THE HAUNTED - "Road Kill"
(Live, Century Media, Aprile 2010)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Death/Metalcore
Line-up: Peter Dolving (voce), Patrik Jensen (chitarra), Anders Bjorler (chitarra), Jonas Bjorler (basso), Per M.Jensen (batteria)
A distanza di ormai otto anni dalla pubblicazione del primo e finora unico disco live della carriera, tornano a farsi sentire on-stage i The Haunted che tamponano così l’attesa dei propri fans per il nuovo album che dovrebbe uscire a breve stando alle dichiarazioni della band che avrebbe già pronti ben 40 brani.
"Roadkill" è un prodotto perfettamente confezionato, una vera e propria perla per i fans che potranno così scegliere tra due versioni: quella cd di cui sono in possesso e che vado a recensire, ed un’altra edizione "deluxe" con DVD aggiuntivo che immortala anche su video la musica contenuta all’interno del disco.
Registrato durante l’esibizione al Melkweg di Amsterdam nel febbraio 2009, "Roadkill" si presenta quasi come un vero e proprio best of in cui la band svedese cerca di ripercorrere tutta la propria discografia pescando a piene mani da tutti gli album prodotti senza soffermare l’attenzione sull’uno piuttosto che l’altro.
Del resto con un album (l’ultimo controverso "Versus") uscito ormai due anni orsono c’era ben poco da pubblicizzare con il live predetto.
Al tutto aggiungiamo poi le ultime cinque tracce (quattro se si considera che la conclusiva "Infernalis Mundi" rappresenta semplicemente un’outro) che rappresentano scarti di registrazioni del già citato "Versus", ed ecco che l’uscita tutto sommato non può che essere un obiettivo niente male per i fans della band.
Da un punto di vista prettamente musicale il live si trascina via senza infamia e senza lode, con ottimi suoni anche se troppo artificiali e palesemente ‘ritoccati’ in alcuni tratti, ed in cui il voto di sopra riflette appieno un certo dualismo tra la prima parte del lavoro, in cui si calca la mano su brani del passato più recente della band ad eccezione di "Trespass" in cui i The Haunted sembrano quasi svolgere con sufficienza il compitino tanto che sembra di ascoltare un album in studio più che un live e la seconda parte dove invece le cose migliorano palesemente.
Senza trascurare il fatto che iniziano irrimediabilmente ad arrivare i pezzi migliori della carriera degli scandinavi, gemme del calibro di "In Vein" o dell’accoppiata "Dark Intentions"-"Bury your Dead", il clima si fa decisamente più selvaggio e si inizia a respirare il ‘sudore’ prerogativa inalienabile delle esibizioni on-stage degli svedesi che chiudono immancabilmente il live con l’inno "Hate Song" che riproposta oggi ad ormai dodici anni dalla sua uscita fa sempre una buona figura.
Da segnalare la prova positiva dietro al microfono di Peter Dolving bravo a districarsi anche con i brani di Aro, ma sono più in generale i suoni stessi che risaltano forse anche per i motivi riportati in apertura.
Ma "Roadkill" non è solo live, e come avevo avuto già modo di dire in precedenza gli ultimi brani sono veri e propri inediti che tuttavia non fanno che confermare quanto i The Haunted siano cambiati e continuino a cambiare dal ritorno di Dolving dietro al microfono…
Il death-core ferale degli esordi sta sempre più cedendo verso la ricerca del refrain ad effetto, del resto prerogativa da sempre mostrata dal singer svedese sin dal lontano 1998, ma forse sta prendendo troppo piede come testimoniato da "Sacrifice" in cui davvero la band non si riconoscerebbe non si sapesse preventivamente che si sta ascoltando loro; a completare l’opera brani tutto sommato accetibili come "Meat Wagon" ed altri meno ("Seize the Day").
In definitiva però, "Roadkill" è un lavoro che tutto sommato non potrà che fare la felicità di ogni fans dei The Haunted e – perchè no – anche un buon modo per avvicinare i neofiti alla band visto che il riassunto della carriera è tangibile.
