METHEDRAS - "The Worst Within"
(Full-lenght, Autoproduzione, 2006)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Andrea Bochi (basso), Eros Mozzi (chitarra), Claudio Facheris (voce), Massimiliano Ducati (chitarra), Francesco Parlatore (batteria)
"The Worst WIthin" è il secondo vero lavoro dei milanesi Methedras attivi ormai da un decennio e con un demo ed un full-lenght alle spalle.
Il disco in questione altro non è che un ep contenente sette tracce più una sezione multimediale molto ben fatta in cui possiamo trovare tre brani live ripresi dalla partecipazione della band al Wacken 2004, oltre che un interessantissimo "making of" di questo "The Worst Within"; se al tutto aggiungiamo un artwork veramente ben fatto ed un elegante digipack facciamo i nostri migliori complimenti alla band sotto il punto di vista del prodotto-cd.
Fatte le dovute considerazioni di apertura andiamo a parlare della cosa che ovviamente più ci interessa, ovvero il lato musicale. I Methedras con il mini in questione ci presentano 26 minuti di genuino e diretto thrash/death capace di rivolgere un occhio sia alla scena più old-school che a quella più moderna, tanto sono evidenti i richiami in molte parti ai Pantera.
Insomma, se vogliamo riassumere in qualche gruppo le influenze dei Methedras possiamo dire senza ombra di dubbio Testament, Death Angel, Death, Pantera e Machine Head, e perchè no in alcuni casi elementi più comuni al death metal europeo (in particolar modo i Dismember) ed armonizzazioni in alcuni frangenti che possono riportare alla mente i primissimi In Flames (ma attenzione nulla a che vedere nel complesso con la band svedese, parlo solo di qualche armonizzazione).
Il risultato è così un album godibilissimo che va giudicato molto bene per quanto i Methedras abbiano avuto la possibilità di esprimere nell' esigua durata.
l' opener "Free to Hate" presenta subito un attacco frontale non indifferente; decisamente più grezza dalle altre forse perchè meno ricercata nel sound, la song in questione è decisamente una delle più interessanti dell' intero album ed è probabilmente quella che presenta in maggior misura le influenze più moderniste di Pantera e Machine Head.
"Flash Over" invece presenta un attacco in pieno stile Death ultimo periodo (soprattutto quelli del capolavoro "The Sound of Perseverance") partendo con tempi dispari e riffs armonizzati e taglienti che aprono la strada ad un assalto frontale velocissimo e d'impatto cui ogni tanto viene spezzato proprio dalle armonizzazioni che avevano introdotto il brano in questione.
Occhio anche a "Vermination" che mostra ancora l'amore dei milanesi per le sonorità dei Death.
Interessante poi anche l' intermezzo acustico interamente strumentale di "EsTd. 1996" capace di allentare per un attimo l'attenzione e far respirare un pò l'ascoltatore per catapultarlo poi nella conclusiva "No More Rules" leggermente più cadenzata a livello di suoni ma non per questo meno incisiva delle precedenti.
Insomma, i Methedras compongono un mini decisamente interessante e che lascia presagire importantissimi segni in vista di un eventuale full-lenght futuro che possa confermare le potenzialità di questa sottovalutata band che ha avuto già l' onore di suonare con grupponi del calibro di Slayer, Anthrax, Death Angel e Motorhead.
(Full-lenght, Autoproduzione, 2006)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Andrea Bochi (basso), Eros Mozzi (chitarra), Claudio Facheris (voce), Massimiliano Ducati (chitarra), Francesco Parlatore (batteria)
"The Worst WIthin" è il secondo vero lavoro dei milanesi Methedras attivi ormai da un decennio e con un demo ed un full-lenght alle spalle.
Il disco in questione altro non è che un ep contenente sette tracce più una sezione multimediale molto ben fatta in cui possiamo trovare tre brani live ripresi dalla partecipazione della band al Wacken 2004, oltre che un interessantissimo "making of" di questo "The Worst Within"; se al tutto aggiungiamo un artwork veramente ben fatto ed un elegante digipack facciamo i nostri migliori complimenti alla band sotto il punto di vista del prodotto-cd.
Fatte le dovute considerazioni di apertura andiamo a parlare della cosa che ovviamente più ci interessa, ovvero il lato musicale. I Methedras con il mini in questione ci presentano 26 minuti di genuino e diretto thrash/death capace di rivolgere un occhio sia alla scena più old-school che a quella più moderna, tanto sono evidenti i richiami in molte parti ai Pantera.
Insomma, se vogliamo riassumere in qualche gruppo le influenze dei Methedras possiamo dire senza ombra di dubbio Testament, Death Angel, Death, Pantera e Machine Head, e perchè no in alcuni casi elementi più comuni al death metal europeo (in particolar modo i Dismember) ed armonizzazioni in alcuni frangenti che possono riportare alla mente i primissimi In Flames (ma attenzione nulla a che vedere nel complesso con la band svedese, parlo solo di qualche armonizzazione).
Il risultato è così un album godibilissimo che va giudicato molto bene per quanto i Methedras abbiano avuto la possibilità di esprimere nell' esigua durata.
l' opener "Free to Hate" presenta subito un attacco frontale non indifferente; decisamente più grezza dalle altre forse perchè meno ricercata nel sound, la song in questione è decisamente una delle più interessanti dell' intero album ed è probabilmente quella che presenta in maggior misura le influenze più moderniste di Pantera e Machine Head.
"Flash Over" invece presenta un attacco in pieno stile Death ultimo periodo (soprattutto quelli del capolavoro "The Sound of Perseverance") partendo con tempi dispari e riffs armonizzati e taglienti che aprono la strada ad un assalto frontale velocissimo e d'impatto cui ogni tanto viene spezzato proprio dalle armonizzazioni che avevano introdotto il brano in questione.
Occhio anche a "Vermination" che mostra ancora l'amore dei milanesi per le sonorità dei Death.
Interessante poi anche l' intermezzo acustico interamente strumentale di "EsTd. 1996" capace di allentare per un attimo l'attenzione e far respirare un pò l'ascoltatore per catapultarlo poi nella conclusiva "No More Rules" leggermente più cadenzata a livello di suoni ma non per questo meno incisiva delle precedenti.
Insomma, i Methedras compongono un mini decisamente interessante e che lascia presagire importantissimi segni in vista di un eventuale full-lenght futuro che possa confermare le potenzialità di questa sottovalutata band che ha avuto già l' onore di suonare con grupponi del calibro di Slayer, Anthrax, Death Angel e Motorhead.
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