LAMB OF GOD - "Sacrament"
(Full-lenght, Epic Records, Agosto 2006)
Voto: 8/10
Genere: Groove Metal
Line-up: Randy Blythe (voce), Willie Adler (chitarra), John Campbell (basso), Chris Adler (batteria), Mark Morton (chitarra)
C'è forse ancora qualcuno che considera i Lamb of God semplicisticamente una band "metalcore"?
Mi auguro di no, ed in tempi in cui l'etichettare una proposta per forza di cose sembra essere fenomeno dilagante il tutto non può che essere in parte una pregiudizievole per un gruppo che se assurge indubbiamente come "new sensation" della scena metal mondiale lo deve solo e soltanto alle proprie forze e non certo ad una pubblicizzazione più o meno massiccia.
Cosa sono i Lamb of God? Il presente ed il futuro di una scena metal sempre più stantìa e chiusa in sè stessa, in cui le mode ed i trend del momento si sono improvvisamente dimostrati (giustamente) solo fenomeni del momento con veri e propri movimenti sciolti come neve al sole.
Chiamatelo post-thrash, chiamatelo thrash-core chiamatelo come cavolo volete... la band di Richmond dopo i primi spettacolari album assurge con merito a prendere il posto dei Pantera che furono.
Vuoi per le somiglianze più o meno evidenti, vuoi per quel forte spirito "southern" mai velato e sempre ostentato fatto sta che idealmente il testimone lasciato dalla band del mitico e compianto Darrell è passato ufficialmente nelle loro mani.
"Sacrament" è ormai il quarto album degli americani, e come già avvenuto in passato dimostra semmai ce ne fosse ancora bisogna la classe che li contraddistingue.
Siamo di fronte al solito mix iper-moderno di thrash metal e tanto, tantissimo groove condito da una produzione semplicemente mostruosa che esalta i suoni di una band che dal punto di vista tecnico e compositivo attualmente detta quasi legge.
Il mood generale dell'album rispetto al passato presenta contorni maggiormente "oscuri", con i brani che in un certo qual senso ne guadagnano in pesantezza pur non tralasciando assolutamente l'aspetto più groovy e, per l'appunto, southern.
Un esempio? Basti ascoltare il singolone "Redneck" brano che sembra uscito proprio dalla penna dei migliori Pantera che furono o ancora la successiva "Pathetic" tutti brani che dimostrano l'innata capacità degli americani di tirare fuori brani dal trademark irresistibile.
Ma non può essere certo ristretto a questi due brani un album del calibro di "Sacrament", introdotto com'è da un'opener devastante del calibro di "Walk With Me in Hell" che pesta da subito con un chitarrismo pesante e veloce e la sezione ritmica devastante di Adler dietro le pelli, probabilmente uno dei migliori batteristi in circolazione nell'intera scena metal attuale.
Già detto della produzione che esalta al meglio ogni passaggio strumentale dei nostri, dietro al microfono è sempre inumana la prestazione di Randy Blythe che pur cimentandosi interamente nel solito growling piuttosto originale marchio di fabbrica dei virginiani raggiunge in questo lavoro apici di espressività alle prese anche con brani più oscuri e rallentati quale la splendida "Descending" vero e proprio gioiellino di un album che non fa che confermare la potenza e le innate doti della band.
Considerando inutile fare un track by track dell'intero lavoro, per quanto lo meriterebbe, "Sacrament" rappresenta pertanto un altro ennesimo 'must' nella discografia degli americani. Un lavoro fondamentale che si pone senza ombra di dubbio tra le migliori uscite di questo 2006 e non solo, da avere a tutti i costi!
(Full-lenght, Epic Records, Agosto 2006)
Voto: 8/10
Genere: Groove Metal
Line-up: Randy Blythe (voce), Willie Adler (chitarra), John Campbell (basso), Chris Adler (batteria), Mark Morton (chitarra)
C'è forse ancora qualcuno che considera i Lamb of God semplicisticamente una band "metalcore"?
Mi auguro di no, ed in tempi in cui l'etichettare una proposta per forza di cose sembra essere fenomeno dilagante il tutto non può che essere in parte una pregiudizievole per un gruppo che se assurge indubbiamente come "new sensation" della scena metal mondiale lo deve solo e soltanto alle proprie forze e non certo ad una pubblicizzazione più o meno massiccia.
Cosa sono i Lamb of God? Il presente ed il futuro di una scena metal sempre più stantìa e chiusa in sè stessa, in cui le mode ed i trend del momento si sono improvvisamente dimostrati (giustamente) solo fenomeni del momento con veri e propri movimenti sciolti come neve al sole.
Chiamatelo post-thrash, chiamatelo thrash-core chiamatelo come cavolo volete... la band di Richmond dopo i primi spettacolari album assurge con merito a prendere il posto dei Pantera che furono.
Vuoi per le somiglianze più o meno evidenti, vuoi per quel forte spirito "southern" mai velato e sempre ostentato fatto sta che idealmente il testimone lasciato dalla band del mitico e compianto Darrell è passato ufficialmente nelle loro mani.
"Sacrament" è ormai il quarto album degli americani, e come già avvenuto in passato dimostra semmai ce ne fosse ancora bisogna la classe che li contraddistingue.
Siamo di fronte al solito mix iper-moderno di thrash metal e tanto, tantissimo groove condito da una produzione semplicemente mostruosa che esalta i suoni di una band che dal punto di vista tecnico e compositivo attualmente detta quasi legge.
Il mood generale dell'album rispetto al passato presenta contorni maggiormente "oscuri", con i brani che in un certo qual senso ne guadagnano in pesantezza pur non tralasciando assolutamente l'aspetto più groovy e, per l'appunto, southern.
Un esempio? Basti ascoltare il singolone "Redneck" brano che sembra uscito proprio dalla penna dei migliori Pantera che furono o ancora la successiva "Pathetic" tutti brani che dimostrano l'innata capacità degli americani di tirare fuori brani dal trademark irresistibile.
Ma non può essere certo ristretto a questi due brani un album del calibro di "Sacrament", introdotto com'è da un'opener devastante del calibro di "Walk With Me in Hell" che pesta da subito con un chitarrismo pesante e veloce e la sezione ritmica devastante di Adler dietro le pelli, probabilmente uno dei migliori batteristi in circolazione nell'intera scena metal attuale.
Già detto della produzione che esalta al meglio ogni passaggio strumentale dei nostri, dietro al microfono è sempre inumana la prestazione di Randy Blythe che pur cimentandosi interamente nel solito growling piuttosto originale marchio di fabbrica dei virginiani raggiunge in questo lavoro apici di espressività alle prese anche con brani più oscuri e rallentati quale la splendida "Descending" vero e proprio gioiellino di un album che non fa che confermare la potenza e le innate doti della band.
Considerando inutile fare un track by track dell'intero lavoro, per quanto lo meriterebbe, "Sacrament" rappresenta pertanto un altro ennesimo 'must' nella discografia degli americani. Un lavoro fondamentale che si pone senza ombra di dubbio tra le migliori uscite di questo 2006 e non solo, da avere a tutti i costi!
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