Track-list:
01. Little Cage
02. The Drowning
03. Trespass
04. The Premonition
05. The Flood
06. Medication
07. Moronic Colossus
08. D.O.A.
09. All Against All
10. In Vein
11. Trenches
12. Dark Intentions
13. Bury Your Dead
14. Faultline
15. 99
16. Hate Song
(Live, Century Media, Aprile 2010)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Death/Metalcore
Line-up: Peter Dolving (voce), Patrik Jensen (chitarra), Anders Bjorler (chitarra), Jonas Bjorler (basso), Per M.Jensen (batteria)
A distanza di ormai otto anni dalla pubblicazione del primo e finora unico disco live della carriera, tornano a farsi sentire on-stage i The Haunted che tamponano così l’attesa dei propri fans per il nuovo album che dovrebbe uscire a breve stando alle dichiarazioni della band che avrebbe già pronti ben 40 brani.
"Roadkill" è un prodotto perfettamente confezionato, una vera e propria perla per i fans che potranno così scegliere tra due versioni: quella cd di cui sono in possesso e che vado a recensire, ed un’altra edizione "deluxe" con DVD aggiuntivo che immortala anche su video la musica contenuta all’interno del disco.
Registrato durante l’esibizione al Melkweg di Amsterdam nel febbraio 2009, "Roadkill" si presenta quasi come un vero e proprio best of in cui la band svedese cerca di ripercorrere tutta la propria discografia pescando a piene mani da tutti gli album prodotti senza soffermare l’attenzione sull’uno piuttosto che l’altro.
Del resto con un album (l’ultimo controverso "Versus") uscito ormai due anni orsono c’era ben poco da pubblicizzare con il live predetto.
Al tutto aggiungiamo poi le ultime cinque tracce (quattro se si considera che la conclusiva "Infernalis Mundi" rappresenta semplicemente un’outro) che rappresentano scarti di registrazioni del già citato "Versus", ed ecco che l’uscita tutto sommato non può che essere un obiettivo niente male per i fans della band.
Da un punto di vista prettamente musicale il live si trascina via senza infamia e senza lode, con ottimi suoni anche se troppo artificiali e palesemente ‘ritoccati’ in alcuni tratti, ed in cui il voto di sopra riflette appieno un certo dualismo tra la prima parte del lavoro, in cui si calca la mano su brani del passato più recente della band ad eccezione di "Trespass" in cui i The Haunted sembrano quasi svolgere con sufficienza il compitino tanto che sembra di ascoltare un album in studio più che un live e la seconda parte dove invece le cose migliorano palesemente.
Senza trascurare il fatto che iniziano irrimediabilmente ad arrivare i pezzi migliori della carriera degli scandinavi, gemme del calibro di "In Vein" o dell’accoppiata "Dark Intentions"-"Bury your Dead", il clima si fa decisamente più selvaggio e si inizia a respirare il ‘sudore’ prerogativa inalienabile delle esibizioni on-stage degli svedesi che chiudono immancabilmente il live con l’inno "Hate Song" che riproposta oggi ad ormai dodici anni dalla sua uscita fa sempre una buona figura.
Da segnalare la prova positiva dietro al microfono di Peter Dolving bravo a districarsi anche con i brani di Aro, ma sono più in generale i suoni stessi che risaltano forse anche per i motivi riportati in apertura.
Ma "Roadkill" non è solo live, e come avevo avuto già modo di dire in precedenza gli ultimi brani sono veri e propri inediti che tuttavia non fanno che confermare quanto i The Haunted siano cambiati e continuino a cambiare dal ritorno di Dolving dietro al microfono…
Il death-core ferale degli esordi sta sempre più cedendo verso la ricerca del refrain ad effetto, del resto prerogativa da sempre mostrata dal singer svedese sin dal lontano 1998, ma forse sta prendendo troppo piede come testimoniato da "Sacrifice" in cui davvero la band non si riconoscerebbe non si sapesse preventivamente che si sta ascoltando loro; a completare l’opera brani tutto sommato accetibili come "Meat Wagon" ed altri meno ("Seize the Day").
In definitiva però, "Roadkill" è un lavoro che tutto sommato non potrà che fare la felicità di ogni fans dei The Haunted e – perchè no – anche un buon modo per avvicinare i neofiti alla band visto che il riassunto della carriera è tangibile.
Track-list:
01. Little Cage
02. The Drowning
03. Trespass
04. The Premonition
05. The Flood
06. Medication
07. Moronic Colossus
08. D.O.A.
09. All Against All
10. In Vein
11. Trenches
12. Dark Intentions
13. Bury Your Dead
14. Faultline
15. 99
16. Hate Song
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