Passa ai contenuti principali

DEATH ANGEL - "Relentless Retribution"

DEATH ANGEL - "Relentless Retribution"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Settembre 2010)

Voto: 5,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Mark Osegueda (voce), Rob Cavestany (chitarra, backing vocals), Ted Aguilar (chitarra), Damien Sisson (basso), Will Carroll (batteria)

Li avevamo lasciati due anni fa con "Killing Season" secondo album del nuovo corso dei californiano/filippini, li ritroviamo oggi con questo "Relentless Retribution" che non muta di una virgola quanto già ascoltato con l'album precedente.
I Death Angel del nuovo millennio sono questi, prendere o lasciare, e non avrebbe senso altrimenti. Quello che c'era da dire il combo di San Francisco l'ha già detto a suo tempo specie in quattro anni (1987-1990); la reunion già di per sè discutibile non fa che acuire una mancanza di idee di fondo che malgrado l'onestà intellettuale di chi probabilmente voleva solo rinverdire i fasti di un tempo, si trova oggi a fare i conti con lavori leggermente fuori fase.

Certo l'egida di mamma Nuclear Blast unita ad una produzione al solito leccatissima e suoni potenti faranno sicuramente la loro parte, così come soprattutto il nome altisonante che la band si porta dietro...a mio parere sembra tuttavia ridicolo limitarsi all'aspetto esteriore della proposta e non guardare con obiettività i contenuti di questo "Relentless Retribution" che alla fine rappresenta un passo indietro rispetto al di per sè già scarno predecessore.

Cinquantasei minuti di musica che scorrono tra dodici brani prevalentemente anonimi, in cui la noia e l'assoluta mancanza di spunti compositivi in grado di destare l'attenzione non possono passare inosservati. E sinceramente basta mettere avanti il curriculum, basta anche con la sudditanza psicologica nei contronfi di certi acts; bisogna solo prendere coscienza che l'anacronisticità nel 2010 dovrebbe tante volte suggerire soluzioni nuove e di più ampio respiro.

Analizzando con precisione il contenuto di questo "Relentless Retribution" si nota da subito come non ci troveremo certo di fronte ad un vero capolavoro...l'opener "Relentless Revolution" ne è l'emblema, un brano che aprendo l'album dovrebbe subito alzare i ritmi e che invece si perde nell'anonimato del classico brodino dove le chitarre iniziano a graffiare sì, ma cui non si accompagna un brano particolarmente coinvolgente da un punto di vista ritmico ne tantomeno compositivo.

E che dire della successiva "Claws is so Deep" ??? Un brano che sarebbe finito dopo cinque minuti ma che i californiani tirano avanti (forzatamente) per ulteriori due minuti con un arpeggio inutile che nel finale si trasforma in qualcosa dal vago retrogusto flamenco (!!!).

"In the Arms of Righteous Anger" alza quantomeno il tiro azzeccando il refrain così come "River of Rapture"  e la dura "Death of the Meek" riescono a dotare lalbum di qualche spunto tutto sommato godibile, ma a mio parere troppo poco per rendere accettabile l'ascolto di un lavoro che ha nella noia più totale e nella mancanza di idee i punti deboli fondamentali.

Poi per carità, che sia suonato bene, che sia prodotto alla grande, su questo non c'è dubbio...ma in periodi in cui le nuove leve faticano ad uscire fuori a mio parere lavori come questo non vanno certo esaltati a prescindere  ma giudicati per quello che rappresentano tenendo anche conto da chi arrivano.
Se fosse uscito dalla penna di cinque novellini probabilmente avrei anche potuto avere una visione un tantinello più "buonista" del lavoro, ma visto e considerato che stiamo pur sempre parlando di un album composto da una band - a detta di molti - fondamentale nel genere...allora traiamone le dovute conseguenze ed iniziamo a supportare chi veramente merita!!

Track-list:

01. Relentless Revolution
02. Claws is so Deep
03. Truce
04. Into the Arms of Righteous Anger
05. River of Rapture
06. Absence of Light
07. This Hate
08. Death of the Meek
09. Opponents at Sider
10. I Chose the Sky
11. Volcanic
12. Where They Lay



Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch...

Intervista a LUCIO MANCA

Lucio Manca è uno splendido bassista e polistrumentista italiano che sta per tornare sul mercato con un nuovo album intitolato "Camaleontico". Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per saperne di più su di lui, sulla sua musica e altre cose interessanti. A lui la parola. Buona lettura! 1 - Ciao e benvenuto! Cominciamo parlando in generale di "Camaleontico". Ciao ragazzi di THE SOUND OF PERSEVERANCE, grazie per lo spazio! "Camaleontico" è il mio quarto solo album che uscirà il 25 gennaio 2025. La mia musica si sposa con l’eccentricità e la vivacità che hanno sempre contraddistinto i Liquid Tension, Polyphia e Blotted Science; nell'album ci sono decisi richiami al progressive metal degli anni '80, virtuosismi e un’irriverente attitudine rock. Per la realizzazione mi sono avvalso della collaborazione di grandi musicisti e cari amici: Sergey Boykov alle tastiere, Gabriele D'Amico alla batteria, Eros Melis come guest negli assoli di chitarra. L...

VIOLENTOR "Burn in Metal" (Recensione)

Full-length, Folter Records (2024) Sesto album per questa truce realtà toscana. Ci sarebbero diversi discorsi da fare su attitudine, metal, brutalità, coerenza...Ma basta mettere nel lettore questo "Burn In Metal" per capire che è tutto qui dentro e che tanti discorsi potrebbero non essere fatti per chi familiarizza con l'old school, il metal estremo e tante altre cose che hanno reso il metal come un genere rivoluzionario tanti anni fa, e che oggi purtroppo viene snaturato della sua essenza più pericolosa grazie ad una omologazione sempre più accentuata e che tende verso una forma di metal profumata e politicamente troppo corretta. In questo album tutto questo viene distrutto. La rabbia della band si esprime in episodi primordiali e ricchi di blasfemia. Il Power-trio in questione suona come un mix tra il proto thrash, lo speed metal e vaghi retaggi punk-hardcore. Inutile qui citare Venom, Motorhead, Gehennah e altri, perchè se avete capito cosa ho scritto finora, non vi d...