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TANKARD - "The Beauty and the Beer"

TANKARD - "The Beauty and the Beer"
(Full-lenght, AFM Records, Maggio 2006)

Voto: 5,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Gerre (voce), Frank Thorwarth (basso), Andy Gutjahr (chitarra), Olaf Zissel (batteria)


Ormai non si contano più gli albums dei tamarroni tedeschi Tankard che con il nuovo "The Beauty and the Beer" arrivano a pubblicare il loro dodicesimo lavoro in studio.
Chi non conosce la band tetutonica avrà modo già dal titolo dell'album in questione che tipo di band siano questi Tankard.

Sin dal disco d'esordio "Zombie Attack" (1986) i quattro tedesconi portano infatti avanti alta e fiera la bandiera del thrash metal più strafottente ed incredibilmente demenziale, decantando - da buoni tedeschi quali sono - il proprio incondizionato amore per la birra, fregandosense altamente di voler risultare in qualche modo diversi di album in album ed anche di brano in brano, sia musicalmente che "liricamente parlando, cosa che ad evidenza inficia in maniera piuttosto lampante la band da diversi anni orsono; va bene sì le pretese praticamente inesistenti della band, va bene sì la volontà di fare effettivamente ciò, e va bene anche che tante volte è meglio farsi una sana risata piuttosto che continuare ad ascoltare i classici luoghi comuni tipici di un determinato genere, ma prima o poi album del genere iniziano a risultare anche piuttosto inutili.
Musicalmente parlando i Tankard propongono il solito thrash teutonico sulla scia di bands quali Destruction e Kreator, anche se la musica si presenta meno frenetica e seriosa rispetto alle succitate bands.
E così chiunque voglia ascoltare un pò di musica rigorosamente retrò ed orgogliosamente ancorata solo ed esclusivamente al classico sound europeo degli 80's potrebbe trovare interessante questo "The Beauty and the Beer", ma chi effettivamente avrebbe piacere ogni tanto ascoltando un disco di una qualsiasi band che abbia una storia ventennale come i Tankard non dico qualcosa di originale, ma semplicemente qualcosina di diverso l' uno con l'altro, non potrà che trovare l'album in questione solo l' ennesimo disco dei Tankard piuttosto che qualcosa di cui valga la pena l'acquisto.
Certamente bei spunti non mancano come confermato dall'accattivante opener "Ice-Olation", o ancora "We Still Drink the Old Ways" e "Frankfurt: We Need More Beers" (visto il titolo in quest'occasione riesco anche a perdonare la mancanza di originalità) però sinceramente, nel 2006 penso non sia più il caso di elogiare ancora in certo modo una band che sì va considerata ormai storica, che sì suona thrash in modo genuino, ma che appare troppo sopravvalutata per la sua natura ironica che vuole troppo spesso coprire una mancanza di idee che appare piuttosto netta da qualche anno a questa parte.

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