ONE MAN ARMY AND THE UNDEAD QUARTET - "21st Century Killing Machine"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Gennaio 2006)
Voto: 4,5/10
Genere: Melodic Thrash/Death
Line-up: Marek Dobrowolski (batteria), Johan Lindstrand (voce), Pekka Kiviaho (chitarra), Mikael Lagerblad (chitarra), Valle Adzic (basso)
Debutto discografico per i One Man Army and the Undead Quartet, band del singer Johan Lindstrand già con i The Crown.
"21st Killing Machine" ci propone un album del più classico melodic thrash-death sound con notevoli influenze heavy; insomma niente di nuovo all'orizzonte anche se del resto non è che mi aspettavo chissà cosa dalla Nuclear Blast che negli ultimi anni sta facendo incetta di gruppi-clone.
Mettiamo subito le cose in chiaro: il voto di cui sopra è un giudizio artistico; nulla da eccepire a livello tecnico e di produzione, brani accattivanti al punto giusto ma idee quasi pari a zero. Qui e lì si intravede qualche bagliore di idea, ma in generale la band si limita a svolgere il compitino sfornando una copia in carta-carbone degli stilemi più tipici del genere.
La maggior parte dell'album è giocata su brani veloci e diretti come l' opener "Killing Machine" che apre in maniera magistrale l'album o come l'accattivante "Devil On The Red Carpet" dotata della giusta linea melodica, e brani più ragionati come "So Grim, So True, So Real" che rappresenta una sorta di ballad.
Unico elemento che riesce a confluire qualche spunto di originalità è dato dall'inserto di parti elettroniche, presenti però solo a livello di sfumature e mai in maniera incisiva.
Insomma tirando le somme un album mediocre; ottima la prestazione vocale di Lindstrand, così come quella degli axe-men Lagerblad e Kiviaho; decisamente troppo poco comunque per risultare un lavoro interessante.
Un album che consiglio solo ai patiti del genere, a tutti gli altri risparmiate i vostri bei soldini e magari orientatevi su qualcosa dei The Crown.
(Full-lenght, Nuclear Blast, Gennaio 2006)
Voto: 4,5/10
Genere: Melodic Thrash/Death
Line-up: Marek Dobrowolski (batteria), Johan Lindstrand (voce), Pekka Kiviaho (chitarra), Mikael Lagerblad (chitarra), Valle Adzic (basso)
Debutto discografico per i One Man Army and the Undead Quartet, band del singer Johan Lindstrand già con i The Crown.
"21st Killing Machine" ci propone un album del più classico melodic thrash-death sound con notevoli influenze heavy; insomma niente di nuovo all'orizzonte anche se del resto non è che mi aspettavo chissà cosa dalla Nuclear Blast che negli ultimi anni sta facendo incetta di gruppi-clone.
Mettiamo subito le cose in chiaro: il voto di cui sopra è un giudizio artistico; nulla da eccepire a livello tecnico e di produzione, brani accattivanti al punto giusto ma idee quasi pari a zero. Qui e lì si intravede qualche bagliore di idea, ma in generale la band si limita a svolgere il compitino sfornando una copia in carta-carbone degli stilemi più tipici del genere.
La maggior parte dell'album è giocata su brani veloci e diretti come l' opener "Killing Machine" che apre in maniera magistrale l'album o come l'accattivante "Devil On The Red Carpet" dotata della giusta linea melodica, e brani più ragionati come "So Grim, So True, So Real" che rappresenta una sorta di ballad.
Unico elemento che riesce a confluire qualche spunto di originalità è dato dall'inserto di parti elettroniche, presenti però solo a livello di sfumature e mai in maniera incisiva.
Insomma tirando le somme un album mediocre; ottima la prestazione vocale di Lindstrand, così come quella degli axe-men Lagerblad e Kiviaho; decisamente troppo poco comunque per risultare un lavoro interessante.
Un album che consiglio solo ai patiti del genere, a tutti gli altri risparmiate i vostri bei soldini e magari orientatevi su qualcosa dei The Crown.
Commenti
Posta un commento