NECRODEATH - "Old Skull"
(Full-lenght, Midnight Management, Febbraio 2010)
Voto: 4/10
Genere: Thrash/Black
Line-up: Peso (batteria), Flegias (voce), Pier Gonella (chitarra), GL (basso)
Prima domanda: ha senso un’operazione come questa? No. Seconda domanda: ha senso spendere soldi per acquistare un album come questo? No, e basterebbero forse queste considerazioni per valutare in maniera forse troppo approssimativa e netta un’operazione come questa.
"Old Skull" infatti, altro non è che il solito e classico album ‘riempitivo’ nella carriera di una band, formato esclusivamente da cover di classici del metal, ed una doppia versione della storica "Mater Tenebrarum" storico cavallo di battaglia della band ligure, qui proposta sia in una nuova versione ri-arrangiata e registrata ex novo che nella stupenda originale.
Ora, vero che i Necrodeath con l’album in questione non tirano fuori pretese di alcun genere ma festeggiano solo i venticinque anni di onorata carriera, vero anche però che un’operazione simile già la proposero cinque anni orsono con un best of ("20 Years of Noise") che raccoglieva quanto di meglio dagli esordi al presente. Ebbene, così facendo non si calca un pò troppo la mano su un certo appagamento da autocelebrazione, considerata anche la qualità non proprio eccelsa delle ultime due uscite?
Insomma, già spendere soldi per un cd al giorno d’oggi nell’era del peer-to-peer dilagante inizia a diventare fenomeno raro, immaginarsi che senso possa avere farlo per avere in mano un lavoro che con tutta sincerità può essere simpatico ma nulla più.
Analizzando il lato musicale che è quello che più ci interessa, "Old Skull" presenta la riproposizione di classici del metal estremo e non, che maggiormente hanno influenzato il sound della band di Flegias e soci.
Si passa così dal chiaro tributo alle sonorità estreme di Slayer ("Black Magic"), Bathory ("Raise the Dead"), Sodom ("Sodomy and Lust") o Venom ("Bloodlust"), ad altri più classici ma tipici della formazione di qualsiasi band metal che si rispetti, come "Ace of Spades" dei Motorhead o i Black Sabbath omaggiati con una versione, a dire il vero poco riuscita, di "Paranoid" (toh… guarda un pò che originalità).
Non che il lavoro sia brutto da sentire, anzi togliendo il brano appena citato oppure la monumentale "Pleasure to Kill" dei Kreator (brano che o lo suoni al 100% fedele all’originale o lo snaturi completamente, le vie di mezzo come nell’occasione lasciano a desiderare), alla fine risulta un ascolto piuttosto piacevole e divertente.
Ecco, divertente… Ed è probabilmente questo l’obiettivo che i Necrodeath hanno raggiunto con l’album in questione, ovvero quello di divertirsi e – perchè no – per l’occasione anche raschiare un tantinello il fondo del barile a giudizio del sottoscritto.
Bella e azzeccata "Black Magic" degli Slayer, "Am I Evil" dei Diamond Head (già coverizzata in passato dai Metallica) la cui maggior attenzione verso un’orientamento di thrash classico all’americana la rende molto godibile, ma sinceramente a poco serve il tutto e dopo un solo ascolto il lavoro può praticamente essere riposto nel dimenticatoio.
Due parole anche sulla doppia versione di "Mater Tenebrarum" o meglio, sulla nuova versione visto che sull’originale non c’è nulla da dire, fa parte della storia della scena estrema europea…. Il brano è stato totalmente riarrangiato e ri-registrato, il suono ovviamente è pulitissimo il che fa perdere quasi totalmente il fascino, l’oppressività e l’incedere marcio e putrido dell’originale.
Esperimento fallito insomma, ma più in generale l’album di per sè non si sarebbe salvato neppure con qualsiasi altra peripezia, a meno che il disco di cover fosse stato aggiunto ad uno di pezzi nuovi, ma sinceramente dopo "Draculea" e "Phylogenesis" che avevano succeduto quel grandissimo album che è stato "100% Hell" (2006) probabilmente anche meglio così, in attesa di un possibile ritorno a quei livelli.
Dunque, se siete collezionisti di tutte le opere di Flegias e soci probabilmente avrebbe anche un senso l’acquisto (ma ripeto, dovete essere proprio sfegatati…), per tutti gli altri tirate decisamente dritto e magari, perchè no dategli un’ascoltata in giro per il web.
