EPHEMERA'S PARTY - "All the Machines"
(Full-lenght, Dioxzion, Dicembre 2006)
Voto: 5/10
Genere: Heavy Metal
Line-up: Philipp Raiber (batteria), Michael Piranio (chitarra), Thomas Bobzin (chitarra), Thomas Rosenmerkel (voce)
Gli Ephemera's Party sono una band tedesca attiva dal lontano 1989 e giunta con questo "All the Machine" al sesto lavoro in studio. Malgrado i tanti anni di vita ed una line-up ormai già ben consolidata tanti sono stati i problemi della band teutonica, problemi che solo il recente deal con la Dioxzion Records ha saputo ovviare tanto che nel nuovo millennio Rosenmerkel & Co. hanno avuto un'accettabile regolarità discografica.
Iniziamo a mettere le cose in chiaro, dell'Alternative Blues Metal descitto dal foglio promozionale dei teutonici c'è ben poco, quasi nulla. Gli Ephemera's Party sono dunque tutt'altro che quella band originale descritta dalla label e che tanto mi aveva incuriosito ad avvicinarmi alla loro musica; il genere suonato si avvicina infatti solo ad un classico e scontato power-thrash di estrazione progressive, con tanto di vocalizzi alla Geoff Tate che non aggiungono assolutamente nulla a quanto già detto da illustri predecessori nel passato.
Non che l'album sia completamente da buttare via, anzi, le soluzioni tentano di essere sempre ricercate e tante volte risultano godibili ma non rappresentano assolutamente nulla di nuovo rispetto a quanto ad altri milioni di bands hanno detto da vent'anni a questa parte.
Perlomeno è questo che si evince nei primi 7 brani di "All the Machine" che tra pasticci sonori piuttosto clamorosi come la title-track o "Tapea Augustine" ed altri più riusciti come la convincente "Cigarette Buddha" spingono l'ascoltatore alla noia più totale. Poi a partire da "FFF" si inizia ad intravedere quel blues di cui i crucconi tedeschi ci parlavano. E così oltre al citato brano si susseguono "Born on a Sunday" e "Are you Sure" che altro non sono che brani blues appunto riletti in chiave maggiormente metallosa... In pratica prendete un brano blues qualsiasi con tanto di armonica, suonatelo con chitarre distorte ed avrete il risultato preciso. Anche qui non c'è certo da strapparsi i capelli, ma senza dubbio si fa un passo avanti rispetto al resto dell' opera che probabilmente (e dico probabilmente) avrebbe potuto anche strappare una sufficienza se la band non avesse pensato precedentemente a ripetere il più classico dei "copioni". Per cui vale la pena spendere dei soldini per un solo brano (e dico UNO) simpatico??? A mio avviso no, per cui fate pure a meno dello pseudo Alternative-Blues Metal degli Ephemera's Party e risparmiate i vostri soldini per qualcosa di decisamente migliore.
Track-list:
01. All the Machines
02. Crimes
03. Tapea Augustine
04. Cigarette Buddha
05. Farewell Fake Friend
06. Go to Heaven
07. Fly
08. Fff
09. Born on a Sunday
10. Are You Sure
(Full-lenght, Dioxzion, Dicembre 2006)
Voto: 5/10
Genere: Heavy Metal
Line-up: Philipp Raiber (batteria), Michael Piranio (chitarra), Thomas Bobzin (chitarra), Thomas Rosenmerkel (voce)
Gli Ephemera's Party sono una band tedesca attiva dal lontano 1989 e giunta con questo "All the Machine" al sesto lavoro in studio. Malgrado i tanti anni di vita ed una line-up ormai già ben consolidata tanti sono stati i problemi della band teutonica, problemi che solo il recente deal con la Dioxzion Records ha saputo ovviare tanto che nel nuovo millennio Rosenmerkel & Co. hanno avuto un'accettabile regolarità discografica.
Iniziamo a mettere le cose in chiaro, dell'Alternative Blues Metal descitto dal foglio promozionale dei teutonici c'è ben poco, quasi nulla. Gli Ephemera's Party sono dunque tutt'altro che quella band originale descritta dalla label e che tanto mi aveva incuriosito ad avvicinarmi alla loro musica; il genere suonato si avvicina infatti solo ad un classico e scontato power-thrash di estrazione progressive, con tanto di vocalizzi alla Geoff Tate che non aggiungono assolutamente nulla a quanto già detto da illustri predecessori nel passato.
Non che l'album sia completamente da buttare via, anzi, le soluzioni tentano di essere sempre ricercate e tante volte risultano godibili ma non rappresentano assolutamente nulla di nuovo rispetto a quanto ad altri milioni di bands hanno detto da vent'anni a questa parte.
Perlomeno è questo che si evince nei primi 7 brani di "All the Machine" che tra pasticci sonori piuttosto clamorosi come la title-track o "Tapea Augustine" ed altri più riusciti come la convincente "Cigarette Buddha" spingono l'ascoltatore alla noia più totale. Poi a partire da "FFF" si inizia ad intravedere quel blues di cui i crucconi tedeschi ci parlavano. E così oltre al citato brano si susseguono "Born on a Sunday" e "Are you Sure" che altro non sono che brani blues appunto riletti in chiave maggiormente metallosa... In pratica prendete un brano blues qualsiasi con tanto di armonica, suonatelo con chitarre distorte ed avrete il risultato preciso. Anche qui non c'è certo da strapparsi i capelli, ma senza dubbio si fa un passo avanti rispetto al resto dell' opera che probabilmente (e dico probabilmente) avrebbe potuto anche strappare una sufficienza se la band non avesse pensato precedentemente a ripetere il più classico dei "copioni". Per cui vale la pena spendere dei soldini per un solo brano (e dico UNO) simpatico??? A mio avviso no, per cui fate pure a meno dello pseudo Alternative-Blues Metal degli Ephemera's Party e risparmiate i vostri soldini per qualcosa di decisamente migliore.
Track-list:
01. All the Machines
02. Crimes
03. Tapea Augustine
04. Cigarette Buddha
05. Farewell Fake Friend
06. Go to Heaven
07. Fly
08. Fff
09. Born on a Sunday
10. Are You Sure
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