Passa ai contenuti principali

HELLSTEPS - "Last Moment of Sanity"

HELLSTEPS - "Last Moment of Sanity"
(Ep, Autoproduzione, 2013)

Voto: 7/10

Genere: Melodic Death/Black

Line-up: Pas (voce), Lord of War (chitarra), Antonio Occhionero (chitarra), Domenico (basso), Gianni Tozzi (batteria)


Attivi dal 2006, i molisani Hellsteps ci presentano "Last Moment of Sanity" interessante EP che la band propone dopo diversi cambi di line-up che vedono in Lord of War l'unico membro originario. Da un punto di vista di genere la proposta dei nostri è ancorata su un ibrido death/black melodico e roccioso, che punta più sull'atmosfera che sulla "veemenza".



All'interno dell'ep composto da quattro brani per la durata complessiva di 26 minuti circa, troviamo un sound sicuramente personale e particolare che parte da un concetto piuttosto classico di death metal andando a toccare elementi più comuni al black ma non solo...perchè tra le righe di questo "Last Moment of Sanity" è impossibile non scorgere anche evidenti inflessioni thrash eredità probabilmente quest'ultima anche dell'axe-man Antonio Occhionero già all'opera con i conterranei thrashers Planar Evil.

Ma la caratteristica che più salta all'orecchio nel sound del quintetto di Termoli è senza ombra di dubbio la già citata attenzione per un sound più "atmosferico" e oscuro. Dimenticate dunque i soliti assalti in blast-beats, perchè gli Hellsteps puntano principalmente su mid-tempos dal minutaggio piuttosto elevato, in cui è soprattutto la varietà di stile a farla da padrone.

Al resto pensano i testi che alternano l'inglese all'italiano ed al latino (soluzione questa già adottata in passato dagli umbri S.R.L. cui in parte possiamo accomunare il sound della band) che donano quell'ulteriore aura "mistica" alla proposta.

"Arcana Malvagità" apre subito il lavoro chiarendo immediatamente quelle che sono le coordinate stilistiche presenti all'interno di questo "Last Moment of Sanity".
Il brano scorre nei suoi sette minuti di durata in maniera piuttosto liscia, seguendo una linea melodica capace di variare umore con il progredire del pezzo seguendo sempre quelle ritmiche compatte e meditative che caratterizzeranno per intero il lavoro dei nostri.

La successiva "Bastard Sorrow" è caratterizzata invece per una maggiore velocità di esecuzione, sfoderando anche le influenze più tipicamente thrash della band pur ponendo massimo focus alla progressione del brano stesso che introduce al suo interno pregevoli variazioni ritmiche ed un finale in crescendo decisamente degno di nota.

Interessantissima poi l'ottima "Carthago Delenda Est" dove l'utilizzo del latino e soprattutto di un approccio sonoro dal chiaro flavour doomish soprattutto nella prima parte del brano (dove sembra di ascoltare i primi Moonspell) rende il pezzo ancora più affascinante rispetto al resto del lotto.

A chiudere l'ep ci pensa l'altrettanto ottima "Daimonesias" che viene qui riproposta in veste decisamente migliorata rispetto all'originale presente nel primo demo della band del 2008 e per il quale la band ha girato anche un video (potete vederlo alla fine della recensione).

Insomma, un'EP originale e ben prodotto da un'interessantissima band che fa dell'attività live il suo punto di forza e che continua a girare sui palchi di tutta Italia maturando finora di fianco a bands del calibro di Pino Scotto, Extrema, Rosae Crucis, Hour of Penance e Necrodeath.

Chissà che a breve non arrivi il primo parto discografico sulla "lunga distanza". Un debutto ufficiale che sarebbe sicuramente meritato oltrechè importante per una band che mette in mostra un background musicale importante e destinato a colpire. In bocca al lupo!

Track-list:

01. Arcana Malvagità
02. Bastard Sorrow
03. Carthago Delenda Est
04. Daimonesias



Commenti

Post popolari in questo blog

PANDEMONIUM CARNIVAL "Pandemonium Carnival II" (Recensione)

Full-length, Ghost Record Label (2024) I Pandemonium Carnival hanno deciso di riportare in auge un genere musicale in stile anni '80/'90 che si rifà al classico Punk Rock "Horror" sulla scia dei Misfits, per citarne una . Non vanno troppo per il sottile e neanche si preoccupano di essere "copioni", perchè grazie al loro modo di proporre musica sciorinano una speciale formula diretta e sagace.  Tutto questo è riconducibile al loro nuovo album chiamato semplicemente "Pandemonium Carnival II". Un punk rock robusto, creativo e snello che scivola via come l'olio, dove sono presenti passi fondamentali, che determinano quei gradi di originalità sufficienti a non farli accostare troppo a figure già note sulla scena. In questo ascolto è presente una certa “carnalità” di fondo che passa con fare solido e deciso sopra una tracklist ben studiata, sempre propensa nel conferire piacevoli scossoni.  "Pandemonium Carnival II", è un disco caparbio, ch

ARTIFICIAL HEAVEN "Digital Dreams" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Alcune note biografiche per presentare questa band al suo esordio: " Band romana, formatasi a fine ottobre 2021 dalle ceneri di Witches Of Doom e altri progetti, Gli ARTIFICIAL HEAVEN hanno creato un mix diversificato di Gothic -rock dal sapore epico che mostra in pieno le influenze di grandi artisti degli anni Ottanta, tra cui The Cult, Bauhaus, Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim, Killing Joke e Iggy Pop. "Digital Dreams" è un concentrato di gothic rock e post-punk con vibrazioni arricchite dalla collaborazione di ospiti illustri tra cui Francesco Sosto e Riccardo Studer. Sebbene non sia un vero concept album, alcuni dei testi di "Digital Dreams" sono legati tra loro da un chiaro comune filo conduttore ovvero l'accelerazione della rivoluzione digitale e dei suoi effetti sulla vita di tutti noi. Registrato agli Outer Sound Studios con il produttore Giuseppe Orlando, è disponibile in un'edizione deluxe la cui co

NITRITONO "Cecità" (Recensione)

Full-length, My Kingdom Music (2024) Due album pubblicati e uno split coi Ruggine, i Nitritono con questo “Cecità” esplorano l'ambiziosa prova del concept album, che in questo caso si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore portoghese Josè Saramago, che racconta il tema dell’indifferenza nella società moderna. Il suono esce fuori è fragoroso e davvero imponente e le urla strozzate di Siro Giri, anche chitarrista, colpiscono duro l'ascoltatore sin dal primo brano in scaletta, l'ottimo "A Denti Stretti (pt. 1)" che presagisce poi un album torbido e inquieto, che chiama in causa sia i primordi del genere post metal di band come Neurosis, ma che si concentra sul presente a conti fatti, non andando a copiare nessuno in particolare. Gli arpeggi di chitarra, le dissonanze, le esplosioni di rabbia incontenibile riportano a scenari cupi dell'umanità, ben rappresentati dal concept scelto. Ci sono anche vaghi rimandi allo stoner particolare e sfaccettato di band come i