CHILDREN OF BODOM - "Skeletons in the Closet"
(Compilation, Spinefarm Records, Settembre 2009)
Voto: 3/10
Genere: Melodic Death/Power
Della serie “come raschiare il fondo del barile…” ecco a voi l’ennesima uscita inutile targata Children of Bodom!
Ad un anno di distanza dall’inascoltabile “Bloddrunk” ecco che Laiho e soci tornano sul mercato con un’operazione a dir poco discutibile dando alla luce questo “Skeletons in the Closet” album composto interamente da cover nuove e vecchie (quelle inserite negli album precedenti) che non fa altro che confermare appieno la parabola discendente che ha colpito la band finlandese da quell’ormai lontano “Follow the Reaper” in poi…
Non che prima siano stati questa band fondamentale, anzi, il loro power-death derivativo e terribilmente pomposo non mi ha mai colpito particolarmente. Ma se nei primi lavori il quintetto finlandese aveva comunque mostrato qualcosa di interessante, col passare del tempo la loro proposta è diventata sempre più piatta e scontata dal punto di vista qualitativo.
Parlavamo per l’appunto di questo lavoro di cui c’è ben poco da dire; le vecchie e ‘storiche’ cover dei nostri sono raccolte e qui riproposte e dunque via con le varie “Hellion” (Wasp), “Aces High” (Iron Maiden), “Somebody put Something in my Drink” (Ramones), tutte versioni che se già a loro tempo non erano assolutamente nulla di che certamente non possono essere rivalutate adesso ed in questo contesto.
E così per riempire un cd con oltre un’ora di musica ecco venir fuori una serie di cover tra le più disparate; si passa con disinvoltura dal metal estremo delle varie “Mass Hypnosis” (Sepultura) o “Silent Scream” degli Slayer (versione questa assolutamente inascoltabile rispetto alla meraviglia dell’originale) ad altri brani che di estremo hanno ben poco come le varie “Hell is for Children” di Pat Benatar fino ad arrivare addirittura a scimmiottare Britney Spears con una versione tutta particolare di quell’ “Ooops… I did it Again” in cui la voce di Lahio viene remixata all’interno di un’improbabile duetto con Britney… divertente certo, ma decisamente ridicolo!!!
Più a loro agio nelle riletture più ‘classiche’ come nel caso della versione di “Rebel Yell” di Billy Idol tuttavia più che riletta potremmo dire interpretata in maniera piuttosto fedele all’originale, non vi pare troppo facile? Vero che quando i finlandesi cercano di metterci del personale vanno quasi sempre incontro a risultati pessimi, vero anche che sinceramente dovermi ascoltare Alexi Lahio che fa il verso al mitico Billy non fa parte certo delle mie priorità!
C’è ben poco da salvare dunque in questo “Skeletons in the Closet”, non fosse altro per l’unico capitolo veramente azzeccato, che è stato poi l’apripista (se così si può definire) dell’intera operazione, ovvero il brano che apre l’album, quella re-interpretazione di “Lookin’out my Back Door” dei Creedence Clearwater Revival… un divertente ed azzeccato esempio di “country-death” in cui banjo, chitarra elettrica e tastiere nel finale si intrecciano in una versione davvero divertente.
In definitiva che dire? Un lavoro che sinceramente non consiglio nemmeno ai fans di lunga data dei nordici, davvero viene difficile pensare in periodi di magra, di poter spendere soldi per avere tra le mani un album che semplicemente si può descrivere con un solo aggettivo: inutile!
Track-list:
01. Lookin' Out My Back Door (Creedence Clearwater Revival cover)
02. Hell Is for Children (Pat Benatar cover)
03. Somebody Put Something in My Drink (Ramones cover)
04. Mass Hypnosis (Sepultura cover)
05. Don't Stop at the Top (Scorpions cover)
06. Silent Scream (Slayer cover)
07. She Is Beautiful (Andrew W.K. cover)
08. Just Dropped In (To See What Condition My Condition Was In) (Kenny Rogers cover)
09. Bed of Nails (Alice Cooper cover)
10. Hellion (W.A.S.P. cover)
11. Aces High (Iron Maiden cover)
12. Rebel Yell (Billy Idol cover)
13. No Commands (Stone cover)
14. Antisocial (Trust cover)
15. Talk Dirty to Me (Poison cover)
16. War Inside My Head (Suicidal Tendencies cover)
17. Oooops!... I Did It Again (Britney Spears cover)
(Compilation, Spinefarm Records, Settembre 2009)
Voto: 3/10
Genere: Melodic Death/Power
Della serie “come raschiare il fondo del barile…” ecco a voi l’ennesima uscita inutile targata Children of Bodom!
