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MENDEED - "Shadow War Love"

MENDEED - "Shadows War Love"
(Compilation, Rising Records, 2008)

Voto: 5,5/10

Genere: Metalcore

Line-up: Chris Lavery (basso), Kevin Mathews (batteria), Steve Nixon (chitarra), Steph Gildea (chitarra), Dave Proctor (voce)


Ma come si fa con due soli full-lenght all’attivo, a pubblicare un “best of”?
E’ questo l’interrogativo che mi sono subito posto appena avuto tra le mani l’album dei britannici, band che peraltro avevo avuto modo già di conoscere ormai tre anni orsono con il loro mediocre debutto.

“Shadows War Love” infatti rappresenta un’antologia (se così la vogliamo definire) di quanto fatto dai Mendeed (che nel frattempo si sono sciolti), e cioè una raccolta di brani che svariano da ep del 2004 fino ad arrivare agli episodi più recenti ovvero i due full-lenght che la band ha tirato fuori a cavallo tra 2006 e 2007.
Utilità dell’operazione? Assolutamente zero… Probabilmente nulla più che motivi contrattuali visto che gli inglesi erano tornati alla “base” dopo l’esperienza peraltro negativa di “The Dead Live by Love” con Nuclear Blast.
Ma bando alle ciancie e due parole sulla proposta musicale dobbiamo spenderle.
A livello di genere i Mendeed rimangono assolutamente incollati ad un concetto di metalcore che più classico non si può come del resto andava ancora di moda fino a qualche anno fa.
Dunque larghissimo spazio a chitarre svedesi, uno screaming pronto in ogni istante a trasformarsi nel solito ritornello ultra-melodico, ed una strizzatina d’occhio qua e là all’heavy metal classico. Così li avevo lasciati con l’album di debutto, così li ho ritrovati ma del resto poco meglio c’era da immaginarsi visto che i soli due album sono usciti in successione in un arco temporale estremamente ristretto.
Discorso diverso invece va fatto per quello che “erano” i Mendeed degli esordi… E perlomeno questa è stata l’unica piacevole sorpresa che può in qualche maniera giustificare un voto non totalmente e spietatamente negativo.
Tutto questo è testimoniato dai quattro brani che aprono l’antologia in questione, “Ignite the Flame” estratto dall’omonimo singolo del 2004 e le successive tirate fuori dall’ep “From Shadows Came Darkness” sempre dello stesso anno. In questo caso la band sa distinguersi per un approccio molto più sfrontato e diretto, in cui lo stile musicale è più accomunabile ad un death-core in cui i brani vengono sputati in faccia all’ascoltatore con una velocità di esecuzione ed una perizia davvero inaspettati.
Peccato che siano rappresentati solo un fuoco di paglia all’interno della discografia (si fa per dire) dei Mendeed, poi per il resto solo i brani più rappresentativi dei due full e di cui già ho parlato visto che il canovaccio descritto non fa che essere ripetuto in tracks tra loro tutti uguali.
Insomma, una band che non passerà certo alla storia ed un album semplicemente inutile la cui uscita potrà trovare interesse solo tra i fans di vecchia data dei britannici (sempre che ce ne siano…).

Track-list:

01. Ignite the Flames
02. Act of Sorrow
03. Fatal Poison Whisper
04. Glory Be Thy Name
05. The Reaper Waits
06. Beneath a Burning Sky
07. Stands as One, Fight for Glory
08. Remains of the Day
09. Burning Fear
10. The Dead Live by Love
11. Take Me as I Am
12. It's Not Over Yet

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