ENTOMBED A.D. - "Dead Dawn"
(Full-lenght, Century Media, Febbraio 2016)
Voto: 7,5/10
Genere: Death 'n'roll
Line-up: L-G Petrov (voce), Nico Elgstrand (chitarra), Victor Brandt (basso), Olle Dahlsted (batteria)
(Full-lenght, Century Media, Febbraio 2016)
Voto: 7,5/10
Genere: Death 'n'roll
Line-up: L-G Petrov (voce), Nico Elgstrand (chitarra), Victor Brandt (basso), Olle Dahlsted (batteria)
Secondo lavoro in studio per gli Entombed A.D. a tutti gli effetti la più nota band death metal svedese ricomposta con il nuovo monicker dallo storico singer L-G Petrov dopo le note bizze che hanno portato allo scioglimento di una delle band più celebri della scena metal del vecchio continente ormai abbandonata al solo Alex Hellid ed ancora attiva solo sulla carta.
"Dead Dawn" arriva a distanza di due anni dall'album di debutto, quel "Back to the Front" che pur rappresentando una degna mazzata da un punto di vista d'impatto e personalità lasciava ancora qualche punto interrogativo circa la direzione precisa che Petrov e soci intendevano dare alla propria musica.
E' bastato un album di "rodaggio" tuttavia ad una band del resto già abituata a suonare insieme (ad eccezione di Hellid i membri sono gli stessi degli Entombed originali rappresentandone pertanto la logica continuazione) per tornare a colpire e convincere.
"Dead Dawn" è insomma l'album che ogni fan degli Entombed si sarebbe aspettato, sulla scorta del classico death 'n' roll marchio di fabbrica da sempre della band di Stoccolma che varia lo stile tra pezzi tirati e adrenalinici e mid-tempos ben impostati, massicci e dotati del giusto appeal "grezzo" e per certi versi ignorante.
Sin dalle note dell'opener "Midas in Reverse" si nota come gli Entombed A.D. riprendano a tutti gli effetti il percorso abbandonato solo a seguito del doloroso recente split; il pezzo è veloce ed in classico swedish style, dove ogni pezzo sembra essere al suo posto: dal cantato sporco e "alcolico" di Petrov alla sezione ritmica degno trampolino di lancio per le scorribande chitarristiche di Elgstrand.
Più compatta la title-track in cui Petrov tira fuori il massimo dalle sue corde vocali con il sound si fa più oscuro e cadenzato ed apre le danze a quello che probabilmente rappresenta il pezzo migliore del lotto, quella "Down to Mars to Ride" death 'n' roll duro e puro a tutti gli effetti che in alcune soluzioni riporta alla mente il sound di "Wolverine Blues".
Per il resto il lavoro gioca sulla solita alternanza tra pezzi più tirati ed altri più oscuri e striscianti: "As the World Fell" è un altro pezzo in cui calano i ritmi e sale in cattedra il corposo basso di Brandt così come del resto nell'inquietante e splendida "Hubris Fall" in cui fa capolino addirittura un giro tastieristico di sottofondo sferzato da improvvise esplosioni sonore che non alzano i ritmi ma aumentano di pathos un pezzo piuttosto insolito per la penna degli Entombed ma incredibilmente affascinante e coinvolgente.
Per il resto gli svedesi tornano a pestare e colpire con schegge veloci e concise come in "Blak Survival" o come nella grooveggiante "The Winner Has Lost" pezzo scelto dalla band per la realizzazione del simpatico video che ha aperto la strada al lavoro.
Cosa ci si poteva aspettare insomma da "Dead Dawn"? Assolutamente nulla in più di quello che abbiamo ascoltato, un notevole passo avanti rispetto al precedente "Back to the Front" a dimostrazione di come la band, cancellati i timori reverenziali verso il recente passato hanno ripreso il sentiero compositivo abbandonato a suo tempo regalando un'altra perla ai propri fans e soprattutto importanti segnali di vita utili anche per il futuro, in attesa di poterli ammirare di nuovo dal vivo e godere di tutta la potenza ed il coinvolgimento che da sempre gli Entombed hanno saputo regalare come poche altre nel genere!
E' bastato un album di "rodaggio" tuttavia ad una band del resto già abituata a suonare insieme (ad eccezione di Hellid i membri sono gli stessi degli Entombed originali rappresentandone pertanto la logica continuazione) per tornare a colpire e convincere.
"Dead Dawn" è insomma l'album che ogni fan degli Entombed si sarebbe aspettato, sulla scorta del classico death 'n' roll marchio di fabbrica da sempre della band di Stoccolma che varia lo stile tra pezzi tirati e adrenalinici e mid-tempos ben impostati, massicci e dotati del giusto appeal "grezzo" e per certi versi ignorante.
Sin dalle note dell'opener "Midas in Reverse" si nota come gli Entombed A.D. riprendano a tutti gli effetti il percorso abbandonato solo a seguito del doloroso recente split; il pezzo è veloce ed in classico swedish style, dove ogni pezzo sembra essere al suo posto: dal cantato sporco e "alcolico" di Petrov alla sezione ritmica degno trampolino di lancio per le scorribande chitarristiche di Elgstrand.
Più compatta la title-track in cui Petrov tira fuori il massimo dalle sue corde vocali con il sound si fa più oscuro e cadenzato ed apre le danze a quello che probabilmente rappresenta il pezzo migliore del lotto, quella "Down to Mars to Ride" death 'n' roll duro e puro a tutti gli effetti che in alcune soluzioni riporta alla mente il sound di "Wolverine Blues".
Per il resto il lavoro gioca sulla solita alternanza tra pezzi più tirati ed altri più oscuri e striscianti: "As the World Fell" è un altro pezzo in cui calano i ritmi e sale in cattedra il corposo basso di Brandt così come del resto nell'inquietante e splendida "Hubris Fall" in cui fa capolino addirittura un giro tastieristico di sottofondo sferzato da improvvise esplosioni sonore che non alzano i ritmi ma aumentano di pathos un pezzo piuttosto insolito per la penna degli Entombed ma incredibilmente affascinante e coinvolgente.
Per il resto gli svedesi tornano a pestare e colpire con schegge veloci e concise come in "Blak Survival" o come nella grooveggiante "The Winner Has Lost" pezzo scelto dalla band per la realizzazione del simpatico video che ha aperto la strada al lavoro.
Cosa ci si poteva aspettare insomma da "Dead Dawn"? Assolutamente nulla in più di quello che abbiamo ascoltato, un notevole passo avanti rispetto al precedente "Back to the Front" a dimostrazione di come la band, cancellati i timori reverenziali verso il recente passato hanno ripreso il sentiero compositivo abbandonato a suo tempo regalando un'altra perla ai propri fans e soprattutto importanti segnali di vita utili anche per il futuro, in attesa di poterli ammirare di nuovo dal vivo e godere di tutta la potenza ed il coinvolgimento che da sempre gli Entombed hanno saputo regalare come poche altre nel genere!
Track-list:
01. Midas in Reverse
02. Dead Dawn
03. Down to Mars to Ride
04. As the World Fell
05. Total Death
06. The Winner Has Lost
07. Silent Assassin
08. Hubris Fall
09. Black Survival
10. Not What It Seems
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