ANGELUS APATRIDA - "Clockwork"
(Full-lenght, Century Media, Giugno 2010)
Voto: 6/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Guillermo Izquierdo (chitarra, voce), Victor Valera (batteria), David G.Alvarez (chitarra), José J.Izquierdo (basso)
Terzo album in studio per gli spagnoli Angelus Apatrida che con "Clockwork" debuttano sotto l’egida della Century Media.
La band di Albacete per l’occasione non discosta di una virgola quanto mostrato con gli album precedenti, proponendo un thrash metal classico in pieno stile Bay Area, che prende come punti di riferimento principali Testament (soprattutto) e Megadeth.
Vuoi per le vocals chiaramente ispirate a Billy, vuoi per certi passaggi chitarristici che riportano alla mente tanto la band californiana del periodo "The Ritual" quanto i Megadeth nel loro corso maggiormente ‘heavy metal’, fatto sta che citando le due bands si ha un quadro ben preciso della proposta di questi Angelus Apatrida.
Qualcosa di male? Assolutamente no, se solo i brani presentassero una struttura meno scontata e se solo l’album riuscisse al suo interno a variare una volta tanto il mood generale.
E’ infatti questo il problema principale che fa calare in maniera piuttosto netta il voto di questo "Clockwork", ovvero l’assenza pressochè totale di idee in grado di rendere maggiormente fruibile e piacevole l’ascolto.
Una eccessiva ripetitività infatti che rende difficile arrivare senza sbadigli alla fine del lavoro fatto sì di brani interessanti e dotati del giusto refrain come l’opener "Blast Off" (che non sarebbe sfigurata all’interno dell’ultimo "The Formation of Damnation") ma che col passare dei minuti perde chiaramente la bussola, o meglio si crogiola su sè stesso tirando fuori una manciata di brani molte volte azzeccati come nel caso della title-track o ancora di "The Misanthropist" e "Legaly Brainwashed" ma che purtroppo confermano appieno quanto precedentemente detto, ovvero pochissime idee e strutture pressochè identiche, tutte caratteristiche che fanno decisamente cadere l’attenzione malgrado un riffing velocissimo e tagliente e vocals al vetriolo meriterebbero decisamente qualcosa in più.
Gli stessi ritmi sono in pratica portati avanti pedissequamente per la quasi intera durata del lavoro, e vengono smorzati solo nel finale con le ritmiche più cadenzate di "My Insanity" e "One Side War" che aumentano maggiormente i rimpianti per quello che tutto sommato sarebbe potuto tranquillamente essere un album più che discreto.
Nel finale una cover del classico "Be Quick or be Dead" degli Iron Maiden qui riproposta in una versione più aggressiva dell’originale che si presta decisamente per struttura e ritmiche ad una riproposizione in questa chiave; la versione del brano in questione sarà presente però solo nel cd in edizione limitata peraltro corredato da confezione in digipack.
Insomma, "Clockwork" rappresenta in definitiva il solito brodino, o meglio la solita minestra riscaldata; ed è un peccato perchè a livello strumentale la band c’è tutta, e di certo qualche spunto più che interessante lo troverà pure chi ama in maniera incondizionata certi tipi di sonorità. Di certo con un songwriting più ispirato questo lavoro sarebbe davvero potuto risultare più che discreto, peccato.
Track-list:
01. The Manhattan Project
02. Blast Off
03. Of Men and Tyrants
04. Clockwork
05. Devil Take the Hindmost
06. The Misanthropist
07. Legally Brainwashed
08. Get Out of My Way
09. My Insanity
10. One Side One War
11. Into the Storm
12. National Disgrace
(Full-lenght, Century Media, Giugno 2010)
Voto: 6/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Guillermo Izquierdo (chitarra, voce), Victor Valera (batteria), David G.Alvarez (chitarra), José J.Izquierdo (basso)
Terzo album in studio per gli spagnoli Angelus Apatrida che con "Clockwork" debuttano sotto l’egida della Century Media.
La band di Albacete per l’occasione non discosta di una virgola quanto mostrato con gli album precedenti, proponendo un thrash metal classico in pieno stile Bay Area, che prende come punti di riferimento principali Testament (soprattutto) e Megadeth.
Vuoi per le vocals chiaramente ispirate a Billy, vuoi per certi passaggi chitarristici che riportano alla mente tanto la band californiana del periodo "The Ritual" quanto i Megadeth nel loro corso maggiormente ‘heavy metal’, fatto sta che citando le due bands si ha un quadro ben preciso della proposta di questi Angelus Apatrida.
Qualcosa di male? Assolutamente no, se solo i brani presentassero una struttura meno scontata e se solo l’album riuscisse al suo interno a variare una volta tanto il mood generale.
E’ infatti questo il problema principale che fa calare in maniera piuttosto netta il voto di questo "Clockwork", ovvero l’assenza pressochè totale di idee in grado di rendere maggiormente fruibile e piacevole l’ascolto.
Una eccessiva ripetitività infatti che rende difficile arrivare senza sbadigli alla fine del lavoro fatto sì di brani interessanti e dotati del giusto refrain come l’opener "Blast Off" (che non sarebbe sfigurata all’interno dell’ultimo "The Formation of Damnation") ma che col passare dei minuti perde chiaramente la bussola, o meglio si crogiola su sè stesso tirando fuori una manciata di brani molte volte azzeccati come nel caso della title-track o ancora di "The Misanthropist" e "Legaly Brainwashed" ma che purtroppo confermano appieno quanto precedentemente detto, ovvero pochissime idee e strutture pressochè identiche, tutte caratteristiche che fanno decisamente cadere l’attenzione malgrado un riffing velocissimo e tagliente e vocals al vetriolo meriterebbero decisamente qualcosa in più.
Gli stessi ritmi sono in pratica portati avanti pedissequamente per la quasi intera durata del lavoro, e vengono smorzati solo nel finale con le ritmiche più cadenzate di "My Insanity" e "One Side War" che aumentano maggiormente i rimpianti per quello che tutto sommato sarebbe potuto tranquillamente essere un album più che discreto.
Nel finale una cover del classico "Be Quick or be Dead" degli Iron Maiden qui riproposta in una versione più aggressiva dell’originale che si presta decisamente per struttura e ritmiche ad una riproposizione in questa chiave; la versione del brano in questione sarà presente però solo nel cd in edizione limitata peraltro corredato da confezione in digipack.
Insomma, "Clockwork" rappresenta in definitiva il solito brodino, o meglio la solita minestra riscaldata; ed è un peccato perchè a livello strumentale la band c’è tutta, e di certo qualche spunto più che interessante lo troverà pure chi ama in maniera incondizionata certi tipi di sonorità. Di certo con un songwriting più ispirato questo lavoro sarebbe davvero potuto risultare più che discreto, peccato.
Track-list:
01. The Manhattan Project
02. Blast Off
03. Of Men and Tyrants
04. Clockwork
05. Devil Take the Hindmost
06. The Misanthropist
07. Legally Brainwashed
08. Get Out of My Way
09. My Insanity
10. One Side One War
11. Into the Storm
12. National Disgrace
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