NOVEMBRE - "Ursa"
(Full-lenght, Peaceville Records, Aprile 2016)
Voto: 7/10
Genere: Gothic/Doom
Line-up: Carmelo Orlando (chitarra, voce, tastiere); Massimo Pagliuso (chitarra), Fabio Fraschini (basso), David Folchitto (batteria)
Con l'altro chitarrista Massimiliano Pagliuso sempre affianco del principale compositore Carmelo Orlando, la band romana ha rinnovato la lineup con gli ingressi di Fabio Fraschini al basso e soprattutto di David Folchitto (ex Stormlord) dietro le pelli.
(Full-lenght, Peaceville Records, Aprile 2016)
Voto: 7/10
Genere: Gothic/Doom
Line-up: Carmelo Orlando (chitarra, voce, tastiere); Massimo Pagliuso (chitarra), Fabio Fraschini (basso), David Folchitto (batteria)
A distanza di ormai nove anni da "The Blue" ultima fatica dello storico combo tricolore, tornano in pista i capitolini Novembre che interrompono il loro silenzio discografico, provando a metabolizzare il definitivo split con il drummer Giuseppe Orlando (fratello del mastermind della band, Carmelo) con il qui presente "Ursa" ottavo album in studio della band salita agli onori della cronaca a cavallo tra 1999 e primi 2000 sulla scorta di due capolavori, forse irripetibili, del calibro di "Classica" e "Novembrine Waltz".
"Ursa" è il risultato finale di una ritrovata alchimia, ma anche forse di un album di transizione servito quantomeno a ridestare gli animi di una band ferma da tanto, troppo, tempo.
A partire dall'artwork abbiamo qui presenti tutte le caratteristiche che si richiedono ad un qualsiasi album dei Novembre ivi compresi i soliti riferimenti alla letteratura da sempre chiodo fisso di Orlando: Nell'occasione è l'acronimo stesso del titolo a regalarci il riferimento a "La Fattoria degli Animali" celebre opera di George Orwell il cui monicker viene mutuato dal primo titolo assegnato alla versione francese del libro ("Union des républiques socialistes animales").
Da un punto di vista musicale invece il lavoro va a pescare a piene mani un pò da tutta la discografia passata della band che del resto ci ha sempre abituato a rileggere quanto fatto finora provandosi a portare avanti in termini concettuali e di inflessioni musicali.
Ancorato sempre al doom/death/gothic tipico, con qualche inflessione vagamente prog ogni album dei Novembre da sempre è risultato per certi versi in discontinuità con il predecessore.
L'abbiamo osservato con "Materia" (2006) che abbandonava totalmente il growling per affidarsi ad un sound più "tondo" ed etereo, così come con il successivo "The Blue" (2007) che invece strizzava l'occhiolino alle sonorità più estreme ascoltate ai tempi dei due sopracitati masterpiece dei capitolini.
"Ursa" si pone nel bel mezzo di tutto questo, segue un eco che svaria tanto nel periodo maggiormente death-oriented specie nell'utilizzo discretamente frequente delle clean vocals ma al tempo stesso si mostra attento a bilanciare una certa pulizia e ricercatezza nel sound.
In poco più di un'ora Orlando & Co riesce così a svariare in maniera piuttosto naturale tra varie sfaccettature musicali.
Con l'opener "Australis" si torna indietro di 15 anni, sulla scorta di un riffing centrale graffiante e deciso, con Orlando che alterna il growling a momenti più calmi ed eterei a livello di vocals.
"The Rose" e "Easter" bilanciano invece insieme l'aspetto più prog della musica dei Novembre.
"Annoluce" scelta dalla band come singolo per il quale è stato girato anche un suggestivo video, mostra invece l'aspetto più dark ed etereo dei nostri, potendosi avvalere della partecipazione di un mostro sacro del calibro di Anders Nystrom (Katatonia).
"Umana" e "Oceans of Afernoon" rappresentano forse gli unici episodi meno ispirati del lavoro, così come nove minuti complessivi di "Agathae" sembrano perdersi un po in idee strada facendo.
Di certo "Ursa" rappresenta pane per i denti di ogni fans dei romani, così come è innegabile che le atmosfere del lavoro, curate dal lavoro certosino del solito Dan Swano, siano quelle che ci si aspetta da un qualsiasi lavoro made in-Novembre.
Più in generale però, in alcuni frangenti si respira aria di "incompiuta" per una band che deve forse ancora metabolizzare del tutto l'abbandono di Giuseppe Orlando ed intraprendere un cammino musicale di maggiore continuità rispetto al passato; nove anni di assenza discografica sono tanti e pesanti per tutti.
Track-list:
01. Australis
02. The Rose
03. Umana
04. Easter
05. Ursa
06. Oceans of Afternoons
07. Annoluce
08. Agathae
09. Bremen
10. Fin
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