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DESTRÖYER 666 - "Wildfire"

DESTRÖYER 666 - "Wildfire"
(Full-lenght, Season of Mist, Febbraio 2016)

Voto: 7/10

Genere: Thrash/Black Metal

Line-up: KK Warslut (voce, chitarra), Perra (batteria), Felipe (basso, voce), Ro (chitarra)


A volte ritornano! Il 2016 è l'anno del comeback per gli australiani Deströyer 666 o quantomeno quello che ne è rimasto essendo la band legata indissolubilmente alla presenza del solo KK Warlust nel frattempo trasferitosi a Londra e tornato a ruggire dopo ben sette anni di silenzio discografico.
Il risultato del comeback è questo "Wildfire" dischetto di onesto e discreto black/thrash vecchia maniera, sguaiato e "sporco", veloce e istintivo che riporta alla mente i mostri sacri del genere quali Venom, Sabbat, Sodom e primi Sepultura.

Quello che più risalta alle orecchie dell'ascoltatore è infatti come i nostri, merito probabilmente anche dei cambi di line-up, abbiano in un certo senso smussato gli angoli del loro songwriting e soprattutto alzato l'asticella della perizia tecnica tanto da prediligere la componente thrash metal a quella più prettamente estrema pur senza snaturare il sound generale ed il concept da sempre alla base della band.

"Wildfire" così scivola via che è un piacere tra nove pezzi per una durata compessiva di 39 minuti scarsi di musica.
Si parte subito in quarta con l'opener "Traitor" che da sola basterebbe come manifesto musicale per il nuovo corso della band, che esce definitivamente allo scoperto con la successiva "Live and Burn" giocata su un velocissimo e tagliente riff ripetuto su cui si staglia l'intero pezzo.

"Artiglio del Diavolo" è invece un intermezzo strumentale dal sapore piuttosto atmosferico ma al tempo stesso freddo che ricorda per certi versi alcune soluzioni proposte in passato dai Dissection ovviamente con i dovuti distinguo di carattere prettamente qualitativo.

Il pezzo strumentale ci introduce nel cuore del disco che procede sulle stesse coordinate trovando interessantissime variazioni al tema portante in pezzi più lunghi e più rocciosi come nell'incedere del mid-tempo "Hymn to Dionysus" che predilige la ricerca dell'atmosfera piuttosto che la velocità e la spietatezza esecutiva o come la conclusiva "Tamam Shud" i cui quasi sette minuti di durata inseriscono all'interno del contesto interessanti ed insolite componenti epiche alla proposta.

I Deströyer 666 sono dunque tornati a colpire, sette anni di assenza ed una ritrovata verve musicale che non sarà quella degli esordi, non sarà quella in grado di colpire l'ascoltatore in quanto ad originalità, ma che rappresenta decisamente una manna dal cielo per gli amanti delle sonorità old-school ed intrise di sano e puro metallo!!!

Track-list:

01. Traitor
02. Live and Burn
03. Artiglio del Diavolo
04. Hounds at Ya Back
05. Hymn to Dionysus
06. Wildfire
07. White Line Fever
08. Die You Fucking Pig
09. Tamam Shud





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