Passa ai contenuti principali

SCRATCHING SOIL - "Separatism"

SCRATCHING SOIL - "Separatism"
(Full-lenght, Stygian Crypt, 2007)

Voto: 6,5/10

Genere: Black Metal

Line-up: Kein (chitarra, basso), Alastor (voce)




Gli Scratching Soil sono un duo russo nato nel 1996 e giunto con questo "Separatism" alla pubblicazione del terzo full a due anni dal precedente "War Experience".
Quello che ci propongono i due musicisti è un black metal piuttosto classico e giocato per lo più su riff freddi e cadenzati ma capace di interessanti ripartenze improvvise, il tutto avvolto da evidenti inflessioni più tipicamente death metal.

Un occhio i due russi lo rivolgono direttamente ed indubbiamente anche ad una certa attitudine folk come rimembrano alcuni passaggi di chitarra tipicamente "orientali" che, con i dovuti distinguo in tema di sound riportano alla mente alcune soluzioni dei migliori Melechesh.
La proposta dunque è decisamente valida in quanto a sonorità, così come valida è la produzione e la qualità media dei brani che tuttavia patiscono di alcuni cali di tensione vista la troppa somiglianza tra loro. Davvero tanti (troppi) sono infatti i punti in comune tra le songs, elemento che dunque finisce per penalizzare il lavoro malgrado i soli 37 minuti di durata complessiva. Basti ascoltare così "Lord Mischiefer’Arrival" e la successiva "IV (The Dancing One)" per avvalorare maggiormente la riflessione appena fatta.
Ed è un vero peccato, perchè la proposta musicale di questi Scratching Soil è tutt’altro che scialba… Buona la perizia tecnica, buone le vocals disperate di Alastor perfettamente modulate sui passaggi e cambi di ritmo repentini caratteristica peculiare del duo.
Sembra insomma di sentire un’unico grande brano piuttosto che un album di otto tracce. Fatto sta che "Separatism" la sua discreta figura la fa, e per chi ama certe sonorità (che variano tranquillamente dai Carpathian Forest ai Darkthrone) spunti interessanti sicuramente nel troveranno.

Track-list:

01. Time to Cut the Tails Off (Separation Preview)
02. Lord Mischiefer' Arrival
03. IV (The Dancing One)
04. A Remembrance
05. Cordis et Caellum Dissectio
06. The Cutting Word
07. The Cold Word
08: Putting Flame into Mortals' Heads (Bringing Together the Splinters of Myself)

Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...