DIAMOND HEAD - "Diamond Head"
(Full-lenght, Dissonance Production, Aprile 2016)
Voto: 5/10
Genere: Hard Rock
Line-up: Rasmus Bom Andersen (voce), Brian Tatler (chitarra), Andy Abberley (chitarra), Eddie Moohan (basso), Karl Wilcox (batteria)
(Full-lenght, Dissonance Production, Aprile 2016)
Voto: 5/10
Genere: Hard Rock
Line-up: Rasmus Bom Andersen (voce), Brian Tatler (chitarra), Andy Abberley (chitarra), Eddie Moohan (basso), Karl Wilcox (batteria)
Che i Diamond Head siano stati, nella storia dell'heavy metal mondiale, uno dei gruppi cardine della NWOBHM nonchè fondamentali nell'avvicinare al genere milioni e milioni di fans è un dato di fatto. Che "Lightning to the Nations", "Borrowed Time" ed anche lo sperimentale "Canterbury" siano dei capisaldi dell'hard 'n' heavy tutto è altrettanto un dato di fatto. Così come è un dato di fatto, purtroppo, che questa ennesima reunion (la terza) che si trascina stancamente dall'ormai lontano 2002 non rende giustizia e soprattutto non gioca a favore di un nome così tanto altisonante.
Figlio di una line-up ormai quasi completamente monca, che vede il solo Brian Tatler come unico membro originario ancora in sella, "Diamond Head" conferma purtroppo quella che è l'attuale realtà della band di Stourbridge, il cui sound sembra ormai irrimediabilmente declassato a semplice hard rock dalle fortissime tinte AoR dalla scarsa vena compositiva come documentato del resto dalle sole tre release nonostante la reunion di quattordici anni orsono ed un silenzio discografico rotto solo dopo ben nove anni di assenza dal mercato discografico.
Una manciata di pezzi che scivolano così via destinati a finire il prima possibile nel dimenticatoio, con qualche singolo spunto godibile ma nulla più giocato soprattutto sul mestiere e sulla perizia tecnica di musicisti che per quanto inseriti in un contesto di poco senso sono comunque indiscutibilmente validi, almeno su questo nulla da eccepire.
In primis il vocalist Rasmus Bom Andersen al debutto assoluto che mostra linee melodiche pregevoli, assolutamente a suo agio con la musica qui proposta seguendo alla perfezione il concetto di class rock che la band britannica intende perseguire; ovvio poi che di fronte a musicisti come Tatler le cui doti sono conosciute da almeno quarant'anni a questa parte è lecito e naturale non attendersi sorprese sotto il profilo tecnico.
Ma è il corso generale intrapreso dalla band e l'eccessiva ruffianeria a giocare a sfavore del lavoro, che tenta di tenere un solo piede in troppe scarpe, risultando volutamente melodico all'eccesso e tentando al tempo stesso di fornire quell'aspetto maggiormente "vintage" soprattutto con una produzione grezza che prova a stendere un velo retrò ad un sound che potrebbe a tratti sì risultare datato ma che punta troppo alla melodia.
E così si passa senza troppi giri di parole a pezzi di chiara matrice british ottantiana del calibro dell'opener "Bones" o di "Shout at the Devil" (onestamente coinvolgente ma che sa veramente troppo di già sentito, a partire dal titolo stesso), a pezzi più cadenzati e maggiormente incentrati all'easy listening a tutti i costi come accade in "Set my Soul on Fire", "All the Reason You Live" o in "Speed" prima di tornare a vedere qualche bagliore di luce con la conclusiva "Silence".
Niente di personale contro Tatler che giustamente segue il proprio istinto musicale e la propria vena artistica, ma onestamente portando avanti un monicker così importante ed uno stuolo di fans proveniente da tutte le parti del globo, probabilmente questo "Diamond Head" sarebbe anche valutabile in maniera quantomeno migliore semplicemente affidandogli un progetto diverso sotto un altro nome, ma tant'è.
Track-list:
01. Bones
02. Shout at the Devil
03. Set My Soul On Fire
04. See You Rise
05. All the Reasons You Live
06. Wizards Sleeve
07. Our Time is Now
08. Speed
09. Blood on my Hands
10. Diamonds
11. Silence
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