GOD FORBID - "IV: Constitution of Treason"
(Full-lenght, Century Media, Settembre 2005)
Voto: 6/10
Genere: Groove/Thrash
Line-up: John Outcalt (basso), Corey Pierce (batteria), Doc Coyle (chitarra), Byron Davis (voce), Dallas Coyle (chitarra)
Tornano alla carica gli americani God Forbid con il loro nuovo album IV: Constitution of Treason. Il genere proposto è quello attualmente più in voga, ovvero un pesante power-thrash americano, fatto di chitarroni pesanti, continue armonizzazioni ed un cantato sull'hardcore che riporta alla mente quello degli Hatebreed.
In altre parole si tratta della solita solfa, che può interessare solo i veri appassionati del genere, anche se c'è da dire che i God Forbid il loro lavoro lo fanno con onestà e riescono in qualche modo a differenziarsi dal resto dell' inflazionatissima concorrenza. I ritornelli sono sempre azzeccati, la tecnica strumentale c'è, e soprattutto si denota una certa ricerca nelle parti più melodiche mai scontate e fini a sè stesse.
Il difetto principale dell'album è dato dall' eccessiva omogeneità nei brani dell' intera proposta, difetto comunque insito nella natura stessa di questo tipo di musica. In definitiva un album sufficiente, di una band un gradino sopra alla concorrenza.
(Full-lenght, Century Media, Settembre 2005)
Voto: 6/10
Genere: Groove/Thrash
Line-up: John Outcalt (basso), Corey Pierce (batteria), Doc Coyle (chitarra), Byron Davis (voce), Dallas Coyle (chitarra)
Tornano alla carica gli americani God Forbid con il loro nuovo album IV: Constitution of Treason. Il genere proposto è quello attualmente più in voga, ovvero un pesante power-thrash americano, fatto di chitarroni pesanti, continue armonizzazioni ed un cantato sull'hardcore che riporta alla mente quello degli Hatebreed.
In altre parole si tratta della solita solfa, che può interessare solo i veri appassionati del genere, anche se c'è da dire che i God Forbid il loro lavoro lo fanno con onestà e riescono in qualche modo a differenziarsi dal resto dell' inflazionatissima concorrenza. I ritornelli sono sempre azzeccati, la tecnica strumentale c'è, e soprattutto si denota una certa ricerca nelle parti più melodiche mai scontate e fini a sè stesse.
Il difetto principale dell'album è dato dall' eccessiva omogeneità nei brani dell' intera proposta, difetto comunque insito nella natura stessa di questo tipo di musica. In definitiva un album sufficiente, di una band un gradino sopra alla concorrenza.
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