ARISE - "The Reckoning"
(Full-lenght, Regain Records, Marzo 2010)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up. Kai L (basso), Daniel Bugno (batteria), L-G Jonasson (chitarra), Sternberg (chitarra), Patrik Johansson (voce)
Quarta fatica in studio per gli svedesi Arise all’esordio su Regain a quattro anni di distanza dal predecessore.
"The Reckoning" ovviamente non si discosta più di tanto dalle coordinate da sempre tracciate dalla band nordica, assestando il proprio sound sul solito thrash/death di stampo fortemente modernista che presta sempre massima attenzione nel bilanciare riff potenti e rocciosi con un retrogusto melodico ed una particolare propensione al ‘ritornello facile’ alla Ablaze my Sorrow.
E per quanto la proposta possa in alcuni casi rasentare il "ruffiano", per quanto in questo filone già miriadi di bands vi si siano già tuffate con risultati alterni, quel che è sicuro è che gli Arise il loro mestiere lo fanno molto bene.
Classica band da evitare per tutti quelli che hanno pretese particolarmente avanguardiste nei confronti della musica sia chiaro, ma per tutti quelli che amano per così dire l’easy-listening, "The Reckoning" è tutto sommato l’album adatto.
Il sound è perfettamente bilanciato tra il lavoro delle chitarre che se da una parte tirano fuori riffing sempre roccioso, potente, ed amplificato da una produzione pressochè perfetta, in sottofondo sanno scandire appieno i tempi e preparare il campo per il refrain sempre azzeccatissimo.
Capirete che l’album non è certo consigliato ai puristi, ma sinceramente non mi capitava da tempo ascoltare un album di questo tipo e rimanerne comunque colpito per la carica trasmessa, che si evince soprattutto da una tecnica strumentale di chiara derivazione death metal, che non può non riflettersi sulla capacità di pestare quando dovuto.
In particolar modo è la prima parte del lavoro a salire all’attenzione grazie ai veri "manifesti" del sound degli svedesi, e parliamo in rapida successione di "No Memory of Light" e "Blindead" un’accoppiata destinata a fare faville on stage e che forse rappresenta al momento la vera identità degli Arise che pur perdendo un pò di smalto col proseguire del lavoro riescono comunque a tirar fuori nel complesso un lavoro di tutto rispetto.
Al tutto aggiungiamo anche le comparsate di veri e propri "guru" del genere quali Jonas Kjellgren (Scar Simmetry, Carnal Forge), Mikael Stanne (Dark Tranquillity) e Jake Fredém (Nostradameus), che prestano la loro collaborazione all’interno dell’album.
Sicuramente "The Reckoning" è un album onesto, poco originale certo, ma che nella sua pretenziosità praticamente nulla riesce a colpire nel segno.
Per quanto riguarda il sottoscritto in definitiva è discretamente promosso, ovviamente consigliato solo agli amanti di certi tipi di sonorità, sicuramente sconsigliato invece a tutti quanti cercano originalità dalla musica.
Track-list:
01. Adrenaline Rush
02. No Memory of Light
03. Blindead
04. They Are Coming for You
05. Pitch Black
06. The Reckoning
07. Reclaiming the Soul
08. The Fury
09. Dead Silence
10. End of Days
(Full-lenght, Regain Records, Marzo 2010)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash/Death
Line-up. Kai L (basso), Daniel Bugno (batteria), L-G Jonasson (chitarra), Sternberg (chitarra), Patrik Johansson (voce)
Quarta fatica in studio per gli svedesi Arise all’esordio su Regain a quattro anni di distanza dal predecessore.
"The Reckoning" ovviamente non si discosta più di tanto dalle coordinate da sempre tracciate dalla band nordica, assestando il proprio sound sul solito thrash/death di stampo fortemente modernista che presta sempre massima attenzione nel bilanciare riff potenti e rocciosi con un retrogusto melodico ed una particolare propensione al ‘ritornello facile’ alla Ablaze my Sorrow.
E per quanto la proposta possa in alcuni casi rasentare il "ruffiano", per quanto in questo filone già miriadi di bands vi si siano già tuffate con risultati alterni, quel che è sicuro è che gli Arise il loro mestiere lo fanno molto bene.
Classica band da evitare per tutti quelli che hanno pretese particolarmente avanguardiste nei confronti della musica sia chiaro, ma per tutti quelli che amano per così dire l’easy-listening, "The Reckoning" è tutto sommato l’album adatto.
Il sound è perfettamente bilanciato tra il lavoro delle chitarre che se da una parte tirano fuori riffing sempre roccioso, potente, ed amplificato da una produzione pressochè perfetta, in sottofondo sanno scandire appieno i tempi e preparare il campo per il refrain sempre azzeccatissimo.
Capirete che l’album non è certo consigliato ai puristi, ma sinceramente non mi capitava da tempo ascoltare un album di questo tipo e rimanerne comunque colpito per la carica trasmessa, che si evince soprattutto da una tecnica strumentale di chiara derivazione death metal, che non può non riflettersi sulla capacità di pestare quando dovuto.
In particolar modo è la prima parte del lavoro a salire all’attenzione grazie ai veri "manifesti" del sound degli svedesi, e parliamo in rapida successione di "No Memory of Light" e "Blindead" un’accoppiata destinata a fare faville on stage e che forse rappresenta al momento la vera identità degli Arise che pur perdendo un pò di smalto col proseguire del lavoro riescono comunque a tirar fuori nel complesso un lavoro di tutto rispetto.
Al tutto aggiungiamo anche le comparsate di veri e propri "guru" del genere quali Jonas Kjellgren (Scar Simmetry, Carnal Forge), Mikael Stanne (Dark Tranquillity) e Jake Fredém (Nostradameus), che prestano la loro collaborazione all’interno dell’album.
Sicuramente "The Reckoning" è un album onesto, poco originale certo, ma che nella sua pretenziosità praticamente nulla riesce a colpire nel segno.
Per quanto riguarda il sottoscritto in definitiva è discretamente promosso, ovviamente consigliato solo agli amanti di certi tipi di sonorità, sicuramente sconsigliato invece a tutti quanti cercano originalità dalla musica.
Track-list:
01. Adrenaline Rush
02. No Memory of Light
03. Blindead
04. They Are Coming for You
05. Pitch Black
06. The Reckoning
07. Reclaiming the Soul
08. The Fury
09. Dead Silence
10. End of Days
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