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ANNIHILATOR - "Schizo Deluxe"

ANNIHILATOR - "Schizo Deluxe"
(Full-lenght, AFM Records, Novembre 2005)

Voto: 5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Dave Padden (voce), Jeff Waters (chitarra, basso), Tony Chappelle (batteria)


Tornano ad un anno di distanza dall'ultimo album in studio i canadesi Annihilator, gruppo cardine dell' ondata techno-thrash delle origini.Dopo il flop del precedente "All For You", album pieno di power-ballads e distante anni luce dal genere sempre proposto dalla band, gli Annihilator decidono di tornare a suonare thrash duro e puro;
il risultato però è alquanto interlocutorio, e se questo disco farà fare salti di gioia ai fans di vecchia data, certamente non entusiasmerà chi (come il sottoscritto) si trova a dare all'album un giudizio critico e di merito.In altre parole questo "Schizo Deluxe" pur essendo di gran lunga migliore rispetto al suo predecessore rappresenta un altro mezzo passo falso per la band, che pare aver smarrito le idee. I canadesi sembrano aver decisamente smarrito quella vena compositiva che rese grandi album come "Alice In Hell" e "Criteria For A Black WIdow".Eppure l'album parte alla grande con l' opener "Maximum Satan" che pone subito una netta linea di demarcazione tra il nuovo lavor ed il suo predecessore; la song in questione riprende in pieno quella che è stata sempre la prerogativa principale della band ovvero riffs cattivi e taglienti, con il cantato aggressivo di Padden; buono anche l' inserimento a metà brano di un soffice arpeggio di chitarra seguito da un pezzo tiratissimo in cui a farla da padrone sono un cantato improvvisamente isterico e chitarre durissime, insomma elementi più comuni all'attuale scena post-thrash inaugurata dai Fear Factory.Ed è qui che si scorge il problema principale dell'album, ovvero la mancanza di idee della band che si palesa in maniera abbastanza evidente nei successivi brani.Inutile sparare riff e vocals a ripetizione senza idee (come nella successiva "Drive"); inutile ripetere dalla prima all'ultima song lo stesso stile, gli stessi riffs, ritornelli catchy che hanno l' unica intenzione di entrare nella testa dell'ascoltatore, come in "Plasma Zombies" in cui tralaltro per qualche secondo Padden si cimenta in un pessimo tratto di cantato pulito.Più si va avanti con l'ascolto dell'album e più ci si accorge di quanto possa essere monocorde, molte volte scadendo anche nel pacchiano in alcuni brani come ad esempio in "Invite It" in cui sembra di ascoltare Padden recitare una filastrocca.Sembra insomma che gli Annihilator in periodi di secca come questo preferiscano dimostrare al mondo intero di essere tornati a suonare thrash piuttosto che cercare di inserire all'interno del loro album elementi in grado di attirare l'attenzione dell'ascoltatore più attento, e non di quello intento ad ascoltare un cd solo per battere il piedino. Naturalmente nulla da eccepire sotto il punto di vista tecnico, riffs taglienti al punto giusto, ottima base ritmica e discreta prestazione vocale di Padden, ma in definitiva sono le idee che mancano.

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