash-band danese. L'album si chiude alla grande con "Fight for your Right" rifacimento di un classico dei Beastie Boys.
l' unica cosa che mi sento di dire a tutti gli amanti di certo thrash metal è di non farsi scappare assolutamente questo gioiellino made in Italy.

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