LOST SOCIETY - "Braindead"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Febbraio 2016)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Samy Elbanna (voce, chitarra), Mirko Lehtinen (basso), Ossi Paananem (batteria), Arttu Lesonen (chitarra)
(Full-lenght, Nuclear Blast, Febbraio 2016)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Samy Elbanna (voce, chitarra), Mirko Lehtinen (basso), Ossi Paananem (batteria), Arttu Lesonen (chitarra)
Terzo lavoro sulla lunga distanza per i finlandesi Lost Society new-sensation del revival nu-thrash europeo. Dopo due album caratterizzati da un thrash metal tagliente, veloce e sfrontato, che ha garantito la presenza alla band da spalla ad una band del calibro dei Testament i nordici dimostrano di avere coraggio da vendere e pur rimanendo ancorati al genere preferito mostrano di saper osare provando a portarsi un passetto avanti ed inserendo nuove intricate ed intessanti soluzioni.
"Braindead" infatti tende a disostarsi, in linea generale, dal mood dei due predecessori, non tanto in termini di impatto e di genere ma quanto da un punto di vista compositivo inserendo un appeal maggiormente sperimentale ed una serie di interessanti variazioni specie tra un pezzo ed un altro che sicuramente aiuteranno i nostri a non finire immediatamente nel dimenticatoio di quei gruppi troppo chiusi in sè stessi.
Soluzioni rinvenibili già a partire dall'opener che spiazza l'ascoltatore abituato ai Lost Society di sempre: "I Am the Antidote" è un roccioso mid-tempo, giocato su un riffing melodico che fa da contorno ad una ritmica corposa finora mai sentita in alcun pezzo precedente dei finlandesi.
Lunga ben sei minuti, lascia presagire subito un cambio di stile repentino della band che tuttavia subito contraddice l'ascoltatore con la successiva "Riot" brano di tutt'altro spessore rispetto alla opener giocato su una veloce e furente cavalcata thrash-core seguita da quella "Mad Torture" che più classicamente speed metal non si può e che serve, se proprio ce ne fosse bisogno a consacrare e riportare definitivamente sulle coordinate stilistiche classiche una band che tuttavia non mancherà del coraggio di osare con i pezzi successivi.
Proprio così, perchè neanche il tempo di metabolizzare il ritorno all'approccio più classicamente ferale dei nostri che arrivano i sei minuti della successiva "Hollow Eyes" a rallentare nuovamente i ritmi e donare nuova linfa vitale ad un sound che sale di qualità e osa ancora di più con "Only (My) Death is Certain" in cui in otto minuti complessivi i Lost Society colpiscono tutti con un approccio ai limiti del power/prog rallentando ancora più i ritmi e puntando più sull'appeal e la qualità dei passaggi strumentali che sull'istinto di per sè.
Interessanti variazioni ai ritmi che rimangono per il resto immutati come certificato da "Hangover Activator" per cui la band ha girato un videoclip (unitamente all'opener "I Am the Antidote") quasi a proporre al grande pubblico entrambe le anime di una band giovane ed in continua crescita che nel finale ci delizia con l'ottima cover di "P.S.T.88" dei Pantera riletta in classica salsa-LS.
Album interlocutorio pertanto questo "Braindead" che mostra qui e li importanti ed interessanti progressioni su cui la band avrà tempo e modo di lavorare, nel frattempo sicuramente un lavoro che innalza l'asticella qualitativa rispetto al predecessore dopo un album di debutto con i fiocchi ed il successivo che mostrava i primi sbadigli; riconoscere i propri limiti e provare a guardare oltre non sentendosi già appagati malgrado i primi importanti consensi a livello internazionale potrebbero essere elementi in grado di portare al salto di qualità definitivo già nell'immediato. Nel frattempo diamo una chance a questo interessante combo nordico.
Track-list:
01. I Am the Antidote
02. Riot
03. Mad Torture
04. Hollow Eyes
05. Rage Me Up
06. Hangover Activator
07. Only (My) Death is Certain
08. P.S.T.88
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