WARBRINGER - "Waking into Nightmares"
(Full-lenght, Century Media, Maggio 2009)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: John Kevill (voce), John Laux (chiarra), Ben Bennett (basso, voce), Nic Ritter (batteria), Adam Carroll (chitarra)
E chi l’avrebbe mai detto? Eh sì, perchè i Warbringer per chi non li conoscesse giovanissima band statunitense attiva dal 2004, a distanza di un solo anno dal loro disco di debutto “War Without End” lavoro decisamente confusionario e tutt’altro che esaltante, non solo si rendono capaci di eliminare alla radice tutti i difetti dell’album predetto ma sono capaci di fare un salto in avanti di dimensioni gigantesche tirando fuori così questo “Waking into Nightmares” vero e proprio concentrato di thrash metal old-school capace in 40 minuti di sparare in faccia all’ascoltatore una musica sempre in bilico tra Slayer e Testament.
Niente male per chi appena cinque anni orsono non conosceva nemmeno l’esistenza di una band chiamata Onslaught (monicker iniziale dei Warbringer costretti ovviamente a modificarlo).
Se a tutto ciò aggiungiamo che la produzione del lavoro in questione è stata affidata ad un certo Gary Holt (per i pochi profani che non lo sanno ex chitarrista dei leggendari Exodus), ecco che avrete ben presente cosa possa aspettarsi l’ascoltatore da un lavoro come questo.
Vocals assassine che fanno quasi il verso al leggendario Araya, riffing assassini, ripartenze improvvise, assoli al vetriolo e soprattutto una capacità innata di non far mai annoiare l’ascoltatore.
La produzione è pulita e cristallina, capace di mettere alla perfezione in risalto i riff, che forse soffoca un pò troppo il suono di batteria (ma è un dettaglio) ma soprattutto una capacità compositiva di altissima scuola.
E ce n’è per tutti i gusti, dalle ritmiche sparate a mille di “Severed Reality” alla più cadenzata “Prey for Death”, brani strutturalmente diversi ma sempre votati al verbo del thrash più genuino possibile.
Da segnalare anche “Nightmare Anatomy” brano interamente strumentale aperto da un arpeggio melodico che si sussegue per tutti i quattro minuti di durata sovrastato nel mezzo da un riff più duro che nel finale cede ancora la strada alla melodia; sarà solo il preludio per gli ultimi tre brani che vanno a chiudere il lavoro con la stupenda “Forgotten Dead”.
“Waking into Nightmares” è in definitiva una tappa importantissima per tutti gli amanti di certo thrash metal, una vera e propria manna dal cielo in periodi di magra di un settore che – per quanto se ne possa dire – non andrà mai fuori moda…
Track-list:
01. Jackal
02. Living in a Whirlwind
03. Severed Reality
04. Scorched Earth
05. Abandoned by Time
06. Prey for Death
07. Nightmare Anatomy
08. Shadow from the Tomb
09. Senseless Life
10. Forgotten Dead
(Full-lenght, Century Media, Maggio 2009)
Voto: 7,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: John Kevill (voce), John Laux (chiarra), Ben Bennett (basso, voce), Nic Ritter (batteria), Adam Carroll (chitarra)
E chi l’avrebbe mai detto? Eh sì, perchè i Warbringer per chi non li conoscesse giovanissima band statunitense attiva dal 2004, a distanza di un solo anno dal loro disco di debutto “War Without End” lavoro decisamente confusionario e tutt’altro che esaltante, non solo si rendono capaci di eliminare alla radice tutti i difetti dell’album predetto ma sono capaci di fare un salto in avanti di dimensioni gigantesche tirando fuori così questo “Waking into Nightmares” vero e proprio concentrato di thrash metal old-school capace in 40 minuti di sparare in faccia all’ascoltatore una musica sempre in bilico tra Slayer e Testament.
Niente male per chi appena cinque anni orsono non conosceva nemmeno l’esistenza di una band chiamata Onslaught (monicker iniziale dei Warbringer costretti ovviamente a modificarlo).
Se a tutto ciò aggiungiamo che la produzione del lavoro in questione è stata affidata ad un certo Gary Holt (per i pochi profani che non lo sanno ex chitarrista dei leggendari Exodus), ecco che avrete ben presente cosa possa aspettarsi l’ascoltatore da un lavoro come questo.
Vocals assassine che fanno quasi il verso al leggendario Araya, riffing assassini, ripartenze improvvise, assoli al vetriolo e soprattutto una capacità innata di non far mai annoiare l’ascoltatore.
La produzione è pulita e cristallina, capace di mettere alla perfezione in risalto i riff, che forse soffoca un pò troppo il suono di batteria (ma è un dettaglio) ma soprattutto una capacità compositiva di altissima scuola.
E ce n’è per tutti i gusti, dalle ritmiche sparate a mille di “Severed Reality” alla più cadenzata “Prey for Death”, brani strutturalmente diversi ma sempre votati al verbo del thrash più genuino possibile.
Da segnalare anche “Nightmare Anatomy” brano interamente strumentale aperto da un arpeggio melodico che si sussegue per tutti i quattro minuti di durata sovrastato nel mezzo da un riff più duro che nel finale cede ancora la strada alla melodia; sarà solo il preludio per gli ultimi tre brani che vanno a chiudere il lavoro con la stupenda “Forgotten Dead”.
“Waking into Nightmares” è in definitiva una tappa importantissima per tutti gli amanti di certo thrash metal, una vera e propria manna dal cielo in periodi di magra di un settore che – per quanto se ne possa dire – non andrà mai fuori moda…
Track-list:
01. Jackal
02. Living in a Whirlwind
03. Severed Reality
04. Scorched Earth
05. Abandoned by Time
06. Prey for Death
07. Nightmare Anatomy
08. Shadow from the Tomb
09. Senseless Life
10. Forgotten Dead
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