Ad un anno di distanza dall’inascoltabile “Bloddrunk” ecco che Laiho e soci tornano sul mercato con un’operazione a dir poco discutibile dando alla luce questo “Skeletons in the Closet” album composto interamente da cover nuove e vecchie (quelle inserite negli album precedenti) che non fa altro che confermare appieno la parabola discendente che ha colpito la band finlandese da quell’ormai lontano “Follow the Reaper” in poi…
Non che prima siano stati questa band fondamentale, anzi, il loro power-death derivativo e terribilmente pomposo non mi ha mai colpito particolarmente. Ma se nei primi lavori il quintetto finlandese aveva comunque mostrato qualcosa di interessante, col passare del tempo la loro proposta è diventata sempre più piatta e scontata dal punto di vista qualitativo.
Parlavamo per l’appunto di questo lavoro di cui c’è ben poco da dire; le vecchie e ‘storiche’ cover dei nostri sono raccolte e qui riproposte e dunque via con le varie “Hellion” (Wasp), “Aces High” (Iron Maiden), “Somebody put Something in my Drink” (Ramones), tutte versioni che se già a loro tempo non erano assolutamente nulla di che certamente non possono essere rivalutate adesso ed in questo contesto.
E così per riempire un cd con oltre un’ora di musica ecco venir fuori una serie di cover tra le più disparate; si passa con disinvoltura dal metal estremo delle varie “Mass Hypnosis” (Sepultura) o “Silent Scream” degli Slayer (versione questa assolutamente inascoltabile rispetto alla meraviglia dell’originale) ad altri brani che di estremo hanno ben poco come le varie “Hell is for Children” di Pat Benatar fino ad arrivare addirittura a scimmiottare Britney Spears con una versione tutta particolare di quell’ “Ooops… I did it Again” in cui la voce di Lahio viene remixata all’interno di un’improbabile duetto con Britney… divertente certo, ma decisamente ridicolo!!!
Più a loro agio nelle riletture più ‘classiche’ come nel caso della versione di “Rebel Yell” di Billy Idol tuttavia più che riletta potremmo dire interpretata in maniera piuttosto fedele all’originale, non vi pare troppo facile? Vero che quando i finlandesi cercano di metterci del personale vanno quasi sempre incontro a risultati pessimi, vero anche che sinceramente dovermi ascoltare Alexi Lahio che fa il verso al mitico Billy non fa parte certo delle mie priorità!
C’è ben poco da salvare dunque in questo “Skeletons in the Closet”, non fosse altro per l’unico capitolo veramente azzeccato, che è stato poi l’apripista (se così si può definire) dell’intera operazione, ovvero il brano che apre l’album, quella re-interpretazione di “Lookin’out my Back Door” dei Creedence Clearwater Revival… un divertente ed azzeccato esempio di “country-death” in cui banjo, chitarra elettrica e tastiere nel finale si intrecciano in una versione davvero divertente.
In definitiva che dire? Un lavoro che sinceramente non consiglio nemmeno ai fans di lunga data dei nordici, davvero viene difficile pensare in periodi di magra, di poter spendere soldi per avere tra le mani un album che semplicemente si può descrivere con un solo aggettivo: inutile!
Track-list:
01. Lookin' Out My Back Door (Creedence Clearwater Revival cover)
02. Hell Is for Children (Pat Benatar cover)
03. Somebody Put Something in My Drink (Ramones cover)
04. Mass Hypnosis (Sepultura cover)
05. Don't Stop at the Top (Scorpions cover)
06. Silent Scream (Slayer cover)
07. She Is Beautiful (Andrew W.K. cover)
08. Just Dropped In (To See What Condition My Condition Was In) (Kenny Rogers cover)
09. Bed of Nails (Alice Cooper cover)
10. Hellion (W.A.S.P. cover)
11. Aces High (Iron Maiden cover)
12. Rebel Yell (Billy Idol cover)
13. No Commands (Stone cover)
14. Antisocial (Trust cover)
15. Talk Dirty to Me (Poison cover)
16. War Inside My Head (Suicidal Tendencies cover)
17. Oooops!... I Did It Again (Britney Spears cover)
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