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ALCHEM - "Demo 2005"

ALCHEM - "Demo 2005"
(Demo, Autoproduzione, 2005)

Voto: 6/10

Genere: Gothic Metal

Line-up: Pierpaolo Capuano (chitarra, batteria), Annalisa Belli (voce, basso, tastiere)


Gli Alchem sono un progetto portato avanti da Annalisa Belli e Pierpaolo Capuano che con "Demo 2005" arrivano alla pubblicazione del loro primo lavoro dopo che - precedentemente affiancati da sessionists - hanno deciso di comporre e suonare da soli la loro musica volta alla ricerca di nuovi confini musicali.

Descritti come progressive-dark-rock band sono d'accordo solo in parte su questa definizione; infatti se da una parte il dark-rock appare effettivamente il genere dal quale gli Alchem attingono a piene mani, lo stesso non può dirsi del progressive visto che le influenze dei King Crimson citate dalla band sinceramente non sono riuscito a trovarle.
In definitiva possiamo definire il sound degli Alchem come dark-rock sulla scia dei The 3rd and the Mortal di "Tears Laid in Earth" con forti influenze psichedeliche in alcune occasioni, ed elementi più tipici di band (queste sì) quali Porcupine Tree ed ultimi In the Woods.
Il risultato è un lavoro che non riesce a convincere appieno; colpa di brani forse troppo semplici a livello di struttura, che quando cercano di cambiare direzione lo fanno in maniera troppo forzata, ed anche di una registrazione magari non proprio impeccabile che non rende giustizia alle chitarre ed alla sezione ritmica di Capuano tenendo forse troppo in primo piano la voce comunque bellissima della singer Annalisa Belli.
Fatto sta che l' unico brano ben fatto appare l' opener "Something Bleeds" che nella sua semplicità risulta comunque più che discreta grazie ad un certo appeal gothic-dark ed una voce perfettamente integrata con il resto della canzone che pur risultando forse troppo monocorde riesce comunque alla fine a convincere.
Con la successiva "Santiago" invece la band cerca di fare un passo avanti a livello compositivo, in cui Capuano da un tocco quasi "celtico" alla sua chitarra anche se il brano alla fine non riesce ad incidere.
Gli ultimi due brani del demo in questione "You Will Call my Name" e "Little Scorpion" presentano al loro interno qualche spunto estremamente piacevole anche se purtroppo si perdono nei difetti già sopra descritti.
Insomma, il risultato finale non è certo esaltante ma da come si legge dalla bio la band va incontro ad una continua ricerca musicale per cui potremmo anche aspettarci qualcosa di buono per il futuro.
Forse è stato proprio questo tentativo di cercare qualcosa di nuovo a limitare il songwriting della band che con un pò più di esperienza potrebbe fare decisamente bene.

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