RUDHEN - "Imago Octopus"
(EP, Autoproduzione, Settembre 2015)
Voto: 7/10
Genere: Stoner
Line-up: Alessandro Groppo (voce, chitarra), Fabio Torresan (chitarra), Massimiliano Maci Piovesan (basso), Luca De Gaspari (batteria)
Nati nel 2013 per volontà del batterista Luca De Gaspari e del cantante/chitarrista Alessandro Groppo i Rudhen hanno già alle spalle un primo omonimo EP targato 2014 e, malgrado l'abbandono immediatamente successivo alla pubblicazione del vecchio bassista Riccardo Rix Rigo (prontamente sostituito da Massimiliano Maci Piovesan) hanno dato subito alle stampe il successore "Imago Octopus" che ci regala cinque nuovi pezzi che servono a rendere ancora più corposa la scaletta live della band che si sta impegnando costantemente per promuovere la sua musica, ma soprattutto aprono nuovi orizzonti stilistici con le nuove influenze apportate da Piovesan.
(EP, Autoproduzione, Settembre 2015)
Voto: 7/10
Genere: Stoner
Line-up: Alessandro Groppo (voce, chitarra), Fabio Torresan (chitarra), Massimiliano Maci Piovesan (basso), Luca De Gaspari (batteria)
Secondo EP per i Rudhen interessante combo veneto dedito ad uno stoner-rock piacevole e ben composto a cavallo tra le sonorità dei maestri Kyuss e Fu-Manchu dai quali riprendono tanto le sonorità dei primi (in particolar modo per una certa attitudine tipicamente desert rock) quanto dei secondi rinvenibili soprattutto nei pezzi più tirati.
Abbiamo già discusso in apertura dello stile musicale dei nostri piuttosto classico ma non per questo scevro da influenze che vanno anche ben oltre il genere proposto. In particolar modo è evidente, soprattutto dal riffing, come a tratti i nostri strizzino l'occhiolino anche ad altri tipi di sonorità come un certo gusto per la psichedelia e lo space rock più tipico dei Motorpsycho oltre un evidente flavour settantiano e garage.
Il lavoro è aperto da "Sorrow For Your Life" probabilmente il pezzo più classicamente stoner dell'intero ep dotato di una melodia ed un arrangiamento decisamente notevoli che non può che riportare alla mente proprio i Kyuss.
La successiva "Rust" (a mio parere il pezzo più interessante del lotto) è caratterizzata invece da un incedere più oscuro, con un giro di basso pesante ma delicato sferzato da esplosioni chitarristiche improvvise ed il cantato di Groppo che diventa improvvisamente evocativo.
"Flying Into the Mirror" e "Lost" svariano tra i tipici umori stoner e le già citate influenze descritte. Non si tratta di pezzi classici e scontati al cento per cento, ma si naviga tra riff caldi e aridi e pregevoli armonizzazioni che rappresentano sicuramente diversi punti a favore di una band che riesce a variare a più riprese il proprio registro sonoro mostrando una freschezza compositiva fuori dal comune.
A chiudere il lavoro ci pensa "Arabian Drag" brano questo che riprende il tema portante dell'opener andando a toccare lidi più comuni per il genere e puntando sul groove.
Un lavoro sicuramente interessante e ben prodotto per una band che promette molto bene e che soprattutto mostra una capacità compositiva fuori dal comune, sempre in equilibrio tra gli stilemi tipici del genere e l'aggiunta di elementi che riescono a rendere fresca e ben congegnata la proposta.
Track-list:
01. Sorrow For Your Life
02. Rust
03. Flying Into the Mirror
04. Lost
05. Arabian Drag
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