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TEARS OF MANKIND - "Without Ray of Hope"

TEARS OF MANKIND - "Without Ray of Hope"
(Full-lenght, Stygian Crypt, Maggio 2006)

Voto: 6/10

Genere: Gothic/Doom

Line-up: Philipp Skobelin (voce, tutti gli strumenti)



Ennesima one-man band ad uscire sotto l' egida della Stygian, questi Tears of Mankind autori (o meglio autore) di un lavoro per certi versi retrò ancorato attraverso sonorità maggiormente in voga nella prima metà nei 90's ed evoluti successivamente verso un approccio se vogliamo maggiormente "raffinato". "Without Ray of Hope" è un lavoro fortemente devoto a quel genere di sonorità sempre a cavallo tra riffs duri e pesantissimi (in alcuni frangenti death metal a tutti gli effetti) e melodie fredde ed ossianiche capace di creare quelle atmosfere eteree ed inquiete tipiche dei primi lavori dei My Dying Bride. Il risultato? Andiamo subito al sodo...

Il lavoro è ben lungi dall' essere un capolavoro, e soprattutto non aggiunge nulla di nuovo a quanto già detto da tempo a questa parte in questo "campo", ma soprattutto a penalizzare l'album sono due caratteristiche non trascurabili, in primis la prolissità del lavoro che si estende per oltre 70 minuti attraverso 11 tracce dalla durata media decisamente, troppo, elevata. In secondo luogo appare evidente come il singer russo entri in crisi nei momenti di cantato pulito, caratteristica questa che per fortuna pur dovendo essere per dovere sottolineata, è in parte soffocata dalla presenza comunque estremamente limitata di questo tipo di tecnica vocale.
Dal punto di vista strumentale, Skobeline non si avventura più di tanto in orpelli stilistici pacchiani, ma riesce a mantenere una linea sobria facendo fare alle chitarre la propria parte e creando un tappeto di tastiere mai invadenti ed una drum machine programmata in maniera impeccabile. Unica tentazione emerge in "The River" nel quale una strumentazione di chiara matrice folk varia per un attimo, e decisamente con successo, i ritmi generali del lavoro. Stiamo parlando insomma di un dischetto onesto, che paga troppo i problemi precedentemente descritti ma che può senza ombra di dubbio rappresentare un lavoro degno almeno di un ascolto specie per gli adepti a certe sonorità che potranno trovare interessanti, oltre al brano già citato, anche altri episodi degni di nota come l' opener "Without Hope" (peccato come già detto solo per la voce pulita) o ancora bordate metalliche incredibilmente dure del calibro di "Eternal Sadness" dove sembra di ascoltare proprio i My Dying Bride periodo-"God is Alone" con un growling improvvisamente tetro e profondo, o episodi più romantici come "Theme of Laura" cover di un brano di Akira Yamaoka ed utilizzato come colonna sonora nel gioco Silent Hill, o la decadente "The Winter Dance". Assolutamente da dimenticare i 12 minuti di "Deep Inside the Silence" brano assolutamente privo di idee quando alle prese con minutaggi così altri dovrebbero essere la prima cosa a non mancare.

Track-list:

01. Without Hope
02. Eternal Sadness
03. Deep Inside the Silence
04. Theme of Laura
05. Emotion Oblivion
06. From Dark to Light
07. The River
08. Never
09. Through the Storm
10. The Winter Dance
11. Sweet Harmony

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