DESTRUCTION - "Thrash Anthems"
(Full-lenght, AFM Records, Gennaio 2007)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Mike (chitarra), Marc Speedy Reign (batteria), Schmier (basso, voce)
A due anni dall'ottimo "Inventor of Evil" album che non aveva fatto altro che confermare la forma smagliante della band attiva ormai da 25 anni, ecco tornare sulle scene i Destruction, thrash-gods teutonici per eccellenza.
Il ritorno sulle scene di Schmier e soci arriva tuttavia non con un nuovo full-lenght bensì con una sorta di "best-of" lungi però dall' essere la solita monotona antologia dei cavalli di battaglia della band (già peraltro omaggiati a dovere proprio con il "Best of" del 1992).
In pratica questo "Thrash Anthems" trattasi di una raccolta dei migliori brani della band del primo periodo a cavallo tra l' ep d'esordio "Sentence of Death" (1984) e "Cracked Brain" (1990) album quest'ultimo che segnò l' inizio di una lunga pausa discografica interrotta solo otto anni dopo, riarrangiati e ri-registrati per l' occasione dall'attuale line-up, il tutto con l'aggiunta di due inediti di pregevole fattura quali "Deposition (Your Heads Will Roll)" e "Profanity".
POtete dunque ben immaginare come le vecchie composizioni (che rimarranno sempre e comunque le VERE gemme dei Destruction) siano state notevolmente svecchiate senza per questo indurre i fans più accaniti del combo tedesco (me compreso) a tacciare la band di eresia. Proprio così, anche perchè questo lavoro non vuole assolutamente cercare di oscurare gli storici album che hanno lanciato i Destruction nell' olimpo dei grandi, ma semplicemente cercano di rinverdire un passato che i nuovi trend rischiano seriamente di gettare nel dimenticatoio.
La cosa che più balza all'orecchio all'ascolto dell'album è come la band sia riuscita a modernizzare le proprie composizioni (testamento di un'epoca ormai passata) mantenendo inalterato il senso devastante (che anzi qui viene addirittura amplificato...) e marcio degli orginali. Se al tutto aggiungiamo poi una produzione ovviamente migliore rispetto ai vecchi lavori ecco che possiamo anche giustificare un'operazione simile che a prima vista aveva ingenerato in me un certo senso di scetticismo.
Èincredibile ascoltare le versioni "svecchiate" di classici incredibili quali le celebri "Mad Butcher", "Cracked Brain", "Total Disaster" o "Tormentor" capaci come sono di mantenere inalterato quel tipico tocco marcio e "tamarro" il giusto pur attuandovi una sorta di ripulita sia a livello di produzione che a livello di riffing.
Chi si aspettava dunque un nuovo full-lenght non rimarrà deluso da questa nuova uscita ed anche i fans più accaniti della band, quelli che già posseggono tutti i lavori originali contenenti questi brani, saranno più che giustificati all'acquisto di questo album. Occhio, il voto di cui sopra è puramente indicativo visto che pur sempre si tratta in fin dei conti di un'antologia, ma aggiungete tranquillamente un voto in più perchè i brani contenuti in questo "Thrash Anthems" sono delle gemme assolute...
(Full-lenght, AFM Records, Gennaio 2007)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Mike (chitarra), Marc Speedy Reign (batteria), Schmier (basso, voce)
A due anni dall'ottimo "Inventor of Evil" album che non aveva fatto altro che confermare la forma smagliante della band attiva ormai da 25 anni, ecco tornare sulle scene i Destruction, thrash-gods teutonici per eccellenza.
Il ritorno sulle scene di Schmier e soci arriva tuttavia non con un nuovo full-lenght bensì con una sorta di "best-of" lungi però dall' essere la solita monotona antologia dei cavalli di battaglia della band (già peraltro omaggiati a dovere proprio con il "Best of" del 1992).
In pratica questo "Thrash Anthems" trattasi di una raccolta dei migliori brani della band del primo periodo a cavallo tra l' ep d'esordio "Sentence of Death" (1984) e "Cracked Brain" (1990) album quest'ultimo che segnò l' inizio di una lunga pausa discografica interrotta solo otto anni dopo, riarrangiati e ri-registrati per l' occasione dall'attuale line-up, il tutto con l'aggiunta di due inediti di pregevole fattura quali "Deposition (Your Heads Will Roll)" e "Profanity".
POtete dunque ben immaginare come le vecchie composizioni (che rimarranno sempre e comunque le VERE gemme dei Destruction) siano state notevolmente svecchiate senza per questo indurre i fans più accaniti del combo tedesco (me compreso) a tacciare la band di eresia. Proprio così, anche perchè questo lavoro non vuole assolutamente cercare di oscurare gli storici album che hanno lanciato i Destruction nell' olimpo dei grandi, ma semplicemente cercano di rinverdire un passato che i nuovi trend rischiano seriamente di gettare nel dimenticatoio.
La cosa che più balza all'orecchio all'ascolto dell'album è come la band sia riuscita a modernizzare le proprie composizioni (testamento di un'epoca ormai passata) mantenendo inalterato il senso devastante (che anzi qui viene addirittura amplificato...) e marcio degli orginali. Se al tutto aggiungiamo poi una produzione ovviamente migliore rispetto ai vecchi lavori ecco che possiamo anche giustificare un'operazione simile che a prima vista aveva ingenerato in me un certo senso di scetticismo.
Èincredibile ascoltare le versioni "svecchiate" di classici incredibili quali le celebri "Mad Butcher", "Cracked Brain", "Total Disaster" o "Tormentor" capaci come sono di mantenere inalterato quel tipico tocco marcio e "tamarro" il giusto pur attuandovi una sorta di ripulita sia a livello di produzione che a livello di riffing.
Chi si aspettava dunque un nuovo full-lenght non rimarrà deluso da questa nuova uscita ed anche i fans più accaniti della band, quelli che già posseggono tutti i lavori originali contenenti questi brani, saranno più che giustificati all'acquisto di questo album. Occhio, il voto di cui sopra è puramente indicativo visto che pur sempre si tratta in fin dei conti di un'antologia, ma aggiungete tranquillamente un voto in più perchè i brani contenuti in questo "Thrash Anthems" sono delle gemme assolute...
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