MEGADETH - "Th1rt3en"
(Full-lenght, Roadrunner Records, Novembre 2011)
Voto: 4,5/10
Genere: Heavy/Thrash Metal
Line-up: Dave Mustaine (voce, chitarra), Chris Broderick (chitarra), David Ellefson (basso), Shawn Drover (batteria)
Ok…facciamo che vi risparmio il solito pippone dell’occasione, ovvero su quanto sia caduto in basso il vecchio Mustaine e di come gli ultimi lavori dei Megadeth (ovvero da quindici anni a questa parte, con ulteriore flessione nelle ultime uscite) siano come anche dice un loro recente capitolo ABOMINEVOLI.
Musica sciatta, zero idee, riff e strofe leccaculo, tutto il contrario di quello cui la storica band californiana ci aveva abituato, anche nel loro periodo più "morbido" rappresentato dal periodo post-Rust in Peace ultimo grande capolavoro della band.
Bene, dopo United Abominations (a giudizio del sottoscritto il peggior capitolo di sempre della carriera dei ‘Deth) ed il successivo Endgame, arriva questo Th1rt3en la cui recensione rappresenta per me solo un semplice e doloroso "dovere giornalistico" se così possiamo chiamarlo. Perchè purtroppo un’uscita dei Megadeth non può e non deve passare inosservata, specie perchè nell’opinione pubblica generale continua a perservare la solita sudditanza psicologica nei confronti del "Metal God" di turno, sudditanza che ha visto clamorosamente esaltare proprio questi ultimi obbriobriosi capitoli degli americani.
Bene, posso dire che l’album che non partiva certo con grandi aspettative visto il nome ridicolo non fa che confermare (e non ce n’era bisogno) il periodo più buio nella carriera di una band che farebbe bene ad abbassare la saracinesca; certo, a parziale discolpa posso ammettere tranquillamente che tra gli ultimi tre lavori questo è sicuramente il migliore, ma ciò non significa riuscire ad evitare di rimanere nella poltiglia più totale di una musica che ormai non ha più idee.
Con Th1rt3en, Mustaine e compagni virano il loro sound verso un qualcosa di più vicino a quello che fu Youthanasia cercando insomma di donare quel briciolo di atmosfera totalmente mancante con gli ultimi lavori. E di questo va dato atto alla band, ma ciò non toglie che non ci siamo!
E neppure il nostalgico rientro di Ellefson assente da dieci anni ormai, basta a risollevare le sorti del lavoro.
Confermato l’ex Nevermore, Chris Broderick alla chitarra solista, l’album scassa i maroni dopo pochi secondi. L’opener Sudden Death è l’esempio lampante di tutto ciò, una band che non sa dove andare a parare che prova l’assalto all’arma bianca fatto di assoli velocissimi e improvvisi sparati qua e la a cazzo (permettetemi l’enfasi) ed una sfilza impressionante di brani totalmente ANONIMI, che tante volte cadono negli errori del recente passato, come il ritornello di Public Enemy N.1 che cerca di nascondere le terribili lacune di un brano totalmente fuori fase, o l’assoluto vuoto di Guns, Drugs & Money che non sa praticamente di nulla.
Perchè allora il voto di cui sopra vi chiederete? Effettivamente un cinque in pagella potrebbe non rappresentare una stroncatura totale, ma bisogna considerare che qualche brano quantomeno carino questo Th1rt3en quantomeno lo contiene. Nulla che faccia gridare al miracolo per carità, ma almeno qualcosina di ascoltabile…e non è un caso se mi riferisco a New World Order e Black Swan due brani "tagliati" da quello che fu l’album Youthanasia…era il 1994 e quantomeno la band, seppur a svolta stilistica già effettuata, si difendeva con discretamente sull’onda dell’ottimo predecessore Countdown to Extinction.
Vado avanti? Decisamente no, altrimenti sarebbe difficile continuare a leggere la recensione così come difficile è arrivare alla fine dell’album senza farsi pervadere, almeno per qualche minuto, da qualche fisiologico sbadiglio.
