Passa ai contenuti principali

SUICIDAL ANGELS - "Sanctfy the Darkness"

SUICIDAL ANGEL - "Sanctify the Darkness"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Novembre 2009)

Voto: 6/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Angel (basso), Orfeas (batteria), Panos (chitarra), Nick (voce, chitarra)


Cosa significa per una band firmare per Nuclear Blast? Tanto, tutto, ed in tutti i sensi. Perchè se è vero che il mercato è mercato, di conseguenza molto spesso si finisce per cadere nella tentazione di perdere quelle che sono le proprie radici al cospetto di ciò che induce la moda del momento.

I Suicidal Angels sono arrivati però nel momento opportuno, in quel momento in cui sembra svanire la tanto acclarata moda del “thrash-core”, o meglio sembrano essere rimasti in pista sono quelle bands con le contropalle negli ultimi anni troppo messe in relazione con la mediocre massa, ma non perdiamoci in chiacchiere…
Parlavamo per l’appunto della band greca, giunta all’importante traguardo del secondo full, e parlavamo anche del momento storico piuttosto stantìo a livello generale e cosa c’è di meglio che fare? Rimanere nel classico ovviamente. C’è chi lo fa male e c’è chi lo fa bene, ed i Suicidal Angels possiamo dirlo fanno parte della seconda delle due “categorie”.
Thrash metal teutonico duro e puro quello del duo ellenico; tantissima gavetta, concerti aperti ad acts del calibro di Tankard e Napalm Death, al resto hanno contribuito le influenze fondamentali di Destruction e Kreator ed ecco venir fuori questo “Sanctify the Darkness”, un disco che probabilmente non sarà l’apice dell’originalità certo, ma maledettemente e fottutamentre THRASH, nell’accezione più marcata del termine.
38 minuti di musica suddivisi in undici brani capaci di alternare con successo momenti velocissimi ad altri più cadenzati e rocciosi, uno screaming che non sbaglia un colpo di chiara “Petrozziana” impostazione ed una sezione ritmica capace con disinvoltura di portare avanti l’album capace di modificare le atmosfere senza intaccare la reale natura selvaggia dei nostri.
A partire dall’opener “Bloodthirsty” i greci mettono subito in chiaro quello che è il loro concetto musicale fatto di un thrash senza contaminazioni ma al tempo stesso mai fine a sè stesso.
“Inquisition”, “…Lies” e soprattutto la conclusiva “Child Molester” non fanno altro che confermare quanto sopra, ma soprattutto pongono l’attenzione su come alla fine siano decisamente migliori i momenti più tirati (del resto, e giustamente visto il genere, presenti in maniera maggiore) allo stesso tempo però mettendo in luce quella che probabilmente è una piccola imperfezione del lavoro in oggetto, ovvero una caduta di attenzione nei momenti più ragionati.
A ciò aggiungiamo una qualità piuttosto bassa negli assoli peraltro inseriti nel contesto molte volte quasi forzatamente ed abbiamo fatto anche il quadro di ciò che evita la definitiva consacrazione del combo almeno per il momento.
Il voto finale non fa dunque che confermare anche queste ultime considerazioni, fermo restando che questo “Sanctify the Darkness” non può che rappresentare un più che degno ascolto per tutti gli amanti di certe sonorità.

Track-list:

01. Bloodthirsty
02. The Pestilence of Saints
03. Inquisition
04. Apokathilosis
05. ...Lies
06. No More than Illusion
07. Atheist
08. Beyond the Laws of Church
09. Mourning of the Cursed
10. Dark Abyss (Your Fate Is Colored Black)
11. Child Molester



Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...