BLOOD POLLUTION - "Metal Zombies"
(Full-lenght, Atomic Carnage, Gennaio 2010)
Voto: 5/10
Genere: Thrash 'n' Roll
Line-up: Nick Thrash (basso, voce), Joseph Kranstain (batteria), Alex Krunch (chitarra)
Un pò di thrash e un pò di Motorhead, il tutto riletto in una chiave stoner con una spruzzatina di heavy metal… Mix esaltante? Macchè! E se a dirlo è un appassionato come me di certe sonorità meticce alla Voivod tanto per intenderci capirete come questo "Metal Zombies" è una mezza delusione.
I Blood Pollution sono un giovane trio moscovita che tornano sulle scene a distanza di un anno dal full apripista "Armed You!".
La proposta dei russi come avrete potuto capire dall’intro della recensione pone le sue radici su un thrash ‘n’ roll che purtroppo alla fine non ha le idee troppo chiare. Prediligere un sound più "Voivod-iano" o porre maggiormente l’accento su di un’innegabile attitudine più punk-rockettara??? I nostri scelgono una via di mezzo e così ne viene fuori un album il cui ascolto già dopo i primissimi brani non può che lasciare quel sapore insipido del classico incompiuto.
E questo perchè se ti dedichi a certi tipi di sonorità il tuo primo obiettivo dev’essere quello di far battere il piedino all’ascoltatore, quello di portare avanti a ritmi elevatissimi l’intero lavoro ed anche – e forse soprattutto – riuscire a trovare quella linea melodica giusta, quel refrain accattivante e capace di rimanere nella testa dell’ascoltatore.
Niente di tutto questo in "Metal Zombies" che si trascina tra dieci brani totalmente anonimi in cui proprio la citata indecisione su quale strada percorrere maggiormente pregiudica in maniera decisiva tanto la "longevità" del lavoro (sinceramente dopo i primi 3-4 brani iniziano a partire i primi sbadigli) quanto la possibilità di creare brani quanto più possibile naturali e non forzati.
Il lavoro non parte però male, l’opener "Purgatory" nella sua intro è un chiaro e innegabile riferimento alla storica "Overkill" dei Motorhead e successivamente "5 Roses" rappresenta un chiaro esempio di quello che sarebbe dovuto e potuto essere questo "Metal Zombies" ma che purtroppo non è stato.
E infatti successivamente che si palesano i problemi già descritti come nella successiva e scialba "Perverts from Hell" o come soprattutto in "Fat Ugly Woman" in cui le note sembrano quasi buttate lì a casaccio creando in certi frangenti un caos quasi insopportabile.
A chiudere il lavoro un tributo agli Stooges con la cover di "Search and Destroy" della band di Iggy Pop, un altro tentativo che purtroppo non riesce ad aggiungere nuova carne al fuoco ad un lavoro che sinteticamente possiamo definire con un solo aggettivo: piatto.
Track-list:
01. Purgatory
02. 5 Roses
03. Perverts from Hell
04. Mayhem Bay
05. Some Fun
06. Metal Zombies
07. Comin Back
08. Fat Ugly Woman
09. Supercharged Train
10. Search and Destroy
(Full-lenght, Atomic Carnage, Gennaio 2010)
Voto: 5/10
Genere: Thrash 'n' Roll
Line-up: Nick Thrash (basso, voce), Joseph Kranstain (batteria), Alex Krunch (chitarra)
Un pò di thrash e un pò di Motorhead, il tutto riletto in una chiave stoner con una spruzzatina di heavy metal… Mix esaltante? Macchè! E se a dirlo è un appassionato come me di certe sonorità meticce alla Voivod tanto per intenderci capirete come questo "Metal Zombies" è una mezza delusione.
I Blood Pollution sono un giovane trio moscovita che tornano sulle scene a distanza di un anno dal full apripista "Armed You!".
La proposta dei russi come avrete potuto capire dall’intro della recensione pone le sue radici su un thrash ‘n’ roll che purtroppo alla fine non ha le idee troppo chiare. Prediligere un sound più "Voivod-iano" o porre maggiormente l’accento su di un’innegabile attitudine più punk-rockettara??? I nostri scelgono una via di mezzo e così ne viene fuori un album il cui ascolto già dopo i primissimi brani non può che lasciare quel sapore insipido del classico incompiuto.
E questo perchè se ti dedichi a certi tipi di sonorità il tuo primo obiettivo dev’essere quello di far battere il piedino all’ascoltatore, quello di portare avanti a ritmi elevatissimi l’intero lavoro ed anche – e forse soprattutto – riuscire a trovare quella linea melodica giusta, quel refrain accattivante e capace di rimanere nella testa dell’ascoltatore.
Niente di tutto questo in "Metal Zombies" che si trascina tra dieci brani totalmente anonimi in cui proprio la citata indecisione su quale strada percorrere maggiormente pregiudica in maniera decisiva tanto la "longevità" del lavoro (sinceramente dopo i primi 3-4 brani iniziano a partire i primi sbadigli) quanto la possibilità di creare brani quanto più possibile naturali e non forzati.
Il lavoro non parte però male, l’opener "Purgatory" nella sua intro è un chiaro e innegabile riferimento alla storica "Overkill" dei Motorhead e successivamente "5 Roses" rappresenta un chiaro esempio di quello che sarebbe dovuto e potuto essere questo "Metal Zombies" ma che purtroppo non è stato.
E infatti successivamente che si palesano i problemi già descritti come nella successiva e scialba "Perverts from Hell" o come soprattutto in "Fat Ugly Woman" in cui le note sembrano quasi buttate lì a casaccio creando in certi frangenti un caos quasi insopportabile.
A chiudere il lavoro un tributo agli Stooges con la cover di "Search and Destroy" della band di Iggy Pop, un altro tentativo che purtroppo non riesce ad aggiungere nuova carne al fuoco ad un lavoro che sinteticamente possiamo definire con un solo aggettivo: piatto.
Track-list:
01. Purgatory
02. 5 Roses
03. Perverts from Hell
04. Mayhem Bay
05. Some Fun
06. Metal Zombies
07. Comin Back
08. Fat Ugly Woman
09. Supercharged Train
10. Search and Destroy
Commenti
Posta un commento