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ENDLESS PAIN - "Born in Violence"

ENDLESS PAIN - "Born in Violence"
(Full-lenght, Mystical Prods, Agosto 2005)


Voto: 6/10

Genere: Thrash Metal


Line-up: Enrico Bendetti (basso), Stefano Zani (chitarra), Giuseppe Alpori (chitarra), Luigi Faglia (batteria), Max Juso (voce)


Attivi dal 2001 e con due demo alle spalle, i bresciani Endless Pain giungono al loro full-lenght d'esordio con "Born In Violence"

Da sempre additati ingiustamente come politicamente schierati dalla solita critica benpensante pronta a tarpare le ali a chiunque voglia solo proporre con passione ed onestà la propria musica, il quintetto lombardo ci offre 34 minuti di puro ed incontaminato thrash old-school di chiara derivazione teutonica ispirato direttamente da bands quali Sodom, Kreator e Destruction con un occhio rivolto però ai maestri Slayer.
Il risultato è piuttosto interlocutorio però, perchè se da un lato l'album rappresenta un perfetto tributo alle sonorità suddette, la produzione penalizza abbastanza fortemente il risultato finale.
Generalmente non considero ciò come un fattore fortemente penalizzante, ma purtroppo in questa occasione non si può far finta di niente. Produzione che penalizza la band sotto due punti di vista fondamentali; il primo aspetto è quello delle vocals che sono letteralmente sommerse dalla musica del combo che non rende giustizia allo screaming di Juso, ed è un peccato perchè il singer si destreggia bene cimentandosi in alcune sporadiche occasioni anche in growling ed in cori ben fatti.
Ma soprattutto la produzione penalizza la band quando questa pigia sull'acceleratore, elemento fondamentale per la riuscita di un disco thrash. È abbastanza evidente infatti come il sound risulti impastato nelle parti in cui gli Endless Pain pestano tant'è che paradossalmente sono i pezzi più cadenzati a risultare maggiormente interessanti.
Ed è veramente un peccato perchè la band spacca, testimonianza di ciò sono i concerti già tenuti dalla band di supporto a nomi storici come Destruction, Slayer o Anthrax.
Le potenzialità del resto sono evidenziate da brani ben strutturati come "Psychopatic", "Buried Alive" e soprattutto "The 3rd Antichrist" in assoluto la song migliore del lotto.
Insomma, al tirare delle somme pieno supporto a questi Endless Pain che per onestà e passione meriterebbero senza ombra di dubbio un voto maggiore, ma purtroppo i limiti già menzionati sono abbastanza evidenti e tali da non permettermi di dare una sufficienza piena ai cinque bresciani, che comunque aspetto ansiosamente al varco nella speranza che queste mie osservazioni siano da incoraggiamento per loro al fine di continuare per la propria strada cercando solo di migliorare.

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