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DEFECT DESIGNER - "Wax"

DEFECT DESIGNER - "Wax"
(Full-lenght, My Kingdom Music, Settembre 2009)

Voto: 7,5/10

Genere: Death Metal

Line-up: Dmitry "Mr.Scavenger" (voce), Paul "SkipJack" (basso), Konstantin "Gwelu" (batteria), John "Hell" (chitarra), Kirill "Zer0" (chitarra)

Mi arriva tra le mani quasi per caso questo "Wax", lavoro dei siberiani Defect Designer quando tra l’indifferenza generale noto con piacere che la band, giovane e di recente formazione (2005), tira fuori un lavoro assolutamente strepitoso, tosto, compatto, incazzato alla giusta maniera e pur se troppo omogeneo e così alla lunga di non facile assimilazione, pregno di soluzioni intricate e pesanti.
Death metal duro e puro, ipertecnico, e con una serie di interessantissime digressioni in territori crossover che non stonano affatto con la proposta, anzi la rendono più ricca e fresca.

Se vogliamo scomodare qualche riferimento "di lusso" non possiamo non tornare indietro ai primi lavori di bands quali Hypocrisy, Pestilence ed Edge of Sanity, specie per la capacità dei russi di bilanciare al meglio un assalto frontale d’alta scuola ed un cantato estremamente abrasivo ed intransigente con passaggi chitarristici ruvidi ed allo stesso tempo "progressivi".
Un esempio di quello che ci propongono in generale questi Defect Designer? Ascoltate le sole "Choice Cuts" o "When your Face doesn’t Melt Snowflakes" per rendervi conto che qui non siamo di fronte alla solita new sensation lanciata a tavolino da qualcuno, ma di gente con un background musicale alle spalle di tutto rispetto, capace di ripetere a memoria la lezione impartita dai più grandi ma non fermarsi a questo, guardare avanti, portare una ventata di freschezza all’interno di un genere bloccatosi a metà anni novanta (sempre che non vogliamo infilare nel calderone anche Opeth e compagnia varia che a mio parere vanno classificati in un capitolo a parte).
"Wax" sfiora appena i cinquanta minuti di durata, ed al suo interno presenta capitoli a volte esaltanti, altre volte anche meno, ma che nel loro insieme rendono l’album estremamente coinvolgente e permettono tanto di rimanere ipnotizzati di fronte a capitoli più lunghi ed intricati ("Your are no More" o la già citata "When your Face…"), tanto quanto apprezzare episodi più diretti (ma non per questo semplici assalti frontali) come in "Heads" o "Defamation".
Un alternarsi di mid-tempos, ripartenze improvvise, riff a volte dilatati, altre volte "secchi" e stirati al limite.
Se questo è il debut immaginiamoci cosa i nostri potranno ancora tirare fuori con le prossime uscite, sempre che mantengano queste coordinate stilistiche e questo gusto nel comporre brani che mi ha esaltato non poco.
Insomma, di carne al fuoco all’interno di questo "Wax" ce n’è parecchia… per quanto mi riguarda i Defect Designer da oggi, per quel che conti, hanno un fan in più!

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