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ANVIL - "Anvil is Anvil"

ANVIL - "Anvil is Anvil"
(Full-lenght, Steamhammer, Febbraio 2016)

Voto: 4,5/10

Genere: Heavy Metal

Line-up: Steve Kudlow (voce, chitarra), Chris Robertson (basso), Robb Reiner (batteria)


Indistruttibili come il loro monicker con tanto di solita "dedica" in copertina, tornano in pista i canadesi Anvil nome storico della scena heavy metal internazionale, il cui ricordo è sempre vivo nella testa di ogni buon metalhead che si rispetti, sulla scorta di lavori storici dei primi anni '80 quali "Hard n'Heavy" (1981), "Metal on Metal" (1982) e "Forged in Fire" (1983).
Inutile proseguire oltre e nominare singolarmente quei pezzi che per decenni hanno accompagnato le playlist di ogni metallaro di qualsivoglia parte del globo, tanto influenti sono stati i canadesi che oggi giungono nientemeno che alla pubblicazione del quattordicesimo lavoro in studio all'interno di una carriera che non ha conosciuto ostacoli o impedimenti particolari, ne tantomeno cambi di line-up improvvisi e repentini, con il duo Kudlow-Reiner sempre presente e con il solo Chris Robertson entrato oggi in formazione a sostituire Sal Italiano penultimo di una discreta serie di bassisti alternatisi dal 1993 in poi, anno dell'addio di Ian Dickson membro originario di una band che, probabilmente, proprio da allora è arrivata a perdere i propri colpi, non certo per chissà quale dote particolare di Dickson ma forse perchè il mercato non gradiva più quei tre simpatici caciaroni, che a dispetto della carta d'identità e delle mode del momento proseguono imperterriti seguendo gli stessi clichet che li hanno resi celebri.

Ed è proprio qui che sta probabilmente il limite degli Anvil che ultimamente ci avevano abituato ad album decisamente fuori fase, e che per l'occasione rinsaldano ahinoi la triste tradizione con un altro album scialbo e piatto, un'accozzaglia di brani incapaci di catturare l'attenzione dell'ascoltatore, in alcuni casi sgraziati e quasi fastidiosi.

"Anvil is Anvil" presenta insomma il classico heavy/hard rock di matrice americana, carico di alcol e di riflessioni sociali rilette con la giusta chiave ironica ed irriverente caratteristica della band.

In fin dei conti risulta così difficile trovare pezzi degni di particolare considerazione con i canadesi che sanno affilare le armi solo quando "pestano", leggasi le "motorhead-iane" "Die for a Lie" e "It's Your Move", o quando si cimentano nell'heavy più tipicamente ottantiano di "Up, Down, Sideways"; per il resto davvero poca la carne al fuoco ed il più delle volte neppure di qualità eccelsa: l'opener "Daggers and Rum" appare a tratti ridicola sulla scorta di un riffing centrale di stampo clownesco, "Gun Control" limita invece i danni con un mid-tempo che se non altro ha il merito di variare leggermente il mood generale del lavoro che prosegue tra bordate poco convincenti quali "Ambushed" o "Runaway Train" scadendo nuovamente nel pessimo con "Zombie Apocalypse" a tratti quasi fastidiosa all'ascolto.

"Anvil is Anvil" è un lavoro che mi sento di sconsigliare a tutti, sia ai fans che ai meno o anche a chi voglia avvicinarsi oggi alla scoperta della band cui consigli i sopra-descritti masterpiece degli anni '80 piuttosto che ascoltare l'album in questione.

Track-list:

01. Daggers and Rum
02. Up, Down, Sideways
03. Gun Control
04. Die for a Lie
05. Runaway Train
06. Zombie Apocalypse
07. It's Your Move
08. Ambushed
09. Fire on the Highway
10. Run Like Hell
11. Forgive Don't Forget
12. Never Going to Stop


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