DREAD - "Brace for Destruction"
(Full-lenght, Nightforce Records, Marzo 2010)
Voto: 5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Sergio (basso), James Gonzales (batteria), Antonio Camarena (chitarra), Trashin' Mikey Armijo (chitarra), Taylor Dread (voce)
Capita ormai spesso in questi ultimi mesi di trovarmi alle prese con lavori di thrash metal volutamente "old school"; un rilancio in piena regola del vecchio stile, che oggi con l’evidente rallentamento dell’ondata più core degli ultimi anni torna in voga.
E non a caso, se fino a qualche anno fa molte di queste uscite non facevano che entusiasmare ecco che oggi vuoi per le tantissime uscite, vuoi per una certa mania di voler inserire qualcosa in più ad un genere che ben poche evoluzioni richiede, ecco che molto spesso si finisce fuori strada.
Ed è questo il caso dei Dread, giovane quintetto del New Mexico alle prese con il proprio debutto autoprodotto.
"Brace for Destruction" per quanto volenteroso e per quanto la band abbia potuto impegnarsi a fondo fondamentalmente con risorse esclusivamente proprie, purtroppo non si discosta dal ragionamento precedentemente fatto.
Da un punto di vista musicale si viaggia su ritmi tipicamente 80’s, riffing molte volte riconducibile a Metallica ed Anthrax dei vecchi tempi, il tutto riletto con un inflessione tipicamente heavy metal.
Aldilà di una produzione da cantina su cui influiscono sicuramente i pochi mezzi a disposizione, è la proposta nel suo complesso che non convince… malgrado alcuni brani lunghi e dal riffing interessante, la band si perde incredibilmente in alcuni errori palesemente evidenti. Ad iniziare dalle vocals che, incredibile ma vero, partono col pessimo falsetto (si avete capito bene…) di "When Dreams Lie" e che non riescono a decollare neppure quando invece si passa al cantato più hardcoreggiante della title-track.
Per darvi un esempio di quanto il falsetto (!!!) sia fuori fase, prendete King Diamond ed una mazza da baseball… usate le mazza nelle parti basse del singer danese ininterrottamente per mezz’ora e poi fatelo cantare… solo così avrete un’idea delle vocals di tale Taylor Dread, decisamente più a suo agio nelle vocals ‘classiche’ che comunque mostrano evidenti limiti tecnici.
Per quanto ci siamo come già detto a livello di riffing con anche la sezione ritmica che tutto sommato fa la sua parte, l’altro elemento che inficia in maniera decisiva questo "Brace for Destruction" è sicuramente il songwriting… per nulla fresco, fuori fase, incapace di inserire soluzioni degne di nota. Inoltre in alcuni casi anche palesemente copione: ascoltate i primi due minuti di "A Crack in the World" e ditemi se la strofa iniziale non è palesemente copiata alla celebre "2 Minutes to Midnight" degli Iron Maiden, tanto che di primo acchitto pensavo si trattasse di una cover!
Troppi pertanto i difetti del lavoro in questione, che alla fine non può che essere etichettato come uno dei tanti in una marea generale di uscite che in questo ambito, ultimamente, tranne alcuni nomi noti di roba valida ne sta tirando fuori davvero poca.
Track-list:
01. Intro
02. Dawn of the Dread
03. When Dreams Lie
04. The Pharaoh's Ceremony
05. Brace for Destruction
06. Slay the Kings
07. A Crack in the World
08. Excommunication
09. Tuck You into Death
10. Killer Moose
11. Nuclear Rain
(Full-lenght, Nightforce Records, Marzo 2010)
Voto: 5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Sergio (basso), James Gonzales (batteria), Antonio Camarena (chitarra), Trashin' Mikey Armijo (chitarra), Taylor Dread (voce)
Capita ormai spesso in questi ultimi mesi di trovarmi alle prese con lavori di thrash metal volutamente "old school"; un rilancio in piena regola del vecchio stile, che oggi con l’evidente rallentamento dell’ondata più core degli ultimi anni torna in voga.
E non a caso, se fino a qualche anno fa molte di queste uscite non facevano che entusiasmare ecco che oggi vuoi per le tantissime uscite, vuoi per una certa mania di voler inserire qualcosa in più ad un genere che ben poche evoluzioni richiede, ecco che molto spesso si finisce fuori strada.
Ed è questo il caso dei Dread, giovane quintetto del New Mexico alle prese con il proprio debutto autoprodotto.
"Brace for Destruction" per quanto volenteroso e per quanto la band abbia potuto impegnarsi a fondo fondamentalmente con risorse esclusivamente proprie, purtroppo non si discosta dal ragionamento precedentemente fatto.
Da un punto di vista musicale si viaggia su ritmi tipicamente 80’s, riffing molte volte riconducibile a Metallica ed Anthrax dei vecchi tempi, il tutto riletto con un inflessione tipicamente heavy metal.
Aldilà di una produzione da cantina su cui influiscono sicuramente i pochi mezzi a disposizione, è la proposta nel suo complesso che non convince… malgrado alcuni brani lunghi e dal riffing interessante, la band si perde incredibilmente in alcuni errori palesemente evidenti. Ad iniziare dalle vocals che, incredibile ma vero, partono col pessimo falsetto (si avete capito bene…) di "When Dreams Lie" e che non riescono a decollare neppure quando invece si passa al cantato più hardcoreggiante della title-track.
Per darvi un esempio di quanto il falsetto (!!!) sia fuori fase, prendete King Diamond ed una mazza da baseball… usate le mazza nelle parti basse del singer danese ininterrottamente per mezz’ora e poi fatelo cantare… solo così avrete un’idea delle vocals di tale Taylor Dread, decisamente più a suo agio nelle vocals ‘classiche’ che comunque mostrano evidenti limiti tecnici.
Per quanto ci siamo come già detto a livello di riffing con anche la sezione ritmica che tutto sommato fa la sua parte, l’altro elemento che inficia in maniera decisiva questo "Brace for Destruction" è sicuramente il songwriting… per nulla fresco, fuori fase, incapace di inserire soluzioni degne di nota. Inoltre in alcuni casi anche palesemente copione: ascoltate i primi due minuti di "A Crack in the World" e ditemi se la strofa iniziale non è palesemente copiata alla celebre "2 Minutes to Midnight" degli Iron Maiden, tanto che di primo acchitto pensavo si trattasse di una cover!
Troppi pertanto i difetti del lavoro in questione, che alla fine non può che essere etichettato come uno dei tanti in una marea generale di uscite che in questo ambito, ultimamente, tranne alcuni nomi noti di roba valida ne sta tirando fuori davvero poca.
Track-list:
01. Intro
02. Dawn of the Dread
03. When Dreams Lie
04. The Pharaoh's Ceremony
05. Brace for Destruction
06. Slay the Kings
07. A Crack in the World
08. Excommunication
09. Tuck You into Death
10. Killer Moose
11. Nuclear Rain
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