Passa ai contenuti principali

PANIC MODE - "One Shot One Kill"

PANIC MODE - "One Shot One Kill"
(Demo, Autoproduzione, 2007)

Voto: 7/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Edoardo Gautieri (basso), Edoardo Gianmaria (batteria), Francesco Pantani (chitarra), Alessio Coletta (chitarra), Luigi Vespasiani (voce)

Arrivano da L'Aquila questi Panic Mode attivi da due anni ed arrivati con questo "One Shot One Kill" alla pubblicazione del primo demo autoprodotto.

Partiti come cover band i cinque abruzzesi hanno velocemente forgiato un sound proprio e personale che li ha portati alla pubblicazione del presente lavoro che già denota una personalità oltrechè una gran capacità di spaccare attraverso brani diretti e devastanti che non lasciano scampo nella ventina di minuti scarsi di durata.
Il genere proposto dalla band fonda le sue radici nel più classico sound thrash dei bei tempi che furono seguendo alla perfezione la lezione impartita da Exodus, Slayer e Destruction, ma strizza l' occhiolino anche a sonorità più moderne (Pantera) e riminescenze swedish che si rinvengono soprattutto nel riffing tagliente e melodico il giusto.
Risultato? Un demo che non passerà di certo inosservato, nè tra gli amanti del metal più classico nè tra quelli più attaccati alla corrente attuale che avranno pane per i loro denti all'ascolto di un lavoro che sa bilanciare alla perfezione i "vecchi trucchetti" del mestiere e le nuove tendenze in questo ambito, senza per questo - occhio - dover inserire all'interno della proposta samples elettronici od altri artifizi che tanto di moda vanno al momento.
Dopo una breve intro si entra nel vivo del lavoro con "V3nom Hunt" che mette subito le carte in tavola, non c'è spazio per alcuna sperimentazione di sorta, per alcun ritornello catchy o melodico, ma solo tanta aggressività ed una melodia raggiunta grazie ad una struttura semplicemente perfetta capace di pestare al momento giusto senza scadere in quella gratuità di cui purtroppo abusano tante, troppe bands specie agli esordi.
Si prosegue poi con la title-track brano ottimamente congegnato e dotato di un break centrale capace di far rifiatare l'ascoltatore senza per questo lasciargli abbassare la guardia, sino ai sette minuti della conclusiva "Sins" decisamente più varia ed articolata rispetto al resto del lotto.
Insomma, che dire, questi Panic Mode sono certamente una bella scoperta; le potenzialità per sfondare ci sono tutte così come anche il genere proposto si presta facilmente all'attenzione di tutti. Non posso quindi che consigliare a tutti questa giovane band facendogli un sincero in bocca al lupo per un futuro che non può che prospettarsi roseo.

Track-list:

01. Intro
02. V3nom Hunt
03. 1Shot 1Kill
04. Sins

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch

ARTIFICIAL HEAVEN "Digital Dreams" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Alcune note biografiche per presentare questa band al suo esordio: " Band romana, formatasi a fine ottobre 2021 dalle ceneri di Witches Of Doom e altri progetti, Gli ARTIFICIAL HEAVEN hanno creato un mix diversificato di Gothic -rock dal sapore epico che mostra in pieno le influenze di grandi artisti degli anni Ottanta, tra cui The Cult, Bauhaus, Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim, Killing Joke e Iggy Pop. "Digital Dreams" è un concentrato di gothic rock e post-punk con vibrazioni arricchite dalla collaborazione di ospiti illustri tra cui Francesco Sosto e Riccardo Studer. Sebbene non sia un vero concept album, alcuni dei testi di "Digital Dreams" sono legati tra loro da un chiaro comune filo conduttore ovvero l'accelerazione della rivoluzione digitale e dei suoi effetti sulla vita di tutti noi. Registrato agli Outer Sound Studios con il produttore Giuseppe Orlando, è disponibile in un'edizione deluxe la cui co

NITRITONO "Cecità" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Due album pubblicati e uno split coi Ruggine, i Nitritono con questo “Cecità” esplorano l'ambiziosa prova del concept album, che in questo caso si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore portoghese Josè Saramago, che racconta il tema dell’indifferenza nella società moderna. Il suono esce fuori è fragoroso e davvero imponente e le urla strozzate di Siro Giri, anche chitarrista, colpiscono duro l'ascoltatore sin dal primo brano in scaletta, l'ottimo "A Denti Stretti (pt. 1)" che presagisce poi un album torbido e inquieto, che chiama in causa sia i primordi del genere post metal di band come Neurosis, ma che si concentra sul presente a conti fatti, non andando a copiare nessuno in particolare. Gli arpeggi di chitarra, le dissonanze, le esplosioni di rabbia incontenibile riportano a scenari cupi dell'umanità, ben rappresentati dal concept scelto. Ci sono anche vaghi rimandi allo stoner particolare e sfaccettato di band come i