Track-list:
01. Sudden Death
02. Public Enemy No.1
03. Whose Life (Is It Anyways?)
04. We the People
05. Guns, Drugs & Money
06. Never Dead
07. New World Order
08. Fast Lane
09. Black Swan
10. Wrecker
11. Millennium of the Blind
12. Deadly Nightshade
13. 13
(Full-lenght, Roadrunner Records, Novembre 2011)
Voto: 4,5/10
Genere: Heavy/Thrash Metal
Line-up: Dave Mustaine (voce, chitarra), Chris Broderick (chitarra), David Ellefson (basso), Shawn Drover (batteria)
Ok…facciamo che vi risparmio il solito pippone dell’occasione, ovvero su quanto sia caduto in basso il vecchio Mustaine e di come gli ultimi lavori dei Megadeth (ovvero da quindici anni a questa parte, con ulteriore flessione nelle ultime uscite) siano come anche dice un loro recente capitolo ABOMINEVOLI.
Musica sciatta, zero idee, riff e strofe leccaculo, tutto il contrario di quello cui la storica band californiana ci aveva abituato, anche nel loro periodo più "morbido" rappresentato dal periodo post-Rust in Peace ultimo grande capolavoro della band.
Bene, dopo United Abominations (a giudizio del sottoscritto il peggior capitolo di sempre della carriera dei ‘Deth) ed il successivo Endgame, arriva questo Th1rt3en la cui recensione rappresenta per me solo un semplice e doloroso "dovere giornalistico" se così possiamo chiamarlo. Perchè purtroppo un’uscita dei Megadeth non può e non deve passare inosservata, specie perchè nell’opinione pubblica generale continua a perservare la solita sudditanza psicologica nei confronti del "Metal God" di turno, sudditanza che ha visto clamorosamente esaltare proprio questi ultimi obbriobriosi capitoli degli americani.
Bene, posso dire che l’album che non partiva certo con grandi aspettative visto il nome ridicolo non fa che confermare (e non ce n’era bisogno) il periodo più buio nella carriera di una band che farebbe bene ad abbassare la saracinesca; certo, a parziale discolpa posso ammettere tranquillamente che tra gli ultimi tre lavori questo è sicuramente il migliore, ma ciò non significa riuscire ad evitare di rimanere nella poltiglia più totale di una musica che ormai non ha più idee.
Con Th1rt3en, Mustaine e compagni virano il loro sound verso un qualcosa di più vicino a quello che fu Youthanasia cercando insomma di donare quel briciolo di atmosfera totalmente mancante con gli ultimi lavori. E di questo va dato atto alla band, ma ciò non toglie che non ci siamo!
E neppure il nostalgico rientro di Ellefson assente da dieci anni ormai, basta a risollevare le sorti del lavoro.
Confermato l’ex Nevermore, Chris Broderick alla chitarra solista, l’album scassa i maroni dopo pochi secondi. L’opener Sudden Death è l’esempio lampante di tutto ciò, una band che non sa dove andare a parare che prova l’assalto all’arma bianca fatto di assoli velocissimi e improvvisi sparati qua e la a cazzo (permettetemi l’enfasi) ed una sfilza impressionante di brani totalmente ANONIMI, che tante volte cadono negli errori del recente passato, come il ritornello di Public Enemy N.1 che cerca di nascondere le terribili lacune di un brano totalmente fuori fase, o l’assoluto vuoto di Guns, Drugs & Money che non sa praticamente di nulla.
Perchè allora il voto di cui sopra vi chiederete? Effettivamente un cinque in pagella potrebbe non rappresentare una stroncatura totale, ma bisogna considerare che qualche brano quantomeno carino questo Th1rt3en quantomeno lo contiene. Nulla che faccia gridare al miracolo per carità, ma almeno qualcosina di ascoltabile…e non è un caso se mi riferisco a New World Order e Black Swan due brani "tagliati" da quello che fu l’album Youthanasia…era il 1994 e quantomeno la band, seppur a svolta stilistica già effettuata, si difendeva con discretamente sull’onda dell’ottimo predecessore Countdown to Extinction.
Vado avanti? Decisamente no, altrimenti sarebbe difficile continuare a leggere la recensione così come difficile è arrivare alla fine dell’album senza farsi pervadere, almeno per qualche minuto, da qualche fisiologico sbadiglio.
Track-list:
01. Sudden Death
02. Public Enemy No.1
03. Whose Life (Is It Anyways?)
04. We the People
05. Guns, Drugs & Money
06. Never Dead
07. New World Order
08. Fast Lane
09. Black Swan
10. Wrecker
11. Millennium of the Blind
12. Deadly Nightshade
13. 13
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