VIGRID - "Throne of Forest"
(Full-lenght, Stygian Crypt Records, Luglio 2009)
Voto: 6/10
Genere: Viking Metal
Line-up: Nokelainen (batteria), Riihinen (basso), O jaletho (chitarra), Ambrusin (tastiere), Lalli (voce)
Dalla fredda Finlandia arrivano questi Vigrid, band nata da una costola degli Heorot (ben 6 membri sui sette complessivi militano o hanno militato nella folk band nordica) e giunta con "Throne of Forest" all’esordio discografico sulla lunga distanza.
Da un punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad un extreme metal sulla scia di Old Man’s Child e compagnia varia, arricchito per l’occasione da un riffing evocativo e da inserti più folkeggianti specialmente grazie dalle tastiere che creano quel clima maggiormente viking che poi dovrebbe essere la peculiarità principale della proposta.
Nulla che non sia già stato detto o stato fatto, ma nulla da eccepire sia con riguardo alla perizia dei finlandesi che alla capacità di costruire brani che facendo presa sulla classica strofa aggressiva e accattivante alla fine prende decisamente rendendo anche piacevole l’ascolto del lavoro.
Dunque partendo dallo screaming serratissimo e abrasivo del singer Viertola la musica dei nostri è un continuo di riffing simil-black melodico, doppia cassa a manetta a tenere sempre alti i ritmi ed un’attenzione particolarmente evidente nel creare brani che possano risultare quanto più accattivanti ma non per questo simili tra di loro.
"Guardian of the Wild" ovvero il brano che apre il lotto rappresenta da solo la sintesi del Vigrid-sound; dotato di una struttura semplicissima ma di grande presa fa subito battere il piedino all’ascoltatore dando appieno quel senso di "libertà" e di epicità degno di un viaggio nelle fredde lande nordiche.
"Kauniin Koto" posta a metà album, rappresenta invece una sorta di break centrale che taglia a metà il lavoro; il sound in questione nulla ha da spartire con il resto del lotto, si passa in quest’ambito ad un brano classicamente gothic cantato in madre lingua e da una voce femminile.
Una sorta di linea di passaggio intermedio che apre la strada alla più lunga ed articolata "Howl for the Absent Moon" probabilmente il miglior brano dell’intero album, una song che rinuncia a quell’approccio più ‘easy’ tipico di un qualsiasi brano dei Vigrid.
Non ci strapperemo pertanto i capelli davanti a questa uscita, per un genere che per certi versi ha superato ormai da tempo il proprio periodo d’oro… se fosse uscito una decina d’anni fa probabilmente sarebbe stato incensato da più fonti, ma è con la necessaria lucidità e obiettività di chi ha seguito negli anni passati la "scena", possiamo dire che si tratta di un lavoro onesto, genuino, che non cerca in nessun modo di riaprire i ponti col passato ma che tira fuori 34 minuti di musica tutto sommato meritevole.
Track-list:
01. Guardian of the Wild
02. Crying Earth
03. Hunter's Moon
04. Kauniin koto
05. Howl for the Absent Moon
06. Enchanted Grave
07. Crown of Guilt
08. Path of Vengeance
(Full-lenght, Stygian Crypt Records, Luglio 2009)
Voto: 6/10
Genere: Viking Metal
Line-up: Nokelainen (batteria), Riihinen (basso), O jaletho (chitarra), Ambrusin (tastiere), Lalli (voce)
Dalla fredda Finlandia arrivano questi Vigrid, band nata da una costola degli Heorot (ben 6 membri sui sette complessivi militano o hanno militato nella folk band nordica) e giunta con "Throne of Forest" all’esordio discografico sulla lunga distanza.
Da un punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad un extreme metal sulla scia di Old Man’s Child e compagnia varia, arricchito per l’occasione da un riffing evocativo e da inserti più folkeggianti specialmente grazie dalle tastiere che creano quel clima maggiormente viking che poi dovrebbe essere la peculiarità principale della proposta.
Nulla che non sia già stato detto o stato fatto, ma nulla da eccepire sia con riguardo alla perizia dei finlandesi che alla capacità di costruire brani che facendo presa sulla classica strofa aggressiva e accattivante alla fine prende decisamente rendendo anche piacevole l’ascolto del lavoro.
Dunque partendo dallo screaming serratissimo e abrasivo del singer Viertola la musica dei nostri è un continuo di riffing simil-black melodico, doppia cassa a manetta a tenere sempre alti i ritmi ed un’attenzione particolarmente evidente nel creare brani che possano risultare quanto più accattivanti ma non per questo simili tra di loro.
"Guardian of the Wild" ovvero il brano che apre il lotto rappresenta da solo la sintesi del Vigrid-sound; dotato di una struttura semplicissima ma di grande presa fa subito battere il piedino all’ascoltatore dando appieno quel senso di "libertà" e di epicità degno di un viaggio nelle fredde lande nordiche.
"Kauniin Koto" posta a metà album, rappresenta invece una sorta di break centrale che taglia a metà il lavoro; il sound in questione nulla ha da spartire con il resto del lotto, si passa in quest’ambito ad un brano classicamente gothic cantato in madre lingua e da una voce femminile.
Una sorta di linea di passaggio intermedio che apre la strada alla più lunga ed articolata "Howl for the Absent Moon" probabilmente il miglior brano dell’intero album, una song che rinuncia a quell’approccio più ‘easy’ tipico di un qualsiasi brano dei Vigrid.
Non ci strapperemo pertanto i capelli davanti a questa uscita, per un genere che per certi versi ha superato ormai da tempo il proprio periodo d’oro… se fosse uscito una decina d’anni fa probabilmente sarebbe stato incensato da più fonti, ma è con la necessaria lucidità e obiettività di chi ha seguito negli anni passati la "scena", possiamo dire che si tratta di un lavoro onesto, genuino, che non cerca in nessun modo di riaprire i ponti col passato ma che tira fuori 34 minuti di musica tutto sommato meritevole.
Track-list:
01. Guardian of the Wild
02. Crying Earth
03. Hunter's Moon
04. Kauniin koto
05. Howl for the Absent Moon
06. Enchanted Grave
07. Crown of Guilt
08. Path of Vengeance
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