KIMAERA - "Ebony Veiled"
(Full-lenght, Stygian Crypt, Febbraio 2006)
Voto: 5,5/10
Genere: Doom/Death
Line-up: JP (chitarra, voce), Sabine (voce), Paul (chitarra), Wissam (basso), Moe (tastiere), Pascal (batteria)
Arrivano dal Libano questi Kimaera che con "Ebony Veiled" giungono alla pubblicazione del loro primo full-lenght sotto l' egida dell' etichetta russa Stygian Crypt. Quello che ci propongono i sei musicisti orientali e una sorta di Doom/Death dalle vaghe tinte atmosferiche, giocato sulla contrapposizione tra atmosfere opprimenti con growling vocals piuttosto cavernose ed elementi più melodici e "gothic-oriented" grazie alla voce femminile di Sabine e inserimenti piuttosto massicci di tastiere e violino.
Il risultato è un album decisamente sottotono che non riesce nel marasma generale a tirar fuori qualcosa di realmente interessante e personale, cosa che lascia decisamente l'amaro in bocca visto che i Kimaera in alcuni frangenti riescono anche a creare delle buone atmosfere. Il "tallone d'Achille" principale del lavoro è caratterizzato proprio dalle female vocals di Sabine troppo legata ai soliti clichè di turno ed alla tendenza della band di voler risultare melodica ad ogni costo, con l' inserimento troppo frequente di quelle tastiere che tendono a risultare avulse dal resto della musica. Che dire poi degli improvvisi breaks strumentali? Altra caratteristica questa che inficia troppo sulla qualità complessiva del lavoro. "Ebony Veiled" dunque al tirar delle somme è decisamente un passo falso da parte dei libanesi proprio per le caratteristiche già descritte che si rinvengono soprattutto in brani come "Among the Dead", "God's Wrath" e "Mess of Hostility" brani che confermano la tendenza della band ad inserire forzatamente elementi al limite del gothic all'interno della propria musica senza per questo riuscire ad amalgamarli con il resto della proposta. E questo è veramente un peccato, soprattutto ascoltando i due minuti dell' introduttiva "Disarray" che lasciavano presagire ad un'altra concezione di doom/death o ancora un brano veramente ben fatto come "Idyllic Illusions" caratterizzato da ottime atmosfere. Sul piano musicale i Kimaera si pongono sulla strada dei vecchi Katatonia in quanto a riffing, sempre duro dal retrogusto melodico non disdegnando tuttavia puntatine verso territori più comuni ai primi My Dying Bride/Paradise Lost (ma sono sempre tentativi molto timidi), per il resto regna la noia ed una sensazione di già sentito troppo evidente, insomma un album cui si può tranquillamente fare a meno...
(Full-lenght, Stygian Crypt, Febbraio 2006)
Voto: 5,5/10
Genere: Doom/Death
Line-up: JP (chitarra, voce), Sabine (voce), Paul (chitarra), Wissam (basso), Moe (tastiere), Pascal (batteria)
Arrivano dal Libano questi Kimaera che con "Ebony Veiled" giungono alla pubblicazione del loro primo full-lenght sotto l' egida dell' etichetta russa Stygian Crypt. Quello che ci propongono i sei musicisti orientali e una sorta di Doom/Death dalle vaghe tinte atmosferiche, giocato sulla contrapposizione tra atmosfere opprimenti con growling vocals piuttosto cavernose ed elementi più melodici e "gothic-oriented" grazie alla voce femminile di Sabine e inserimenti piuttosto massicci di tastiere e violino.
Il risultato è un album decisamente sottotono che non riesce nel marasma generale a tirar fuori qualcosa di realmente interessante e personale, cosa che lascia decisamente l'amaro in bocca visto che i Kimaera in alcuni frangenti riescono anche a creare delle buone atmosfere. Il "tallone d'Achille" principale del lavoro è caratterizzato proprio dalle female vocals di Sabine troppo legata ai soliti clichè di turno ed alla tendenza della band di voler risultare melodica ad ogni costo, con l' inserimento troppo frequente di quelle tastiere che tendono a risultare avulse dal resto della musica. Che dire poi degli improvvisi breaks strumentali? Altra caratteristica questa che inficia troppo sulla qualità complessiva del lavoro. "Ebony Veiled" dunque al tirar delle somme è decisamente un passo falso da parte dei libanesi proprio per le caratteristiche già descritte che si rinvengono soprattutto in brani come "Among the Dead", "God's Wrath" e "Mess of Hostility" brani che confermano la tendenza della band ad inserire forzatamente elementi al limite del gothic all'interno della propria musica senza per questo riuscire ad amalgamarli con il resto della proposta. E questo è veramente un peccato, soprattutto ascoltando i due minuti dell' introduttiva "Disarray" che lasciavano presagire ad un'altra concezione di doom/death o ancora un brano veramente ben fatto come "Idyllic Illusions" caratterizzato da ottime atmosfere. Sul piano musicale i Kimaera si pongono sulla strada dei vecchi Katatonia in quanto a riffing, sempre duro dal retrogusto melodico non disdegnando tuttavia puntatine verso territori più comuni ai primi My Dying Bride/Paradise Lost (ma sono sempre tentativi molto timidi), per il resto regna la noia ed una sensazione di già sentito troppo evidente, insomma un album cui si può tranquillamente fare a meno...
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