Track-list:
01. Mater Tenebrarum (nuova versione)
02. Black Magic (Slayer cover)
03. Raise the Dead (Bathory cover)
04. Pleasure to Kill (Kreator cover)
05. Paranoid (Black Sabbath cover)
06. Sodomy and Lust (Sodom cover)
07. Bloodlust (Venom cover)
08. Ace of Spades (Motorhead cover)
09. Am I Evil? (Diamond Head cover)
10. Mater Tenebrarum (versione originale)
(Full-lenght, Midnight Management, Febbraio 2010)
Voto: 4/10
Genere: Thrash/Black
Line-up: Peso (batteria), Flegias (voce), Pier Gonella (chitarra), GL (basso)
Prima domanda: ha senso un’operazione come questa? No. Seconda domanda: ha senso spendere soldi per acquistare un album come questo? No, e basterebbero forse queste considerazioni per valutare in maniera forse troppo approssimativa e netta un’operazione come questa.
"Old Skull" infatti, altro non è che il solito e classico album ‘riempitivo’ nella carriera di una band, formato esclusivamente da cover di classici del metal, ed una doppia versione della storica "Mater Tenebrarum" storico cavallo di battaglia della band ligure, qui proposta sia in una nuova versione ri-arrangiata e registrata ex novo che nella stupenda originale.
Ora, vero che i Necrodeath con l’album in questione non tirano fuori pretese di alcun genere ma festeggiano solo i venticinque anni di onorata carriera, vero anche però che un’operazione simile già la proposero cinque anni orsono con un best of ("20 Years of Noise") che raccoglieva quanto di meglio dagli esordi al presente. Ebbene, così facendo non si calca un pò troppo la mano su un certo appagamento da autocelebrazione, considerata anche la qualità non proprio eccelsa delle ultime due uscite?
Insomma, già spendere soldi per un cd al giorno d’oggi nell’era del peer-to-peer dilagante inizia a diventare fenomeno raro, immaginarsi che senso possa avere farlo per avere in mano un lavoro che con tutta sincerità può essere simpatico ma nulla più.
Analizzando il lato musicale che è quello che più ci interessa, "Old Skull" presenta la riproposizione di classici del metal estremo e non, che maggiormente hanno influenzato il sound della band di Flegias e soci.
Si passa così dal chiaro tributo alle sonorità estreme di Slayer ("Black Magic"), Bathory ("Raise the Dead"), Sodom ("Sodomy and Lust") o Venom ("Bloodlust"), ad altri più classici ma tipici della formazione di qualsiasi band metal che si rispetti, come "Ace of Spades" dei Motorhead o i Black Sabbath omaggiati con una versione, a dire il vero poco riuscita, di "Paranoid" (toh… guarda un pò che originalità).
Non che il lavoro sia brutto da sentire, anzi togliendo il brano appena citato oppure la monumentale "Pleasure to Kill" dei Kreator (brano che o lo suoni al 100% fedele all’originale o lo snaturi completamente, le vie di mezzo come nell’occasione lasciano a desiderare), alla fine risulta un ascolto piuttosto piacevole e divertente.
Ecco, divertente… Ed è probabilmente questo l’obiettivo che i Necrodeath hanno raggiunto con l’album in questione, ovvero quello di divertirsi e – perchè no – per l’occasione anche raschiare un tantinello il fondo del barile a giudizio del sottoscritto.
Bella e azzeccata "Black Magic" degli Slayer, "Am I Evil" dei Diamond Head (già coverizzata in passato dai Metallica) la cui maggior attenzione verso un’orientamento di thrash classico all’americana la rende molto godibile, ma sinceramente a poco serve il tutto e dopo un solo ascolto il lavoro può praticamente essere riposto nel dimenticatoio.
Due parole anche sulla doppia versione di "Mater Tenebrarum" o meglio, sulla nuova versione visto che sull’originale non c’è nulla da dire, fa parte della storia della scena estrema europea…. Il brano è stato totalmente riarrangiato e ri-registrato, il suono ovviamente è pulitissimo il che fa perdere quasi totalmente il fascino, l’oppressività e l’incedere marcio e putrido dell’originale.
Esperimento fallito insomma, ma più in generale l’album di per sè non si sarebbe salvato neppure con qualsiasi altra peripezia, a meno che il disco di cover fosse stato aggiunto ad uno di pezzi nuovi, ma sinceramente dopo "Draculea" e "Phylogenesis" che avevano succeduto quel grandissimo album che è stato "100% Hell" (2006) probabilmente anche meglio così, in attesa di un possibile ritorno a quei livelli.
Dunque, se siete collezionisti di tutte le opere di Flegias e soci probabilmente avrebbe anche un senso l’acquisto (ma ripeto, dovete essere proprio sfegatati…), per tutti gli altri tirate decisamente dritto e magari, perchè no dategli un’ascoltata in giro per il web.
Track-list:
01. Mater Tenebrarum (nuova versione)
02. Black Magic (Slayer cover)
03. Raise the Dead (Bathory cover)
04. Pleasure to Kill (Kreator cover)
05. Paranoid (Black Sabbath cover)
06. Sodomy and Lust (Sodom cover)
07. Bloodlust (Venom cover)
08. Ace of Spades (Motorhead cover)
09. Am I Evil? (Diamond Head cover)
10. Mater Tenebrarum (versione originale)
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