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MUNICIPAL WASTE - "The Art of Partying"

MUNICIPAL WASTE - "The Art of Partying"
(Full-lenght, Earache Records, Giugno 2007)

Voto: 7/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Tony Foresta (voce), Land Phil (basso), Ryan Waste (chitarra), Dave Witte (batteria)


 Per un feticista come me delle sonorità thrash ottantiane, ed in particolar modo da quanto arrivava oltreoceano, dischi come quelli dei Municipal Waste dovrebbero arrivare come manne dal cielo in un periodo in cui la corrente metal-emo-core pare aver infestato anche le vecchie glorie cadute ad ignobili compromessi con il trend musicale del momento o con roba affine (vedi ultimo Megadeth per intenderci).

I Municipal Waste sono un interessantissimo combo americano che dopo due ottimi lavori tornano in pista con questo "The Art of Partying" a due anni da quel "Hazardous Mutation" che in tempi non sospetti aveva provocato reazioni piuttosto positive dalla stampa e dalla critica musicale metal tutta.
Andando ad analizzare il lavoro in questione non si può che rimanere deliziati per l'attitudine e la sfacciatagine di questi quattro musicisti statunitensi; tutto è marcatamente e dichiaratamente "old-school" all'interno dell'album, ad iniziare dal meraviglioso artwork curato dal mitico Ed Repka (sempre inconfondibile nel suo stile) fino ad arrivare alla musica ed ai temi trattati dai testi.
Quindici brani racchiusi in appena 32 minuti di durata, un assalto frontale diretto e sfacciato come i primi Slayer insegnarono. Insomma, avrete capito che stiamo parlando di velocissimo e fottutissimo thrash metal, tirato e tagliente al tempo giusto, capace di seguire soprattutto nel riffing e nell' impostazione la strada tracciata da Araya e soci sconfinando non poche volte attraverso un chiaro retrogusto hardcore che strizza l' occhiolino in alcuni casi anche a bands del calibro di Nuclear Assault ed (a volte) Sick of it All.
Insomma, per il sottoscritto decisamente un lavoro da porre nello scaffale di fianco al lavoro dei Pitiful Reign ("Toxic Choke, 2006 vedi recensione) per passare una mezz'oretta di fronte a sonorità che purtroppo al giorno d'oggi sono tanto, troppo, trascurate.
I punti deboli però purtroppo non mancano, e dispiace soprattutto se si considerano i livelli già eccelsi raggiunti dai suoi predecessori. Punti deboli che possiamo riassumere in un solo punto: l' eccessiva omogeneità interna alla proposta. Sicuramente stiamo parlando di un genere che non si presta troppo a sottigliezze, ma pare quasi impossibile trovare all'interno del lavoro episodi che riescono a differenziarsi dagli altri. Non che facciano schifo, anzi, ma aldilà di brani come la title-track o "The Inebriator" mancano quei pezzi in grado di far presa diretta e di rimanere nella testa dell'ascoltatore.
Basta questo a far rinunciare all'acquisto di questo "The Art of Partying"? Decisamente no, ed anzi se siete estimatori del genere non esitate e correte immediatamente a procurarvi questo lavoro, inserite il cd nel lettore ed attivate la macchina del tempo gli anni '80 son tornati!!!

Track-list:

01. Pre-Game
02. The Art of Partying
03. Headbanger Face Rip
04. Mental Shock
05. A.D.D. (Attention Deficit Destroyer)
06. The Inebriator
07. Lunch Hall Food Brawl
08. Beer Pressure
09. Chemically Altered
10. Sadistic Magician
11. Open Your Mind
12. Radioactive Force
13. Septic Detonation
14. Rigorous Vengeance
15. Born to Party


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